Anche il processone se ne va in vacanza
Anche il processone se ne va in vacanza Udienza numero 56 per il «clan dei catanesi» Anche il processone se ne va in vacanza Fino al 16 settembre - Ricostruiti sessanta delitti mafiosi Udienza breve ieri mattina nel bunker delle Vallette, al processo contro 11 clan dei catanesi (260 imputati). Dopo aver completato gli interrogatori in programma (ma l'ex direttore del centro clinico delle Nuove, Germano Oseglla, incriminato per corruzione, non si è presentato), il presidente della Corte d'assise, Elvio Fassone, ha rinviato il procedimento al 16 settembre prossimo, dopo la pausa feriale. Dal 31 marzo scorso, data d'inizio, 11 maxiprocesso all'organizzazione mafiosa (60 omicidi, 4 sequestri di persona), è arrivato a un giro di boa importante. Nel corso di 56 udienze sono stati interrogati quasi tutti gli imputati e ricostruiti 1 sessanta delitti confessati dai killer del clan: Salvatore Parisi (19 omicidi), Orazio Giuffrida (17 omicidi), Roberto Miano (13) e Antonino Saia (11). Ma resta da fare ancora molto lavoro. Alla ripresa, dopo le ferie, saranno sentiti 1 pubblici ufficiali accusati di corruzione, si parlerà di decine di rapine e dell'associazione per delinquere di stampo mafioso di cui pure è accusata la banda. Dovranno poi essere chiamati a deporre parti lese, testimoni e periti. Secondo le previsioni di massima, la sentenza è prevista per maggio dell'88. Anche ieri, per il terzo giorno consecutivo, 1 pentiti Parisi, Saia, e i fratelli Francesco e Roberto Miano, non si sono presentati in aula. Nessuno è in grado di prevedere quale sarà il loro atteggiamento dopo il delitto di Santo Miano, una vendetta trasversale dei capi delle cosche ancora liberi, per indurre alla ritrattazione chi ha accusato gli ex complici. E' comunque convinzione generale che intendano ripresentarsi alla ripresa del processo, ma soltanto se avranno ottenuto le protezioni richieste per se stessi e i loro familiari. Ieri, era in programma l'interrogatorio dell'ex direttore del centro clinico delle Nuove, Germano Oseglia, accusato in questo giudizio di aver concesso due ricoveri, a Orazio Giuffrida e Roberto Miano, dietro compenso (4 e 3 milioni). Oseglia è già stato condannato con sentenza passata in giudica¬ to a due anni di reclusione per interesse privato in atti d'ufficio, sempre per aver favorito alcuni detenuti. Proprio per questa ragione i suoi difensori, avvocati Manuello e Lupis, chiedono che venga applicata la continuazione con il precedente giudizio. Assenti Roberto Miano e Oseglia. è stato sentito Orazio Giuffrida, che ha negato di aver mai chiesto personalmente favori all'ex direttore del centro clinico: 'Avevo la gastrite, chiesi al medico del braccio di farmi ricoverare. Era Ciccio Miano a interessarsi con Oseglia per i trasferimenti al centro clinico'. c. cer. Orazio Giuffrida in aula
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