«Ho visto morire Isabella» di Gian Piero Moretti

«Ho visto morire Isabella» E i «Ho visto morire Isabella» E i E aggiunge: «Ha agito in un attimo di follia, non voleva uccidersi» - Ammette: «Si drogava da due anni forse di più» - Attacca la famiglia del marito: «Non ci hanno mai accettati» DAL NOSTRO INVIATO 8AINT-JEAN-CAP-FERHAT — •Isabella aveva paura del carcere, paura di restare povera, paura della gente. Ma soprattutto paura di morire-. Ljuba Rosa, la moglie In seconde nozze di Andrea Rizzoli, l'editore deceduto a Nizza 11 31 maggio del 1983, racconta, trattenendo a stento le lacrime, la morte della figlia, suicida a 23 anni. E' un flash-back di accuse e di rimorsi. Un ricordo felice e nello stesso tempo gonfio di dolore. Lei era presente quando Isabella si è lanciata dalla finestra, dal nono plano del Park Palace, residence miliardario situato nell'Enpasse Fontaine S, proprio di fronte al vecchio casinò. Ha raccolto, impietrita, l'ultimo anelito di vita della figlia. •Era esaurita e prendeva psicofarmaci». Ljuba Rosa ammette: 'Mia figlia si drogava'. Non vuole precisare da quanto. «Due anni, forse anche più- affermano gli amici. Isabella Rizzoli era in cura da quattro mesi al reparto psichiatria dell'ospedale di Monaco. Un trattamento tipo day-hospltal: usciva con dei permessi speciali tutti 1 pomeriggi e nei weekend. Il primario, professor Lavagna, aveva firmato un permesso speciale nel quale Indicava tre precauzioni da adottare: non bere alcolici, non esporsl troppo ai raggi del sole, non guidare. Domenica scorsa madre e figlia sono rimaste quasi tutto 11 giorno in casa: •Amava stare sul grande letto che fu di suo nonno Angelo'. Hanno guardato a lungo la tv, poi hanno fatto la doccia. 'Non la perdevo d'occhio un attimo-, dice ancora la madre e aggiunge: -Le ho detto: canta. Mi sentivo piii sicura ascoltando la sua voce. Ad un certo punto in casa è calato il silenzio. L'ho chiamata, poi sono corsa in camera sua: non c'era. La tapparella era abbassata a metà, vicino alla ringhiera del terrazzo ho visto una poltrona. Non ho avuto il coraggio di affacciarmi. Ho indossato un accappatoio e sono scesa in strada. A terra c'era il corpo di Isabella. Attorno alcune persone. Le hanno forcato il polso: batteva ancora. Soltanto due ore più tardi all'ospedale mi hanno detto che era morta: Telemontecarlo di lingua francese aveva mandato in onda un giallo: il film finiva con la protagonista suicida dalla finestra proprio dal nono piano. Una coincidenza? O la ragazza, debole di carattere e compromessa da un forte esaurimento nervoso, si è lasciata suggestionare al punto da trasformare la finzione in realtà? •Mia figlia non voleva uccidersi, amava troppo la vita e temeva la morte. Ha agito in un attimo di follia. Un raptus. Fino a pochi minuti prima era dolce, premurosa, gentile. Mi aveva detto: stiamo ancora a letto, riposiamoci. Una settimana fa siamo andati alle isole Lérins. Si è divertita. Ha voluto provare a volare con il paracadute trainato da un motoscafo: Ljuba Rosa mostra le foto della figlia: è sorridente, al¬ legra, spensierata. L'esaurì- | mento, la droga, la morte sembrano lontani anni luce. Invece domenica pomeriggio, poco dopo le 18,30, si è lanciata dal nono plano. Perché lo ha fatto? La madre si sfoga. E accusa la famiglia Rizzoli: -La mia bambina ha sempre amato la famiglia di mio marito. Diceva che non volevano accettarla, si sentiva respinta. Pochi giorni fa ha telefonato alla prima moglie di suo padre, Lucia