La riscossa del Baudo

Lei riscossa die! Baudo Lei riscossa die! Baudo Concluse a Los Angeles le trattative con Brigitte Nielsen per «Festival», pensa a rimpolpare i network con il teatro e a rendere umana la pubblicità - «Scopro a 50 anni la bellezza dell'assenza della burocrazia» ROMA — Pippo Baudo ha l'aria stanca: è appena tornato da Los Angeles dove ha concluso la trattativa per avere in trasmissione Brigitte Nielsen, ex signora Stallone, richiestissima ormai sia dalla televisione francese che da quella tedesca, ma sta per partire per l'Emilia dove deve trattare questioni connesse alle sponsorizzazioni per poi trasferirsi, a mezzo elicottero, a Macerata dove deve tener compagnia a sua moglie Katla Ricciarelli per questioni di debutti canori. •Lo sballo di fuso orario ormai comincio a vedersi sulla mia /accia, ma non voglio dormire, per riprendere immediatamente l'orario italiano'. Seduto nell'ufficio della Safa palatino, una stanzetta due metri per due dominata da un condizionatore, tre telefoni sul tavolo, una paio di segretarie che entrano ed escono, 11 fido gruppo degli autori a portata di voce nel corridoio, Pippo Baudo, ormai da due mesi sovrano incontrastato degli studi romani di Silvio Berlusconi, impartisce ordini, coordina le azioni, sorveglia le scalette, mantiene sotto controllo la situazione. L'atteggiamento è identico a quello che aveva alla Rai: solo che la le stanze erano più grandi, l'aria condizionata migliore, i filtri per arrivare a lui più numerosi. «Ho scoperto a cinquant' anni la bellezza dell'assenza della burocrazia: se decido una cosa qui, in questo gruppo assai più snello e meno condizionato della Rai, posso sperare di concluderla in ventiquattro ore, laddove là mi occorreva almeno una settimana'. Svantaggi? 'Al momento non ne vedo, anche perché nonostante il gruppo non abbia la diretta, ho deciso di lavorare come se ci fosse: tutto sarà fatto dal vivo, in tempo reale, senza prove e.contnapróve che raddoppiano i còsti e tolgono immediatezza al risultato'. Malinconie? 'Qualcuna. Non si lascia dopo ventisei anni un'azienda senza provarne rimpianto. Ma nelle condizioni in cui mi sono trovato non avevo scelta: mi hanno messo spalle al muro. Ho dovuto andare ria». Considerato per anni, nei bene e nel male, la faccia della Rai, quella della prima rete, quel la democristiana, quella che conta e fa ascolto, Pippo Baudo da settembre si appresta a diventare la faccia della televisione privata, quella del commendator Berlusconi, dei socialisti rampanti, del bombardamento pubblicitario. Imbarazzi? .Direi di no: sono un professionista che crede nel suo mestiere e nella possibilità di miglioralo. So che può sembrare ridicolo ma sento di avere dei doveri verso il pubblico: esigo una qualità alta, un contenuto garbato, un prodotto efficace. Soprattutto esigo l'onestà intellettuale di credere a ciò che si fa. lo ci credo: Meridionale d'altri tempi, sensibilissimo a valori come la parola data, l'impegno preso, l'immagine pubblica, la stima degli altri, Pippo Baudo si avvia a cominciare a settembre, a cinquanta anni e passa, la sua nuova carriera di direttore artistico del più grande gruppo televisivo privato del nostro Paese con una serie di Iniziative, alcune delle quali di ordinaria amministrazione, altre però sicuramente frutto di una sua scelta personale. La più vistosa riguarda 11 teatro: 'Non si può riempire la cineteca soltanto di Dallas, di Fonzy, e di Isaura. E Pirandello? Dove lo mettia¬ mo Pirandello?'. Per non perdere Pirandello e con lui i grandi classici del teatro ma anche le sperimentazioni contemporanee, Baudo ha scritto una lettera a molti teatri italiani pubblici e privati chiedendo loro di poter riprendere alcune opere In cartellone nella prossima stagione e di trasformarle con un accorto montaggio in televisione pura da trasmettere solo quando lo spettacolo non è più In programma. D problema, spiega, sono i costi. Ogni compagnia per le riprese televisive chiede la paga quotidiana moltipllcata per diciotto: una cifra troppo nlta sulla quale c'è ancora discussione. Su alcuni titoli, comunque, un'intesa è raggiunta: c'è II berretto a sonagli nell'interpretazione di Turi Ferro, c'è Una donna sbagliata con Ombretta Colli. E poi c'è la voglia di collaborare con Ivo Chiesa direttore dello Stabile di Genova. La più divertente, tra le sue nuove proposte, riguarda la pubblicità. •/ programmi di varietà prodotti dalla televisione privata grondano spot pubblicitari: per farli accettare con minor insofferenza dalla gente ho pensato di inserirli nel mio programma del venerdì all'interno di piccoli siparietti comici, fatti recitare da Gaspare e Zuzzurro e da Gigi e Andrea sul tema della puntata». Festival Infatti ha la caratteristica di essere uno spettacolo monografico. Ogni puntata sarà dedicata ad un solo argomento, per esempio le maschere, gli animali, l'amore e tutto, dal balletto alla comicità, dovrà sviluppare lo stesso tema: anche 1 caroselli inventati da queste due coppie di attori saranno quindi ispirati all'argomento della serata. Per il primo appuntamento, 11 25 settembre, Baudo ha scelto il tema della pubblicità. Divo di turno, Julio Iglesias che festeggerà 11 suo compleanno dagli studi della Safa, cantando In coppia con Stevie Wonder. Simonetta Robiony Mina e Celentano ai tempi gloriosi della Bussola: sul locale di Bernardini show con Mina su Raiuno

Luoghi citati: Dallas, Emilia, Genova, Los Angeles, Macerata, Roma