I geologi: tutti inutili i nostri avvertimenti

I geologi: tutti inutili i nostri avvertimenti I geologi: tutti inutili i nostri avvertimenti COMO — Ambientalisti e geologi, anche di recente, hanno richiamato l'attenzione degli amministratori pubblici e dell'opinione pubblica sull'instabilità del territorio comasco e valtellinese. In questi ultimi decenni le denunce sono state molte; l'accusa è un'incredibile trascuratezza da parte delle autorità dell'ambiente, una assoluta mancanza di conoscenza dal punto di vista geologico del territorio. Alcuni mesi fa. a Como, nel corso di un dibattito sulla «Pedemontana". l'autostrada che dovrebbe collegare Varese-Como-Bergamo, ambientalisti e geologi denunciavano la totale mancanza di carte idrogeologiche. Le ultime, infatti, risalgono al 1936. oltre cinquanfanni fa. Eppure, nel Comasco e in Valtellina, in questi anni si sono modificate molte cose. L'Alta Lombardia ha cambiato il suo volto. Soprattutto in Valtellina, dove nella speranza di rilanciare l'economia di quella zona, considerata depressa, si è dato via libera alla più sfrenata edificazione turistica. Una colata di cemento come mai si era visto in passato. Sono recenti le polemiche sorte a Bormio per il disboscamento di una montagna per poter realizzare una pista di sci in occasione dei Mondiali. Salendo allo steivio si ha un esempio di come non si dovrebbe edi¬ ficare in montagna. La situazione non migliora neppure nella Val Chiavenna. Lungo la vecchia statale 36. quella che costeggia la sponda orientale del Lago di Como, è un susseguirsi di pareti rocciose instabili. Proprio la settimana scorsa, a Varenna. dalla montagna si è staccato un masso di oltre dieci quintali di peso, che è precipitato sulla carreggiata, senza provocare vittime solo perche in quel momento non transitavano autovetture. Cosi non fu. invece, pochi mesi fa. quando un sasso uccise due donne. L'ultima grossa polemica da parte di geologi e am- «Altre 255 le frane possibili» ASSISI — La frana di Tarlano era già stata .censita, dai tecnici della protezione civile del Movimento Federativo Democratico nel corso di un'indagine cominciata un anno fa in tutta Italia. Dice Andrea Ambrogetti. responsabile della ricerca: ./I dato più preoccupante è che nel triangolo Como-BergamoScndrio esistono, al momento, altre situazioni critiche. Sono stati infatti censiti ben 255 movimenti franosi ed il 70 per cento di questi movimenti si trova in prossimità di centri urbani e, in qualche caso, anche all'interno-, . . . bientalisti è stata quella che si è sviluppata attorno alla realizzazione della nuova statale 36, probabilmente la strada più cara d'Italia, se non proprio del mondo. Una strada costata mille miliardi, per poco meno di 40 chilometri. I lavori sono andati avanti circa ventanni. Una superstrada costruita a metà montagna: il 70 per cento del suo percorso è in galleria. Chiaramente è stato alterato un equilibrio che. secondo i geologi, avrà effetti disastrosi, anche perché le montagne interessate, come l'esperienza insegna, sono franose. Un recente studio del ministero della Protezione civile metteva in evidenza come molte zone del Comasco e della Valtellina sono fra le più soggette a frane. Quelle stesse zone che ora ritroviamo nei bollettini di guerra che giungono da Sondrio e da Bormio. Qualcosa di analogo anche per il Bergamasco. In questi ultimi anni, gli insediamenti in Valtellina e nel Comasco hanno conosciuto una accelerazione che si riscontra in poche altre località italiane, se non quelle che rappresentano una sorta di edilizia dell'orrore. Recentemente anche il Wwf aveva richiamato l'attenzione della Regione sulla necessità di sviluppare studi approfonditi sul territorio. , . , m. m.

Persone citate: Andrea Ambrogetti