Allarme per i prezzi di Emilio Pucci
Allarme per i prezzi Primo problema sul tavolo del governo Goria Allarme per i prezzi All'ingrosso, spinti dal petrolio, marciano sul 2,7% l'anno - La produzione sale (+3,3% a maggio), ma le difficoltà dell'export possono riaccendere l'inflazione ROMA — A Giovanni Golia, impegnato nell'elaborazione del suo programma di governo, sono arrivati ieri brutti segnali dal fronte dell'inflazione: 1 prezzi all'ingrosso, dopo mesi di progressivo raffreddamento, hanno subito nel maggio scorso un'impennata dello 0,4 per cento che, con un effetto moltiplicatore, ha fatto salire il tasso tendenziale di crescita annua al 2,7 per cento (contro 1' 1,6 registrato in aprile). Si è tornati cosi ai valori del febbraio '86, ultimo mese «caldo» prima della grande discesa legata ai forti ribassi del listini petroliferi. D prezzo del petrolio negli ultimi tempi è tornato a salire rapidamente (ieri a New York la quotazione di un barile di greggio ha toccato i 22,60 dollari) e il «regalo» dei mesi precedenti è stato praticamente rimangiato. Le rilevazioni Istat indicano proprio nella lievitazione dei prezzi delle materie prime (petrolio in particolare) e dei prodotti industriali la causa principale deUa forte crescita dei prezzi all'ingrosso a maggio. Ma già ora nell'andamento dei prezzi all'ingrosso, che fino allo scorso febbraio avevano un trend di crescita sottozero, si registra una netta inversione di tendenza che nei prossimi mesi si scaricherà inevitabilmente sui prezzi al dettagUo, con pericolose conseguenze sugli obiettivi di contenimento dell'inflazione. Un chiaro segnale in questa direzione viene dal rincaro della benzina (il primo dopo un anno e i --zzo), in vigore da oggi. •conomia italiana è di fronte ad un difficile passaggio e il presidente incaricato Goria sa bene che ulteriori ritardi potrebbero annullare i buoni risultati raggiunti nell'86 e nella prima parte di quest'anno. Senza immediati interventi, alla lunga potrebbe risultare anche dannoso il dato positivo di maggio sulla produzione industriale, diffuso sempre ieri dall'Istat: la crescita su base annua è salita al 3,3 per cento, facendo registrare una discreta ripresa dopo il modesto risultato di aprile (+2,6 per cento). L'industria continua dunque a tirare, ma deve fare i conti con U calo del dollaro che sta facendo perdere colpi all'export macie in Italy. Altro elemento negativo è la crescita •abnorme e ingiustificata» degli impieghi bancari denunciata da Goria e dal governatore della Banca d'Italia, Carlo Azeglio Ciampi, fin dal dicembre dello scorso anno. Le imprese, grandi e piccole, continuano a chiedere grandi somme di denaro alle banche che comunque non si tirano indietro. Ciampi e Go¬ ria sospettano che buona parte di questo denaro sia destinata ad attività finanziarie e non per gli investimenti, con la pericolosa conseguenza di una crescita della liquidità. I dati di maggio sembrano confermare questi timori: i prestiti bancari sono infatti saliti a 273.500 miliardi contro 1 270.255 di aprile e 1 266 mila 148 di marzo. La crescita su base annua degli impieghi è superiore al 15 per cento, mentre le previsioni delle autorità monetarle si fermano al 7-8 per cento. II programma economico del nuovo governo è destinato ad una partenza in salita. L'obiettivo prioritario di un'inflazione sotto U muro del 4 per cento neU'88 sembra più difficUe, anche se Goria farà di tutto per non alzare bandiera bianca. Dal mondo produttivo si paventa una nuova svalutazione, unico rimedio per un recupero di competitività. Ma dall'Unioncamere parte un secco «no. a questa ipotesi: «Uno manovra di svalutazione della lira è del tutto ingiustificata e riporterebbe il tasso annuo di inflazione sopra il 5 per cento, mentre, secondo le nostre previsioni, quest'anno si manterrà intorno al 4,3 per cento per salire solo al 4,5 nelV88.. Emilio Pucci
Persone citate: Carlo Azeglio Ciampi, Ciampi, Giovanni Golia, Goria
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