Paesaggio

Paesaggio Paesaggio so Bormio, a controllare gli alpeggi e chi è rimasto isolato: tremila, solo a Bormio paese. Dice Giovanni Confortala, Il sindaco: 'Abbiamo mille turisti, e vogliono scappare tutti». A Bormio sono arrivati gli sfollati di Sant'Antonio Moriglione, il paesino che adesso è sommerso. «Sabato pomeriggio, verso le quattro — racconta Fulvio Morelli, 27 anni, di Legnano, che era in vacanza all'hotel Camoscio — un militare, non so se carabiniere o guardia forestale, ci aveva detto di andarcene via "per emergenza". Sapevamo che c'era il pericolo, ma non sapevamo come andarcene via. Non c'erano mezzi. Chi aveva la macchina, come me e molti altri, te n'è andato. Ma gli altri?». A Sant'Antonio cinque morti accertati, quattro portati via chiusi in una Golf. St riparte da Bormio, diretti a Morbegno. A bordo anche il senatore socialista Francesco Forte, che da queste parti e cresciuto. La plana di Ardenno, tra Morbegno e Sondrio è una laguna che blocca anche gli anfibi del mezzi di soccorso. Ad Ardenno c'è una centrale dell'Enel. •L'Adda, qui — spiega Forte — scendeva a valle sulla sinistra. Poi Maria Teresa d'Austria, per costruire la strada, fece dirottare i! letto del fiume al centro. E l'Enel, per costruire la centrale ha alzato il letto». Risultato: con le piogge di questi giorni, e con il letto alzato, l'Adda è andato dappertutto. •Guardate, guardate! Si vedono le arcate del ponte», grida Giuseppe Santarsiere, 11 comandante dell'elicottero. Veder le arcate del ponte di Tresenda, dove quattro anni fa la montagna si è portati via le vigne e diciotto contadini, è già un buon segnale. All'alba le arcate erano sommerse. Ma 11 buon segnale è sostituito da una nuova emergenza: «4 Tatomona/». Talamona è sotto Sondrio: 35 persone sono isolate. In tre ore, con due elicotteri, tutte In salvo, tirate a bordo con 1 cavi o salite da terra dopo l'intervento degli anfibi. La Valtellina, a sera, era ancora un ronzio di elicotteri. Da qui, da Sondrio, 1 soccorsi sembrano efficaci. La zona, comunque, sembra lontanissima dall'emergenza. E allora si riparte per 1" alta valle, dove i geologi segnalano timori. Ma i montanari, chi è su con mucche e maiali, son tutti come Carmelina Marchetti. D'Inverno rimangono isolati anche per mesi. Sanno che se 11 pericolo è reale, se sono in difficoltà, debbono attaccare le lenzuola ai comignoli e accendere fuochi sotto le baite. Alle nove di sera nessun lenzuolo, nessun fuoco in alta valle. E quest'altra notte dell'emergenza, questa terza notte con 11 terrore di nuove piogge, è passata con Sondrio sveglia accanto al torrente che continua a minacciare pericoli gravissimi. L'unica segnalazione è giunta dalla vai Poschlavino. Lassù, al confine tra Italia e Svizzera, 11 torrente ha travolto gli uffici della dogana di Fiat tarmila, a Cempocologna. I resti degli uffici passeranno da qui, è poi fin giù, fino a valle, fino al lago di Como. Se formeranno altre rischiose dighe, sono pronti ad intervenire gli artificieri arrivati da Milano. Nella notte è rientrato da Morbegno a Sondrio il procuratore della Repubblica Ettore Cordisco. Ha deciso di aprire un inchiesta per «disastro colposo». SI cerca di capire se, tra l'albergo di Tartano e la centrale Enel della piana di Ardenno, qualcuno abbia responsabilità Ma Francesco Forte, che qui conosce tutte le valli, assicura che le vere responsabilità stanno altrove: nelle piogge e nell'Incuria (generica e Imputabile a nessuno, come sempre tri questi casi) di chi «ha sempre considerato l'Adda come un torrente e non come un fiume». Perché, come per 11 Po', non esiste un magistrato dell'Adda? Dall'alba di oggi ancora emergenza, ronzii di elicotteri e sguardi all'insù. L'Adda, lentamente, sta defluendo a valle. Su a Bormio, a parte le strade Interrotte e l'Isolamento le signore di una certa età prendono il sole sulle terrazze, indifferenti e senza paure. Gli alberghi sono tutti pieni. Ma, anche se non piove, i problemi e le paure, lentamente come l'Adda gonfio, stanno scendendo a valle. Quelle strane dighe di alberi e pietre potrebbero esplodere, acqua, come è successo sopra l'Hotel Gran Balta di Tartano, Un'emergenza che continuerà. Giovanni Cerniti

Persone citate: Ettore Cordisco, Francesco Forte, Fulvio Morelli, Giovanni Confortala, Giuseppe Santarsiere, Maria Teresa