Solmi. Le ha detto che era in ospedale, che non stava niente bene. Tu non mi interessi, le ha risposto. Che durezza, che durezza, ha ripetuto Isabella ancora più giù di morale. Lei ha sempre cercato i fratelli. Angelo, Alberto, Annina^Ma non li ha mai trovati: Quando si incontravano erano baci, abbracci. Ma tutto finiva li. Era sempre lei a cercarli. Diceva: vorrei trascorrere le feste di Natale, Pasqua tutti assieme, come le vere famiglie. Un sogno che non ha potuto realizzare'. Isabella si sentiva isolata. E aveva paura. Isolata e perseguitata. I giudici avevano minacciato di arrestarla. Aveva 18 anni quando le chiesero di spiegare transazioni per miliardi, quote azionarie di società panamensi, spostamenti di valuta pregiata dal forzieri di una banca ad un'altra. Lei non sapeva nulla delle questioni finanziarie della famiglia. « Una ragazza infantile' dice di lei la contessa Marina Cicogna, amica di vecchia data della famiglia. Mostra il diario di Isabella: vi sono annotati tutti 1 fatti importanti della giornata. Appunti, considerazioni, date, appuntamenti. VI erano anche : molti ritagli di giornale e foto della madre e di Andrea Rizzoli. L'ultima pagina scritta è quella del 15 giugno: le pagine successive sono bianche. La morte del padre l'aveva sconvolta. Il vecchio Andrea era deceduto (maggio '83) tre mesi dopo 11 crollo del suo Impero culminato negli arresti e nelle comunicazioni giudiziarie che avevano colpito 1 figli e 1 famigliari più stretti. -Infarto' era stata la diagnosi dei medici dell'ospedale di Nizza. -Crepacuore' precisa la vedova. Isabella aveva voluto aggiungere un necrologio personale fra t tanti pubblicati nel giorni successivi al decesso: «Ciao papà, ti ricorderò sempre'. Nella lussuosa villa della famiglia Rizzoli a SaintJean-Cap-Ferrat, vicino al santuario di Saint'Hospice ed al piccolo cimitero di fanti belgi caduti nella guerra '15-18, Ljuba Rosa è rimasta sola. Ieri c'erano i cugini della ragazza, alcuni amici, la contessa Marina Cicogna, la governante, il personale di servizio. 'Isabella riempiva la casa, ancìie se ultimamente la frequentava poco-. La ragazza preferiva l'appartamento dell'Enpasse Fontaine 5, nel centro del Principato. Era vicina al tavoli dei due casinò, ma non giocava. 'A differenza dei genitori, odiava le roulette'. Invece si drogava. Prima gli «spinelli., poi le droghe pesanti. 'Ma non era tossicodipendente' assicura la contessa Cicogna. E spiega: •Siamo state insieme due mesi in California, non l'ho persa di vista un istante: posso assicurare che per 60 giorni non ha toccato stupefacenti'. Prima era stata con un ragazzo di Firenze a Saint Martin, nei Caraibl. Una vacanza che ha lasciato il segno. Lui si drogava, lei gli è andata dietro. Una esperienza negativa sotto tutti i profili. L'Inchiesta del magistrato (•una pura formalità' assicurano al comando di polizia) si è già conclusa. «Suicidio, nessuna responsabilità oggettiva di terzi- ha scritto il giudice Istruttore di Montecarlo ed ha autorizzato i funerali. Si svolgeranno giovedi mattina alle 10 nella cattegrale di Saint-Charles, sulla Rocca del Principato. La salma verrà poi trasferita in Italia per essere tumulata nella tomba di famiglia al cimitero Monumentale di Milano. Isabella riposerà accanto al padre che tanto aveva amato. Gian Piero Moretti Montecarlo. Un'immagine di Isabella Rizzoli insieme con la madre Ljuba Rosa (Foto Olimpia)

Luoghi citati: California, Firenze, Italia, Milano, Montecarlo, Nizza, Saint Martin