Il giudice apre due inchieste sulla «tragedia annunciata»

Il giudice apre due inchieste sulla «tragedia annunciata » II magistrato vuole sapere chi inviò gli operai a Morignone Il giudice apre due inchieste sulla «tragedia annunciata » Comunicazione giudiziaria al sindaco di Valdisotto: «Ma io ho consultato il centro operativo di Bormio» DAL NOSTRO INVIATO SONDRIO — E adesso — con la montagna che perde pezzi ancora, con questo nuovo lago che si riempie, con i 28 dispersi che restano dispersi e la Valtellina sempre più afflitta — la magistratura ha deciso di non perdere tempo. Perché sette operai, che erano a Sant'Antonio Morignone e non ci sono più, non sono stati fermati? Perché non è stato rispettato l'ordine: -Assolutamente nessuno in quella zona?-. Prima comunicazione giudiziaria e primo interrogatorio, ieri sera, per Ottavio Scaramelllni, insegnante alla scuola alberghiera di Bormio e sindaco socialista di Valdisotto. Dice Ettore Cordisco, procuratore della Repubblica di Sondrio: -La comunicazione giudiziaria è per omicidio colposo-. Aggiunge Adolfo Berla d'Argentine, il procuratore generale di Milano: -I carabinieri di Bormio martedì all'alba erano sul posto. Hanno riferito che gli operai che sono passati avevano l'autorizzazione del sindaco di Valdisotto-. Ovvio che la comunicazione giudiziaria non è un'accusa; e U sindaco Scaramelllni non è imputato. Ma l'inchiesta si muove: -Dall'interrogatorio vogliamo capire che cosa è successo. L'ordine è stato rispettato?-. Solo ad Aquilone i dispersi sono sedici, e qui è morta Rita Bonetti, recuperata l'altra sera sotto la sua casa crollata. Aquilone — è confermato — non era nell'elenco delle frazioni da evacuare. I tecnici, che pure avevano previsto la frana con tre giorni d'anticipo, non s'aspettavano l'ondata di ritorno di acqua, fango, pietre e terra; non si aspettavano quel tremendo botto provocato dallo spostamento d'aria. Ma a Sant'Antonio avevano previsto tutto, e in quel punto, sotto la frana, ci sono i sette operai che non dovevano essere a Sant'Antonio. Ancora Berta d'Argentine ha detto: -La frana era stata annunciata pubblicamente dai geologi fin dal 21 luglio, nel corso di una riunione alla quale ho preso parte-. Parte la seconda inchiesta e Aquilone, la frazione dove non erano previsti danni dalla frana (gli esperti dovranno spiegare perché), scopre che anche le tre case rimaste vengono abbattute. I finanzieri saltano sulle macerie, seguono il guinzaglio lungo dei cani che entrano nelle case crollate ed escono con un calzino tra i denti, o uno scarpone, o una bambola, o altri indefinibili resti. Da qui si vede la montagna franata che cede ancora. Sotto c'è il lago, il nuovo lago nato con la valanga. Tronchi e maiali galleggiano. I geologi sistemano le apparecchiature per le rilevazioni. E' un lago che qui non fa paura; se sale, sale di poco, e lento. Può far paura quello che il lago nasconde. Ed è un problema sanitario, che oggi verrà affrontato dall'assessorato della Regione. Da questa che ormai è una riva i militari tengono lontani: il punto limite è un albero senza rami, rimasto incredibilmente attaccato alla terra. Nel pomeriggio due allarmi hanno fatto allontanare anche i soccorritori. Da Aquilone a Valdisotto è nemmeno un chilometro a piedi. La strada è occupata da ruspe e campagnole. Questa è, era, una valle di poco turismo. Chi la abita, chi è rimasto, lavora nei campi o negli alberghi, o nello stabilimento della Fonte Levissima. Molti sono pendolari del fine settimana, tra qui e Como o Milano. A Valdisotto, il comune più colpito dall'alluvione prima e dalla frana poi, unico comune della zona con amministrazione di sinistra, alla comunicazione giudizia¬ ria e all'interrogatorio del sindaco non ci vogliono credere. -Ma come — se la prende Michele Tagliaferri, medico condotto e vicesindaco socialista — noi abbiamo applicato quanto deciso nella riunione di domenica con tutti gli esperti e tutte le autorità. Legga qua. Per le nostre frazioni, fatta eccezione per Aquilone, è consentito l'accesso solo per il recupero dei mezzi delle ditte tncaricate degli scavi-. Anche il sindaco, che in mattinata non poteva sapere della comunicazione giudiziaria, eppure la sentiva in arrivo, ribatte: «Ho fatto quello che mi hanno detto di fare dal centro operativo di Bormio-. La comunicazione giudiziaria al sindaco di Valdisotto, la ricerca delle responsabilità, ha dato il via all'ultima polemica del dopo frana e del dopo alluvione. La penultima è quella che ha agitato la notte di tecnici e funzionari della protezione civile. La sostituzione del ministro Giuseppe Zamberletti, l'inventore di questo ministero, è arrivata come un altro schiaffo. Alberto Frizziero, ex sindaco di Sondrio, ha telegrafato a Giovanni Golia: -Anche i giochi della politica debbono avere un limite-, g. c.