E dopo cena si va al museo

E dopo cena si va al museo BOLOGNA, APERTI FINO A MEZZANOTTE CON MUSICHE E SPETTACOLI E dopo cena si va al museo L'assessore alla Cultura: «Vengono per ascoltare Dalla e Morandi, ma guardano anche i quadri» BOLOGNA — Uno dei tanti biglietti, sere fa, l'hanno staccato per Lucio Dalla. Questa volta è entrato al Museo come visitatore, la prossima ci verrà per un suo spettacolo, nell'antica corte dell'Archiginnasio illuminata sotto le stelle. A Roma e nel resto d'Italia musei e gallerie d'arte chiudono tutti immancabilmente alle 18 e nella capitale non bastano uscieri e custodi assunti con l'ultimo bando di concorso per schiudere i cancelli. Dal Foro Romano alle Terme di Caracalla dopo le 18 si va a letto. A Bologna invece i musei riaprono quando scende la sera, alle 20,30, e restano aperti sino alle 24, per cinquanta giorni, dal 2 luglio al 21 agosto: tavolini sulle terrazze e negli splendidi, austeri cortili, visite organizzate per il pubblico, e cinema, televisione, caffè concerto, piano bar e spettacoli per chi vuole fermarsi fra i suggestivi ambienti dei palazzi quattrocenteschi. Ci sarà cabaret, ci saranno concerti da camera, e verranno oltre a Dalla anche Francesco Ciucci ni. Gianni Morandi, Ricky Giamo. Poi film famosi, serials televisivi. L'idea l'ha avuta Nicola Sinisi. 32 anni, socialista, assessore alla cultura, ex ragazzo terribile in Consiglio comunale, ex organizzatore di concerti per rockettari e fricchettoni. Che succede a Bologna? Dalla capitale della sinistra comincia l'era del post-effimero? Nicolini e i suoi epigoni erano finiti sul banco degli accusati anche per aver trascuralo le istituzioni comunali e riempito le città di rumori e di folle disordinate che occupavano e sporcavano piazze e vie. «Oggi un assessore alla cultura deve gestire come meglio può musei e biblioteche», hanno ripetuto in tanti fra gli addetti ai lavori al convegno sulla cultura organizzato a Ferrara. Sinisi sostiene che proprio questo ha cercato di fare: «Portare la gente e i turisti nei musei, valorizzarli e farli scoprire ai giovani». Per ora c'è riuscito. Parlano le cifre: l'anno scorso l'Archeologico ha accolto 67 mila visitatori; la sera dell'8 luglio, in un colpo solo, ne sono entrati quasi ottocento. Al Medioevale ne sono stati contati j00 (sono 11 mila e cinquecento tutto Vanno): «L'idea è davvero ottima», gongola il direttore: «La gente viene magari anche per il film di Bresson, Polanski o Tarkowski: ma il museo lo visitano comunque tutti». Cristiana Morigi Govi, direttrice dell'Archeologico, conferma: «E' diventato un punto di ritrovo, davvero non ci aspettavamo tanto». «E il meglio deve ancora arrivare», ripetono in Comune a Bologna: «Quanto pubblico avremo la sera di Lucio Dalla o di Gianni Morandi?». E poi. aggiunge Sinisi, «si tratta di un'operazione che al Comune è costala quasi niente: i duecento milioni me li hanno dati gli sponsor, gli artisti che ho chiamato vengono tutti senza chiedere una lira». Cosi «Bologna sogna», recita lo slogan, e i cortili di quattro musei — il Medioevale e l'Archeologico, Palazzo Pepoli Campogrande e l'Archiginnasio, che è una delle più importanti biblioteche d'Italia — diventano per cinquanta giorni palcoscenico. E può succedere che Dalla, passando a visitare l'Archeologico e ascoltando la musica, esclami: «Che peccato! Non avevo il clarino. Se no, improvvisavo la serata». Nel cortile del palazzo quattrocentesco — ex «Ospe- dale della morte» — la gente chiacchiera ai tavolini e il jazzista milanese Franco D'Andrea suona Gershwin al pianoforte. Ci si incontra fra buccheri, specchi, fibule etrusche. accanto al rilievo in calcare della tomba di Horemheb o a quelle dei grandi professori che resero famosa l'Università di Bologna. Il titolo del programma recita Leopardi: «Dolce e chiara è la notte e senza vento». La bella estate comincia: è costata poco al Comune e costerà poco all'utente (appena duemila lire il biglietto). Certo, fra le sorprese non ci saranno solo Mozart, Verdi, Rossini, Gershwin e i cantautori bolognesi: a Palazzo Pepoli Campogrande aprono per la prima volta i depositi della Soprintendenza ai beni artistici e culturali nell'ala che appartiene al Comune, e verranno esposti nuovi tesori d'arte; all'Archeologico (che raccoglie pezzi dal paleolitico all'età romana) vengono arricchite alcune sezioni; al Medioevale è allestita una grande esposizione delle armi. La notte «dolce e chiara» annun eia la bella estate. Gongola Sinisi: «La cultura è un'impre sa, e ora ve lo dimostro io». p. s.