Tiboni davanti ai probiviri Cisl

Tiboni davanti ai probiviri Cisl Al vertice dei metalmeccanici milanesi sostituito da Maseìla Tiboni davanti ai probiviri Cisl ROMA — n deferimento al probiviri di Pier Giorgio Tiboni (è stato sentito ieri insieme a Raffaele Morese, segretario generale del metalmeccanici Cisl), leader della Firn Cisl di Milano, per •un reiterato comportamento difforme dalle regole di democrazia e di disciplina interna» un primo risultato lo ha già dato: la nomina di Dionisio Masella a segretario generale della Firn di Milano. •E' una persona nuova, spero che anche i rapporti tra Firn nazionale e Firn di Milano possano rinnovarsi ed esser profondamente diversi da quelli fin qui praticati con Tiboni», ha dichiarato ieri Morese al termine del confronto con i tre membri deUa commissione probiviri (Vece, Ben&glia e Baras- 80). Come noto Tiboni rischia dal richiamo scritto all'espulsione dal «sindacate per un periodo co—preso tra 1 3, 6 e 12 mesi. Tiboni dovrà difenderai dalle accuse mossegli nel ricorso promosso da Morese il 23 giugno scorso e relativo ad un comportamento lesivo per «l'immagine e la dignità dell'organizzazione». Infatti Tiboni aveva dipinto a più riprese, fino a scriverlo in una mozione presentata all'assemblea dei quadri di Acireale, i vertici nazionali della Firn come •subalterni» alla Fiat per le vicende Alfa Romeo e Tellt, nonché sollevato «gravi problemi di democrazia interna». Secca la replica di Morese ad Acireale: «Non posso consentire che la Firn sia una bettola nella quale chiunque può dire dò che vuole». «Ciò che più mi preoccupa e che ho esposto al probiviri è che nel nostro sindacato ci troviamo ormai di fronte a problemi di democrazia interna». Cosi Tiboni ha commentato, dopo .'«interrogatorio» di un'ora, l'intera vicenda, Tiboni nell'«in terra gaterio» ha sostenuta che «nella vicenda Alfa l'opinione del 2500 iscritti alla Firn Cisl non è stata tenuta In debito conta dalla segreteria nazionale». «Secondo me — ha aggiunta — questa è e resta una valutazione politica che non giustifica U mio deferimento al probiviri. Alla segreteria nazionale chiedo: in che modo vogliamo fare U sindacato? Per essere credibile e corretto U sindacato deve guardare all'impresa dal punto di vista del lavoratori, non dell'impresa: e in un'affermazione del genere non credo possano essere configurati atti o comportamenti lesivi nei confronti dell'organizzazione sindacale». Secondo Tiboni «U tentativo di spostare la vicenda dal plano politico a quello della magistratura interna, è preoccupante». A questo proposito l'ex segretario della Firn milanese ha ricordato l'art. 33 deUo statuto, il quale, sull'unità interna, prevede che «...maggioranza e minoranza possono formarsi di volta in volta sui singoli problemi». «A me sembra — ha detto — che questa vicenda rientri nell'ambito di questo articolo. Perciò ribadisco che, all'Interno della Firn Cisl, ci troviamo di fronte a problemi di democrazia». Tiboni è stato deferito ai probiviri non solo da Morese, ma anche dal segretario della Firn brianzola, Cipollini Da parte di quest'ultimo, il motivo del deferimento è stata un manifesto predisposta dalla Firn di Arese in occasione del referendum all'Alfa nel quale si invitavano 1 lavoratori a votare «si» e compariva una caricatura dell'amministratore delegata della Fiat, Cesare Romiti travestita da scimmia. «Per questa manifesto io sono stato deferito da cipollini al probiviri E* bene che si sappia che non sono stata io a predisporre quel manifesto, né tantomeno a firmarla E* un'iniziativa della Firn di Arese — ha concluso Tiboni — di cui ero a conoscenza ma del quale non sono mai stato diretto responsabile». r.e.tu

Luoghi citati: Acireale, Arese, Milano, Roma