Accordo tra gli obiettori e la Difesa
Accordo tra gli obiettori e la Difesa Concessioni a chi non vuole vestire la divisa per motivi ideali Accordo tra gli obiettori e la Difesa Un nuovo regolamento snellirà le procedure e segnerà la pace tra Carità?'e ministero - E' finita la protesta del sacerdote dehoniano Angelo Cavagna: sospeso lo sciopero della fame DALLA REDAZIONE ROMANA ROMA — Per gU obiettori di coscienza si profila un nuovo regolamento che snellirà le procedure e concederà di più a chi per motivi Ideali non vuole vestire la divisa. Ne discutono da tempo ministero della Difesa, la consulta degli enti convenzionati e la Caritas, l'organizzazione cattolica che raggruppa il maggior numero di obiettori, duemilatrecento. Impegnati in svariate iniziative (assistenza a domicilio di anziani, di handicappati, di tossicodipendenti, di nomadi di minori). Monsignor Pasini, per la Caritas. si dice ottimista: -Mi sembra di aver colto segnali di buona volontà». Il varo del nuovo regolamento dovrebbe sancire la pace definitiva tra Caritas e Difesa, dopo 1 forti attriti dello scorso anno, quando nel clima teso delle polemiche sorte In seguito al suicidio di un ufficiale di Pordenone posto sotto inchiesta, i carabinieri si presentarono nelle sedi dell'organizzazione cattolica per controllare che gli obiettori fossero effettivamente al lavoro. La Caritas rispose convocando gli obiettori in una grande assemblea a Milano che licenziò un elenco di doglianze e di richieste. Un primo segno di pace, tuttavia, arrivò dal ministero attraverso una circolare che In sostanza accoglieva alcune delle richieste della Caritas: per esemplo abbreviava 1 tempi di attesa per l'Ingresso nel servizio civile, portandoli a sei mesi. Ma la circolare non sempre è stata applicata e rimangono zone di attrito, come conferma lo sciopero della fame intrapreso in questi giorni dal sacerdote dehoniano Angelo Cavagna e dagli obiettori bolognesi del Gavci (gruppo autonomo di volontariato civile). Cavagna proprio ieri, su consiglio dei medici, ha interrotto la sua protesta, durata 27 giorni. L'iniziativa ha raccolto la solidarietà di molti vescovi, tra i quali quello di Udine. Alfredo Battisti. I motivi della protesta sono gli stessi sui quali vanno discutendo ministero e Caritas. Due sono in sostanza gli elementi del contenzioso. I tempi di attesa per 1 candidati al ser¬ vizio civile, prima di 18-24 mesi, oggi si aggirano sul 10-12, contro 1 8 stabiliti dalla circolare ministeriale. Inoltre 11 ministero ha distaccato un certo numero di obiettori, circa 2-300, presso enti locali, e non nelle strutture di base richieste dai candidati La Difesa, dice Pasini, si dichiara disponibile a «restituire» gli obiettori dirottati verso enti locali, ma l'operazione procede a rilento. Ad accelerarla potrebbe concorrere la sentenza con la quale il Tribunale di Brescia, il 28 maggio scorso, ha assolto l'obiettore Ermanno Cova che si era «autotrasferito» dall'ente cui era stato assegnato dal ministero ad un altro che aveva indicato al momento di entrare nel servizio civile. Il verdetto ha suscitato qualche polemica: con il sistema dell'«autotrasferimento», è stato fatto notare, chiunque potrebbe scegliere di «distaccarsi» a cento metri da casa, sicché il servizio civile si trasformerebbe in una comoda alternativa al servizio militare.
Persone citate: Alfredo Battisti, Angelo Cavagna, Carità, Ermanno Cova, Pasini
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