Il cinema si racconta in tv di Ugo Buzzolan

Il cinema si racconta in tv Debutto positivo su Raiuno della trasmissione di Bortolini e Masenza Il cinema si racconta in tv Due 'fatti' telecinematografici entrambi su Raiuno: c'è da dire che uno dei due è scoraggiante, e che l'altro invece è Incoraggiante. Cominciamo a levarci il dispiacere, costituito dalla prima parte di uno sceneggiato anglo-italiano (forse con apporti americani) di cui non si aveva mai avuto sentore, 'Cronache marziane', miniserial in tre puntate che in teoria sembrerebbe avere le carte in regola: solidissima la base, un famoso romanzo di fantascienza di un autore tòmè^ttay Bradbury, la sceneggiatura di uno specialista americano del calibro di Richard Matheson, la regia di un esperto quale Michael Anderson, e un cast capeggiato da Rock Hudson. Ma per creare un film valido bisogna che i vari elementi concorrano ad un felice estro; che qui, almeno nella prima parte, purtroppo non c'è. SI ha l'impressione che Matheson, dimentico della suspense che aveva creato in •Diteli, abbia scritto il copione sbadigliando e sonnecchiando, e che il regista Anderson abbia addirittura Tonfato dietro la macchina da presa, e che gli stessi enti tv siano stati estremamente parsimoniosi nel concedere i mezzi per gli effetti speciali. Risultato: lontano e irriconoscibile il romanzo di Bradbury, è una fanta¬ scienza fiacca e 'povera., da cinema di serie B, specie se si fanno paragoni con gli strepitosi film di fantascienza degli ultimi anni, a cominciare da .Alien» che è più o meno contemporaneo. Rari i momenti di tensione, dilaganti le chiacchiere, frequenti le ingenuità; e poco convinti gli interpreti fra cui il povero Rock Hudson ha un'aria perennemente assorta e non interessata. Da sperare nelle prossime puntate? Nella seconda c'è un reverendo che va su Marte per convertire i marziani... Mah. Forse si capisce perché il sefuil'sU stato tenuto sino ad ora accuratamente nascosto. Il 'fatto' lieto Invece è la comparsa Inopinata di una rubrica di argomenti cinematografici, e che si intitola esplicitamente 'Cinema!', a cura di Francesco Bortolini e Claudio Masenza 1 quali tempo fa ne hanno curato un'altra edizione, trasmessa con buon successo. Il primo numero, lunedi, è stato assai ricco e denso: curiosità, reperti storici, interviste a Valeria Colino, Emanuelle Beart, James Wocds (che spericolatamente ha definito Sergio Leone 'il più grande regista vivente'), Dominique Banda. Isabelle Huppert, e ricordi di Marilyn Monroe, e della 'prima volta' di Cary Orant, e un archeologico clip di Carmen Miranda e le confessioni di Melante Grifflth. figlia di Tippy Hedren, non felice attrice di Hitchcock... Se uno è cinefilo (e appassionato e preparato), una trasmissione da non perdere, miniera di notizie e testimonianze: il cinefilo potrà aver desiderato qualche impacciato e un po' anonimo monologo di star In meno e qualche intervento di autore In più (cera, unico rappresentante. Giorgio Treves con la sua 'Coda del diavolo.). Comunque un programma stimolante che Raiuno non pare avere \in^particoVare stima: l'ha fatto cascare d'estate e l'ha continato a tarda ora. Per cui la questione, ormai da anni in sospeso, dell'informazione cinematografica in Rai resta tutta aperta. Va benissimo la rubrica di Bortolini e Masenza, ma a patto che continui e non si esaurisca in quattro o cinque puntate tra luglio e agosto quando, tra l'altro, la macchina del cinema è ferma. Sarebbe indispensabile che una rubrica come questa si insediasse fissa tra autunno e primavera e fosse settimanalmente agganciata all'attualità di stagione: solo cosi la Rai potrebbe colmare una grave lacuna e controbattere la concorrenza dei network che nel settore sarà discutibile ma è molto presente e intraprendente. Ugo Buzzolan