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Tra arte debole e colori luminosi Tra arte debole e colori luminosi Senato Ghiazza - Gian Carlo Fagliasse A Rocca Canavese — dove, in Santa Croce, si conservano significativi affreschi jaqueriani tuttora in attesa di restauro — Maurizia Vittorie ha pensato di utilizzare un piccolo ambiente, al numero 33 di via Umberto I, per ospitarvi una serie di mostre personali dedicate alle nuove generazioni Le prime due sono quelle di due torinesi, Gian Carlo Pagliasso e Renato Ghiazza, entrambi del 1949. Ancor giovani, si presentano come «postmetaf laici., ma hanno piuttosto del «postmoderno'; espressione di queir.Arte Debole» che a Torino ha il suo punto di riferimento nella galleria di Gianfranco Zani, in via Barbaroux. Prima ancora, tuttavia, essi si riconoscono nel pensiero filosofico di Gianni Vattimo (col quale Pagliasso s'è laureato). Tutti e due vengono dal Gruppo Ricerca Materialista, sembrano attenti ai caratteri degli elementi via via impiegati, e dipingono con 1 soli colori primari (giallo, rosso, blu), ma hanno anche interessi plastici. Basti vedere la Natura Morta di Pagliasso cresciuta intorno ad una barocchegglante colonna tortile con capitello ligneo, ma soprattutto il raffronto tra queste esperienze visive e l'Idea del suo Monumento di Rocca (a 150 metri dalla mostra) mentre di Ghiazza l'accostamento ferro/legno o quello fra tronco d'albero e ottone tendono a rivedere In quei loro pseudo-monumenti il rapporto che da sempre opere di questo tipo hanno avuto con lo pazio e il tempo. Mario Vaschette che espone a Bardonecchia, ospite dell'Azienda di Soggiorno, gioca di contrappunto accostando le sfumature dei pastelli e 11 timbro delicato di certe tempere luminose. Alla stessa maniera sa valersi del segno Inciso dell'acquaforte nel quale certe venature surreali lasciano intatta la superficie calcografica che si ritrova in alcune serie di stampe, piuttosto belle, come se ne trovano nelle cartelle .Zolle di Terra* e 'Nature Morte», forti e colme di luce. an. dra.