Ma non dice mai mamma di Giuseppe Zaccaria

Ma non dice mai mamma Palermo: il bimbo picchiato vive in ospedale tra sorrisi e regali Ma non dice mai mamma Antonino ha guardato un orsacchiotto e lo ha definito: «Bello» - Arrivano telegrammi e telefonate da tutta Italia per chiedere notizie sulle sue condizioni - Sul volto i segni della violenza PALERMO — «Gioia mia, joca cu l'ossacchiotto... ». Dinanzi al monitor del reparto di rianimazione la donna s'inorgoglisce, si commuove, lancia baci verso l'Immagine del nipotino massacrato. L'.ossacchiotto» è un orsetto di pelouche che il piccolo osserva senza curiosità. A tratti l'inquadratura comprende gli inutili sorrisi di medici e infermiere: Antonino non risponde, non reagisce. In bianco e nero, quella fasciatura che gli copre il bacino e gli tiene le gambette spalancate sembra ancora più enorme, più ingiusta. Bello, gioia mia, sangue mio: nella stanzetta da cui, attraverso un impianto a circuito chiuso, si possono vedere 1 letti dei ricoverati c'è una piccola folla ammirata. L'occhio elettronico mostra lunghi capelli biondi e uno sguardo vuoto, un viso ancora tumefatto e graffi sul petto, ma è come se il video rendesse tutto più sterile, piatto, come se quelle Immagini via cavo congelassero anche il dolore. Rosa Riccobono, cinquantanni, la nonna materna, è la più trepida: intorno a lei 1 nonni paterni, un accompagnatore, una giovane amica di famiglia fanno a gara nel chiedere notizie. E' sfebbrato? Vuole giocattoli? Come fa con quelle fasce a fare la pipi? E 1 telegrammi arrivati alla clinica, si potrebbero avere? Sapete, tutta quella gente la vorremmo ringraziare. Chissà dov'erano, tutti, quando su quel corpicino spegnevano le sigarette, quando lo massacravano a pugni e schiaffi. Le ustioni al bacino, dice 11 dermatologo, non sono state causate da acqua bollente: è come se qualcuno avesse alzato quel bambino di due anni per farlo sedere su un fornello acceso. 'Non ci era mai accaduto — dice 11 medico — eppure da quando è uscito dal coma il piccolo non chiama neppure la mamma*. Anche se lo facesse servirebbe a poco: la madre, Donatella Padogano, resta In carcere, come in carcere sono il marito ed 11 protettore. Davvero è stata lei, dopo una dose di eroina, a martoriare 11 bambino o quelle sevizie sono state opera di Antonino Giuliano, l'uomo che voleva costringerla a prostituirsi? Il giudice non ci vede ancora chiaro, e tiene tutti dentro. Ma a Antonino quella gente non manca: se vuole bere chiede *aua*, se ha fame chiede «ind., ha gratificato di un «bello* l'orsacchiotto che un medico milanese gli ha regalato. Mamma, papà, nonna sono parole che non sembrano appartenergli. «Nel reparto — spiega un giovane aiuto, Giuseppe Trombino — abbiamo un'altra bimba, Francesca, di tre anni. E' ricoverata per i postumi di un'encefalite ma è vivacissima: chiede continuamente dei genitori, li vede una volta al giorno*. Antonino Cammarata no. Se gli portano la piccola vicino al lettino la degna di uno sguardo, poi torna a insegui- re chissà quali immagini. • Tenere dei bambini in questo reparto è sempre problematico — continua il dottore —. Appena cominciano a riaversi piangono, chiedono dei genitori Antonino ormai è sveglio, vigile, eppure resta quasi muto. «Parrà picca*, minimizzano i parenti. Anche prima del ricovero, del coma, il bambino era poco loquace: d'altro canto non è raro che a Boccadifalco — come a Partanna, a Ball arò, allo Sperone — 1 bambini manifestino un certo ritardo nell'apprendimento, qualche difficoltà nell'articolare le parole. «Non cor/Ho fare dell'analisi spicciola, anche perché non è il mio mestiere — continua il giovane aiuto — ma ho l'impressione che fra qualche giorno dovremo rivolgerci al neuropsichiatra infantile*. Lettere, telegrammi, telefonate: negli ultimi giorni il reparto di rianimazione dell'Ospedale Civico è stato sommerso dal messaggi per Antonino. 'Coraggio*, «Guarisci presto*, « Vieni da noi*. . Gruppi confessionali, organizzazioni umanitarie, le spose cattoliche di Padova, . la sezione lucana di «Città per l'uomo»: e poi tante famiglie, tutte per chiedere all'indirizzo sbagliato se Antonino si potesse adottare. •Nella grande maggioranza, testimonianze che non giungevano da Palermo né dalla Sicilia*: quasi che la città, la . regione dinanzi alle immagini di bimbi massacrati avessero eretto un doloroso schermo. Fra un mese, forse meno, Antonino Cammarata potrà lasciare l'ospedale: le ustio- . ni, dicono 1 sanitari, forse non richiederanno un altro intervento. Fra breve il piccolo potrà essere spostato. Su una sedia a rotelle, tra qualche giorno forse potrà essere portato fino all'ingresso del reparto, per rivedere i nonni. E poi, dove tornerà a respirare violenza? Se la madre sarà ancora in carcere, ' se la sua estraneità alle sevizie nel frattempo non sarà stata accertata, 11 piccolo dovrebbe esserj affidato ai parenti più stretti. Quegli stessi parenti che l'altro ieri, quando Antonino era appena uscito dal coma, vedendo via monitor l'orsetto e gli altri pupazzi donati dalle Infermiere, hanno creduto giusto fargli anch'essi un regalo. Gliel'hanno portato l'altro ieri. Era un piccolo mitra. Giuseppe Zaccaria Palermo. Antonino Cammarata pettinato da una infermiera nel reparto di rianimazione dell'ospedale (Tclefoto Ansa)

Persone citate: Antonino Cammarata, Antonino Giuliano, Donatella Padogano, Giuseppe Trombino, Parrà, Riccobono

Luoghi citati: Boccadifalco, Italia, Padova, Palermo, Partanna, Sicilia