La diga trattiene l'Adda ma si temono altre frane

La diga trattiene l'Adda ma si temono altre frane La diga trattiene l'Adda ma si temono altre frane DAL NOSTRO INVIATO SONDRIO — In prefettura, nell'ufficio improvvisato di Leonardo Corbo, il capo dei vigili del fuoco della Lombardia, è appesa una fotografia larga due metri. E' un'aerofotografia della frana, scattata in alta quota. E qui, davanti alla parete, si riuniscono tecnici ed esperti della protezione civile. Segnano i punti crìtici, le nuove frane che potrebbero crollare da quella montagna che ha sepolto i paesi. La frana di martedì era stata prevista: -E' stata la ripresa di movimenti di una paleofrana che risale aSolO mila anni fa-, spiega Michele Presbitero, coordinatore dei geologi lombardi. L'alluvione del 17 luglio — aggiungono — ha formato un profondo solco che ha scavato e inciso la montagna per decine di metri; in alto, quasi a 2 mila metri, vere e proprie fratture. Anche Ieri piccole frane sono continuate a scendere a valle. Rimane 11 pericolo di altre frane consistenti, rimane l'allarme nella zona che era delle frazioni di Morignone e Sant'Antonio Morignone. Ma da ieri, in prefettura, la situazione è definita «sotto controllo». Il lago che si é formato tra le frazioni di Aquilone e Tola riceve dal torrenti dai 2 al 3 metri cubi d'acqua al secondo. Il lago al momento non preoccupa. «Con la frana si é formata una diga fortissima — spiega Corbo — e l'acqua potrebbe arrivare al limite della diga, alta quasi sessanta metri, in una ventina di giorni*. In questo caso l'acqua, lentamente, potrebbe scendere, scivolando sulla diga senza creare danno. Sulla frana é impossibile iniziare gli scavi: 1 pinnacoli dell'alta montagna potrebbero crollare. Insomma, la situazione è sotto controllo e tutti 1 lavori sono sospesi perché troppo pericolosi. Un'incognita potrebbero essere gli smottamenti. .Vedremo che cosa accadrà con la prima piog¬ gia-, è l'unica risposta delle sale operative della prefettura. E per la strada nuova, per il collegamento tra Sondalo e Bormio? Qui, in proposito, le speranze sono illusione e basta: «E' folle pensare dì poter costruire una pista provvisoria. Tra Sondalo e Bormio, e chissà quanti anni ci vorranno. In automobile si potrà arrivare soltanto dopo la costruzione di una galleria di almeno 10 chilometri-. «E sarà un lavoro colossale-, prevede Giorgio Soldadino, ingegnere dell'AEM, l'azienda energetica milanese. Le riunioni degli esperti continuano a cercare di stabilire l'esatta dinamica della frana. Era stato 11 geologo Michele Presbitero, dopo un sopralluogo in elicottero venerdì pomeriggio, a rendersi conto del pericolo Immediato. Subito era partito l'ordine di evacuazione e sospensione del lavori dalla zona di Morignone. Allarmatissimo, il procuratore della repubblica di Sondrio, Ettore Cordisco aveva addirittura proposto di far saltare la montagna con l'esplosivo. «Può scendere una frana storica-, gli era appena stato comunicato dal geologo Presbitero. In attesa delle conclusioni degli esperti, in attesa di conoscere quale potrà essere il destino della gigantesca diga, del' nuovo lago e soprattutto di quel clie é rimasto della montagna franata, le squadre di soccorso si preoccupano dell'Adda e del torrenti della Valtellina. Sono ancora carichi di detriti,. e nuove ploggie causerebbero nuovi allagamenti. Dal Mallero, il torrente che attraversa Sondrio, dopo l'alluvione sono stati estratti 400 mila metri cubi di detriti Ma nel Mallero, ad esemplo, di detriti in tre giorni ne sono caduti ben 5 milioni di metri cubi In teoria, per riportare 11 letto del torrente al suo livello naturale, ci vorrebbero 6 mesi di lavoro, giorno e notte. g. e

Persone citate: Aquilone, Corbo, Ettore Cordisco, Giorgio Soldadino, Leonardo Corbo, Michele Presbitero, Tola

Luoghi citati: Bormio, Lombardia, Sondalo, Sondrio