La danza russa ferma all'800 di Luigi Rossi

La danza russa ferma all'800 «Moskovskij Balet» a Torino La danza russa ferma all'800 Ottimi interpreti di un repertorio datato TORINO — Anche Torinodanza ha avuto il suo .gala- per la soddisfazione del grande pubblico (tra il quale era il nuovo sindaco Magnani Noya) che ha finalmente gremito l'altra sera il Parco Rignon. Di scena il gruppo denominato Moskovskij Balet, ma composto anclie da elementi di altre città e Repubbliche, prima fra tutti l'étoile Ljubov Kunakova del Kirov di Leningrado. Il complesso è diretto da due anni da Vjaceslav Gordeev, primo ballerino del Bolscioi, e riunisce in gran parte nuove leve di varia provenienza, nell'intento di offrire un'immagine giovane del balletto sovietico. Purtroppo la freschezza delle forze in campo è contraddetta dalla decrepitezza del repertorio presentato, composto in gran parte da titoli datati o anche recenti ma di gusto paleosovietico che potrebbero tranquillamente ascriversi agli i4nni Trenta-Quaranta. La forte spinta innovativa dell'epoca gorbacioviana non sembra penetrata ancora, almeno a giudicare da questo spettacolo, nei sacri templi dell'accademia ballettistica particolarmente arroccata nel Bolscioi di Mosca e invece più aperta al Kirov di Leningrado. Se ci siamo rallegrati della pulizia e sobrietà della lunga «suite- di Paquita che lo stesso Gordeev ha riproposto sull'originale di Petipa. abbiamo avuto immediatamente una delusione con La notte di Walpurga su musica di Gounod nella coreografia di Leonida Lavrovski che sembra più vecchia dei classici ottocenteschi. Unica consolazione, tra il ciarpame di costumi da polveroso trovarobato, la presenza della deliziosa Larisa Mejster. che abbiamo visto anche nell'adagio della Silfide, protoballetto romantico inopinatamente annunciato come fosse presentato nella coreografia originale di Filippo Taglioni, da sempre, ahimè, perduta e rievocata soltanto in rare litografie. Ammirazione ha destato soprattutto la Kunakova che ha subito mostrato la sua classe e la sua forte tecnica nel frammento del Lago dei cigni e negli immancabili fouettés di Paquita. La serata è stata, del resto, la sagra di questi giri virtuoslstici sparsi a piene mani dai coreografi sovietici come Vajnonen nella Fiamma di Parigi su musica di Asafiev e ripetuti abbondantemente nel numero finale intitolato Grand Pas condotto ancora sulla brillante musica di Riccardo Drigo per Paquita. // compositore padovano ha avuto quasi una beneficiata poiché è stato impiegato anche nella Arlecchinata interpretata dalla vivace coppia proveniente dal Teatro della Bashkirja costituita dalla brillante Leonora Kuvatova e dallo scattante Radik Zaripov. I due hanno eseguito appunto anche Fiamma di Parigi, balletto pressoché sconosciuto da noi e in fase di diradamento pure nel repertorio sovietico. Il finale della serata, firmato da Gordeev che lo ha interpretato accanto alla Kunakova, anche se aiwa i( sapore di un défilé di una scuola di lusso con le acrobazie da circo ripetute fino alla noia, non mostrava almeno le cadute di gusto di un'altra coreografia dello stesso direttore del complesso condotta sulla 'passacaglia- di Haendel. Non si è capito bene se le intenzioni erano misticheggianti (angelo bianco e diavolaccio die sembrava Batman) oppure si trattasse di una versione attualizzata del Violon du diable di Saint-Leon di romantica memoria. Gordeev, che come interprete si é concesso raramente, ha poi danzato con eleganza la vecchia Melodia di Gluck-Messerer tipica di ogni 'gala- sovietico. 1 I Luigi Rossi

Persone citate: Filippo Taglioni, Gluck-messerer, Haendel, Larisa Mejster, Leonida Lavrovski, Leonora Kuvatova, Magnani Noya, Melodia, Petipa, Riccardo Drigo

Luoghi citati: Leningrado, Mosca, Parigi, Torino, Walpurga