Domenica In, questione di formula

Domenica In, questione di formula Domenica In, questione di formula L'attore piace a Brando Giordani capo della struttura che realizzerà la trasmissione - Sono previsti molti conduttori, e Albertazzi potrebbe coordinarli ROMA — Risolto il caso di Fantastico con l'arrivo in Rai di Adriano Celentano, accolto da un contratto plurimiliardario e dagli omaggi del presidente Enrico Manca e del direttore generale Biagio Agnes, l'azienda si appresta anche a chiudere la trattativa per il caso Domenica In... Il divo di turno, questa volta, è Giorgio Albertazzi, uno dei grandi nomi del teatro italiano, attore irrequieto e istrionico, sempre pronto a tentare strade nuove, contaminazioni impossibili, esperimenti rischiosi. «E' logico — dice II professor Giuseppe Rossini direttore di Raiuno — che a questo punto dobbiamo occuparci intensamente di Domenica In...: slamo a meta luglio e occorre far presto». Giorgio Albertazzi piace molto a Gianni Boncompagni, regista di questa Domenica In... e piace anche a Brando Giordani, capo della struttura che la deve realizzare. Se il suo nome riuscirà a convincere anche gli alti dirigenti di viale Mazzini, l'accordo potrebbe essere siglato proprio in questi giorni. Ma al professor Ros¬ sini Albertazzi piace? La risposta del direttore di Raiuno è diplomatica: «E' una delle tante idee di cui si stanno occupando quelli a cui tocca realizzare Domenica In... SI deve ancora studiare bene in che ruolo utilizzarlo, che spazio dargli, quali compiti affidargli. Vedremo». La nuova formula di Domenica In... infatti non pre- vede il conduttore unico. Perso Baudo, Domenica In... non è più riuscita a trovare una faccia convincente. Dopo l'esperienza fatta l'anno scorso con Mino Damato e quella di quest'anno con Raffaella Carri, Brando Giordani ha spiegato di non voler più cercare conduttori: -Voglio idee, stimoli, suggerimenti non voglio più personaggi nuovi. Solo dopo aver trovato la formula giusta cercheremo anche a chi farla interpretare». L'idea guida di questa nuova edizione di Domenica In... è quella di dividere il programma in tanti segmenti corrispondenti ai tanti pezzetti di pubblico che lo seguono. In studio, insomma, a far le domande all'ospite di turno in rappresentanza della più vasta società dell'ascolto domenicale, dovrebbe esserci un ristretto gruppo di intrattenitori, capaci di cogliere curiosità, desideri, voglia di informazione della gente comune. Accanto al bambino napoletano, alla soubrette in grado perfino di parlare, al cantante arcitaiiano, al comico di grido, c'è spazio anche per il grande Albertazzi. Al momento, l'unico nome certo di questa Domenica In... è quello di Toto Cotugno. Si parla anche di Milly Carlucci, ma, oltre a lei. si parla di tante altre presenze femminili più o meno note dei teleschermi. E si parla di Roberto Falcao. chiamato a condurre lo spazio sportivo, soprattutto la cronaca delle partite di calcio, carta vincente del programma. Non si parla ptù invece di Lino Banfi, migrato verso lidi cinematografici. Albertazzi. grande divo del palcoscenico, domatore di platee difficili, potrebbe avere il compito di coordinare tutto il gruppo. D'altra parte, da tempo ormai Albertazzi era in contatto con Emmanuele Milano per realizzare un ciclo che raccontasse la storia del teatro europeo partendo dai luoghi dove questo teatro si era sviluppato, una sorta di trasmissione a metà tra il documentario e la cultura, a cui pare tenga molto. Che Domenica In... sia per lui una scorciatoia per arrivare a fare questo programma? r. s.

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