Sorbello manda tutti assolti per il caso Augustinianum di Claudio Cerasuolo

Sorbello manda tutti assolti per il caso Augustinianum L'inchiesta sul mancato acquisto del palazzo di via Santa Chiara Sorbello manda tutti assolti per il caso Augustinianum Troppi miliardi del Comune per l'ex Spedale de' Pazzerelli? - Il giudice esclude la truffa Sono stati tutti prosciolti dall'accusa di truffa 1 protagonisti della vicenda giudiziaria sul mancato acquisto da parte del Comune dell'Augustinianum, 11 palazzo barocco di via Santa Chiara 19 (ex Spedale de' Pazzerelli), oggetto di una controversia iniziata nell'80. Questa la conclusione a cui è arrivato 11 giudice istruttore Sebastiano Sorbello, che nei giorni scorsi ha depositato la sentenza di proscioglimento per l'ex assessore comunale al patrimonio psi Libertino Scicolone (condannato per 10 scandalo Zampini), gli ingegneri dell'Ute, Luigi Diego Bonica e Armando Ancona (un terzo funzionario, Antonino Dioguardi, è nel frattempo deceduto); i proprietari del palazzo, Giovanni Caldano, Franco Ghiglieri, Augusto Bernardi e Paolo Caldironi. La decisione arriva all'indomani delle polemiche scatenate dal servizio pubblicato dal settimanale Epoca, con un'intervista al giudice Sorbello su Torino e la questione morale. Le dichiarazioni attribuite dal settimanale al magistrato, su presunte tangenti per l'appalto dei jumbo tram (dichiarazioni confermate dal giornalista Enrico Deaglio, autore del servizio, e smentite dal magistrato), la successiva querela per diffamazione presentata dall'ex sindaco pel, Diego Novelli, contro Sorbello, hanno avvelenato 11 clima a Palazzo di giustizia. Come conseguenza, non è possibile neppure conoscere le motivazioni di un provvedimento che scagiona gli imputati. Non è stata una truffa, ha decretato il magistrato Sorbello, ma certamente non è stata nemmeno una pagina «brillante» della passata amministrazione comunale. I tentennamenti, 1 rinvìi sulla decisione di acquisto, le perizie e le controstime sul valore dell'immobile, la causa di risarcimento per danni Intentata al Comune dal proprietari, proprio mentre la Procura della Repubblica decideva di aprire l'Inchiesta penale, nell'aprile de 11'83: questi 1 capitoli principali della vicenda. n 13 giugno "79, Giovanni Galdano, amministratore della società Augustinianum, offre 11 palazzo in ven¬ dita al Comune per 900 milioni Al Comune non interessa: »Non possiamo comprare tutto ciò che ci offrono», dirà in seguito Novelli. Nuova offerta 111 aprile '80 (valida fino al 30 settembre): l'edificio, ristrutturato, è acquistabile per 3 miliardi e 200 milioni. La settimana successiva 11 Consiglio comunale approva il semplice acquisto dell'edificio: 1 miliardo e 118 milioni e il 17 novembre 11 Coreco ritiene equa la stima dell'Ute (Ufficio tecnico erariale). Ma l'offerta è scaduta 11 30 settembre e nessuno in Comune ha pensato di stilare un compromesso. Nell'82 il palazzo viene riofferto a 3 miliardi e 200 milioni. L'ufficio tecnico del Comune stima che non valga più di un miliardo e mezzo. L'assessore Scicolone si rivolge all'Ute che ritiene congrua la stima di 3 miliardi e 200 milioni e il 22 novembre il Comune decide l'acquisto per quella cifra. Ma il prefetto non autorizza l'operazione e lo scandalo delle tangenti, sopraggiunto nel marzo dell'83, manda in fumo tutto. I periti nominati da Sorbello, che dovevano valutare quanto valeva l'Immobile al prezzi di mercato nel dicembre '82, non si sono sbilanciati: un prezzo «gonfiato» ma non una truffa. Claudio Cerasuolo

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