Bilancia valutaria in rosso

Bilancia valutaria in rosso Bilancia valutaria in rosso Nuovo «buco» a giugno di 1694 miliardi - Il disavanzo dei primi sei mesi (1313 miliardi) è comunque inferiore a quello del primo semestre '86 - Peggiorano i conti Bankitalia ROMA — Il petrolio e il dollaro tornano a pesare sui conti dellazienda-Italia. La bilancia dei pagamenti ha registrato un nuovo netto peggioramento a giugno dopo il già negativo dato di maggio. Con un «buco- di 1694 miliardi per il solo mese di giugno — a fronte dell'attivo di 664 miliardi dello stesso mese del 1986 — la nostra bilancia dei pagamenti è andata in rosso per 1313 miliardi per l'intero primo semestre. Nonostante il pesante disavanzo degli ultimi due mesi (in maggio il passivo era stato di 3211 miliardi), il passivo cumulativo risulta comunque inferiore a quello di 2190 miliardi riportato nel primo semestre 1986. L'andamento dei primi quattro mesi dell'anno era risultato infatti ampiamente positivo, dando luogo ad un attivo di 3550 miliardi nel quadrimestre, contro il passivo di 4409 miliardi di un anno prima. Tenuto conto degli aggiustamenti di cambio, attraverso le aziende di credito si è avuto un deflusso netto di fondi pari a 42 miliardi di lire. La posizione creditoria netta verso l'estero della Banca d'Italia e Bell'Ufficio Italiano dei cambi è quindi peggiorata, al netto degli aggiustamenti di cambio e della rivalutazione delle disponibilità in oro. di 1736 miliardi. Alla fine di giugno le riserve ufficiali nette erano pari, ai cambi dell'ultimo giorno, a 66.529 miliardi di lire. Ma ecco in dettaglio la serie mensile dei saldi globali della bilancia dei pagamenti, relativi al primo semestre dell'86 e dell'87. 1986 1987 GENNAIO —3.044 380 FEBBRAIO —1.578 1.442 MARZO —2.074 926 APRILE 2.287 —3.211 MAGGIO 1.555 —3.211 GIUGNO 664 —1.694 GENNAIO-GIUGNO —2.190 —1.313 Il deficit di giugno della bilancia valutaria, secondo gli esperti, sarebbe stalo determinato anche dalla maggiore velocità della domanda Interna rispetto a quella estera e dall'andamento non brillante delle partite correnti. Sembra tuttavia che uno dei decreti di liberalizzazione valutaria approvati in maggio da Sarchielli, abbiano in parte influito nel cattivo risultato dei nostri conti con l'estero. Gli operatori farebbero cioè uso in maniera significativa della facoltà di mantenere per un tempo più ampio il possesso di valuta estera, sulla base Ji uno dei decreti Sarchielli che ha raddoppiato appunto il termine per il possesso valutario da 60 a 120 giorni. Quanto invece agli investimenti di portafoglio all'estero, pare che non ci siano stati aumenti- (Agì)

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