Attenti a quei due: battono tutti i telefilm Anni Ottanta

Attenti a quei due: battono tutti i telefilm Anni Ottanta I recuperi dei serial tv storici sono una piacevole curiosità Attenti a quei due: battono tutti i telefilm Anni Ottanta I polizieschi con Roger Moore e Tony Curtis mostrano il valore della regìa, oggi industriale / recuperi .storici, di maxiserial sono all'ordine del giorno in questo scorcio d'estate, e costituiscono per lo meno una curiosità in mezzo a tanti programmi di una insulsaggine desolante. Nel gruppetto dei telefilm che hanno un loro preciso interesse anche e soprattutto in prospettiva spiccano Perry Mason su Raidue e Attenti a quei due su Canale 5. Perry Mason è considerato un monumento nella produzione seriale americana: verso la fine degli Anni 50 è stato addirittura la punta di diamante della prima grande ondata di esportazione tv dagli Stati Uniti in ogni parte del mondo, e Raymond Burr è stato l'antesignano di quegli attori che, destinati dal cinema a ruoli secondari, sono diventati star d'importanza internazionale esclusivamente grazie al video. In America la CBS medita il rilancio: ha girato quest'anno un movie-tv d'assaggio, n ritorno di Perry Mason (arrivato anche da noi all'inizio di giugno), e ha in progetto un maxiserial nuovo di zecca con l'anziano Raymond Burr affiancato dalla fedele segretaria Barbara Hate (non più da William Hopper come investigatore Paul Drake perché defunto, ma dal giovane William Katt che figura essere il figlio di Drake). Ma che impressione fanno ogc i — dopo trent'anni e dopo migliaia di altri telefilm — i racconti di Perry Mason? Anche se girati con parsimonia di mezzi, un'impressione di notevole dignità. C'è ovviamente l'influenza del cinema poliziesco americano Anni 40 e 50, c'è uno sfondo di impianto teatrale, c'è la necessità di fare in fretta per concludere la vicenda nell'arco dei cinquanta minuti; comunque la regia risulta assai corretta (di Walter E. Grauman, onesto artigiano di Hollywood), ed è corretta l'interpretazione con un Burr sornione e autorevole anche per imponenza di adipe, circondato da tipici caratteristi che fanno molto epoca. C'è da aggiungere che il meccanismo giallo ha sempre una sua sbrigativa ma accettabile .razionalità.. Salto di una quindicina d'anni ed eccoci ad Attenti a quei due fin originale .The Persuaders., prodotto americano a partecipazione inglese, che ha debuttato sulla NBC nel 71): siamo in una dimensione completamente diversa. Nel frattempo, lungo gli Anni 60, sono esplosi i film di 007 e relative parodie, e At,<;nti a quel due astutamente si adegua strizzando l'occhio alla platea. Sparite del tutto certe cadenze teatrali e certe propensioni (economiche, fra l'altro) per gli interni, la storia va fuori dagli studi e l'azione si vivacizza (moderatamente, non raggiunge mai gli odierni parossismi dinamici e spettacolari .obbligati.): e per la prima volta si avvale — è una trovata che avrà innumerevoli replay — non del singolo .eroe., ma di una coppia di investigatori squinternati, svagati, maldestri e caricaturali cui hanno dato volto e gustosi accenti ironici due commedianti di razza come Roger Moore e Tony Curtis. Sono piccole cose sintetiche, ma ben congegnate e divertenti. E anche qui si avverte la mano di un regista non eccelso ma specializzato in climi di suspense quale Sidney Hayers. Mi sembra che la differenza sostanziale tra i telefilm di ieri e di oggi possa essere questa, che i telefilm di oggi sono di esclusiva pertinenza (e dittatura) del producer e quindi dell'inesorabile apparato industriale che schiaccia qualsiasi individualità sul set, e che invece in quelli di ieri il regista con la sua personalità ancora, felicemente, sopravvive e si fa sentire. Ugo Bozzolai!

Luoghi citati: America, Hollywood, Stati Uniti