Il piccolo Troisi di «Domenica in»
Il piccolo Troisi di «Domenica in» E' Patrizio Vicedomini, 10 anni, scelto ieri da Boncompagni tra sei candidati Il piccolo Troisi di «Domenica in» Napoletano, figlio unico, papà poliziotto - Farà il presentatore, insieme agli adulti - Dice il regista: «E' dotato di un umorismo involontario, fatto di pause, domande a bruciapelo, risposte spiazzanti» - Si è cercato un ragazzino normale «punto di riferimento per i coetanei; non sarà un divo» - Ma subito è stato assediato dai fotografi ROMA — Patrizio Vicedomini è figlio unico e figlio unico vuole restare, «a me non mi piace avere dei fratelli piccoli, perché se no la mamma non mi porta più l'acqua quando gliela chiedo, non mi viene a dare ti bacio prima che mi addormento e non mi insegna più l'educazione. I fratelli piccoli so' scocciature. Io gUel'ìw detto al miei genitori e loro fino adesso mi pare che mi hanno ascoltato. Dopo non lo so-. Dieci anni, una testa piena di rìcci, due occhi lunghi chiarì chiari, 11 vestitino delle grandi occasioni in bianco e blu, una accuratezza di modi e di forme che denuncia il suo stato di bambino affettuosamente curato dalla famiglia, una chiarezza di idee tipica di questi nostri Anni Ottanta hanno fatto di _ Patrìzio 11 vincitore assoluto i della gara che sei bambini napoletani hanno combattuto ieri per 11 posto di presentatore a Domenica in. La selezione, curata da Gianni Boncompagni e da Irene Ohergo, è andata avanti per oltre due ore con domande tipo -Qual è il tuo cantante preferito?; 'Che vuoi fare da grande?', 'Ti piacciono le tue compagne di classe?', 'Dove vai in vacanza?: -Qual è il capoluogo delle Marche?'. I bambini rispondono senza timidezza, ingenui e furbi come sono sempre i bambini quando vogliono piacere ai grandi. Bambini ricchi non ce ne sono: 1 sei candidati napoletani sono per lo più figli di quella borghesia piccola piccola che ha fatto appena in tempo a non essere più considerata popolo. Tutti citano Cutugno come cantante preferito. Ma è ovvio, Toto Cutugno è là, come ne¬ gargli un complimento quando si pensa che si dovrà lavorare con lui? Tutti recitano che da grandi vorrebbero fare 11 regista, magari televisivo, 'proprio come voi', spiegano indicando Boncompagni. Tutti sostengono di-andare bene a scuola anche se non sanno dire neanche un nome dei protagonisti dei «Promessi sposi», non conoscono Berlino né Rio de Janeiro, ignorano la squadra di calcio della Pro Patria. Tutti però confessano di vedere aJla televisione solo Italia 1: 'Perché fa i cartoni più belli e la Rai invece quelli non li sa fare'. I loro nomi 11 dicono forte al microfono, senza vergogna: Francesco Mastandrea, Gennaro Campanile, Ivan Leonardo, Federico Ranucci, Ciro Ascione, Patrizio Vicedomini. Al conto finale, comunque, Boncompagni sco- pre che invece che di sei 1 bambini napoletani sono diventati sette. Eppure tra i 250 candidati che si sono presentati alla Rai di Napoli, negli studi della Mostra d'Oltremare, loro ne avevano scelti proprio sei. Che è successo? C'è un Infiltrato, Ruben Ralano, romano di nascita ma napoletano d'origine, approdato segretamente grazie all'intervento di una zia negli studi della Rai di via Teulada. Lo spareggio finale è tra un bambino dagli occhi neri neri che dice di essere il figlio un contrabbandiere e che per avvalorare la sua tesi esibisce la contravvenzione di sedici milioni fatta a suo padre e il bambino Patrizio Vicedomini che invece spiega di avere 11 padre che fa 11 poliziotto, alleva uccellini e dipinge nel tempo libero 'perché quella è la cosa che gli piace di più: In questa versione aggiornata alla telematica di •Guardie e ladri, di Totò e Fabrizi per ragioni di opportunità di immagine, per orrore del pietismo, per sapienza di calibratura, a vincere è il figlio del poliziotto. 'Serve un bambino normale, il più normale possibile — dice Gianni Boncompagni — un bambino che possa fare tutte le domande che vuole agli ospiti della trasmissione ma che sia capace anche di essere un punto di riferimento per tutti i bambini che la domenica stanno a casa a guardare questo programma'. Nessuno gli farà perdere un giorno di scuola, nessuno lo tratterà come un piccolo divo, nessuno lo obbligherà a fare o dire cose che non lo convincono, assicurano alla Rai. I suoi genitori, che giurano di non aver mal pensato che potesse vincere, fanno di si con la testa. n meccanismo dello spettacolo però è già cominciato. I fotografi fanno ressa intorno al piccolo vincitore. Si scatenano 1 lampi delle macchine: dieci foto da solo, dieci foto con la mamma, dieci con mamma e papà uniti. Fino a un mese fa confessa di non aver mal sentito nominare Gianni Boncompagni, adesso Invece gli appare un amico con il quale intrattenersi In chiacchiere perché, dice, «siamo tranoU. E Boncompagni per Patrìzio ha già trovato un soprannome: lo chiama il piccolo Troisi perché proprio come Troisi, sostiene Boncompagni, questo bambino è dotato di un umorismo involontario, S|. ro> Patrìzio Vicedomini ieri in via Teulada con mamma e papa
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