Soli sull'isola lui e lei nemici

Soli sull'isola lui e lei nemici Prime film: «Castaway» di Roeg Soli sull'isola lui e lei nemici Esce una nuova discutìbile «Pantera rosa» CASTAWAY, LA RAGAZZA VENERDÌ' di Nicolas Roeg con Oliver Reed e Amanda Donohe. Produzione Inglese a colori. Commedia erotlco-awenturosa. Cinema Romano di Torino. C'è una ragazza disposta a passare un anno con me su un'isola deserta? Tra gli annunci personali non è il più stravagante, casomai il più faticoso, per chi risponde e per chi invita. Negli anni scorsi un annuncio simile provocò uno strascico polemico e letterario tra l'impiegata londinese Lucy Irvine, che rispose all'invito, e lo scrittore cinquantenne Gerald Kingsland, che lo fece. In un libro la Irvine descrisse le sevizie sessuali cui era stata sottoposta, Kingsland scrisse un altro libro per difendere il suo buon nome di Naufrago, il regista Roeg vuol ricostruire adesso i latti. Ma incerto tra desiderio d'avventura, mito del buon selvaggio, utopia del paradiso perduto, insofferenze femminili, tarda a darci la sua soluzione. Per tre quarti del film assistiamo al comportamento un po' capriccioso di una ragazza londinese che, avendo accettato di fare la compagna del nuovo Robinson, rifiuta ostinatamente di entrare nel ruolo. Eppure a Londra ha subito simpatizzato e fatto l'amore con Kingsland (Oliver Reed), eppure si è perfino adattata a un matrimonio dì convenienza (perché le auto rita australiane non accettano coppie irregolari sulla bella e disabitata isoletta di Tuin). Eppure, giunta nell'isola, si sveste volentieri da Eva o da Jane di Tarzan o da tahi tiana del Bounty o, come !vuole la situazione, da radazza Venerdì; cioè sta nuda tutto il giorno davanti allo sfondo di un mare incantevole e davanti agli occhi naufraghi di Oliver Reèd. E poi. la sera, giacigli separati. Ma appunto per questo, fa capire finalmente il film, perché ha accettato di partecipare a un esperimento, non di vendere 11 corpo; perché anche il matrimonio è stato una violenza e le attese di Reed un ricatto. Però bisognava chiarirlo prima, sarebbe rimasto al film più tempo per descrivere i problemi della coppia Robinson, il cibo, le malattie, il caldo e il freddo, il nostro rapporto con la natura. Invece tutto è sottoposto alla su spense erotica: lo farà o non lo farà? Passerà l'anno a dir di no oppure...? Patto sta che Lucy (Amanda Donohe) acconsente a far l'amore solo travestita da puttana, una certa coerenza c'è. Roeg non è stato nella realizzazione cosi eccentrico come la sua fama vorrebbe, e Amanda ha distrutto vecchie immaginazioni maschili (lui e lei soli sull'isola), in compenso ha sopportato bene una parte più ingrata di quella di Reed (anche se più bella da vedere e più adatta ai subdoli test balneari: con chi vorresti far naufragio su un'isola deserta?), s. r. PANTERA ROSA - IL MISTERO CLOUSEAU di Blatte Edwards, con Ted Was, Herbert Lom, Joanna Lutoley, David Nlven, Capucine, Robert Wagner. Commedia, colori, Usa 1984. Cinema: Adua 200, Torino; Astra Milano. Ottavo appuntamento con l'ispettore Clouseau in un film non recente che Blake Edwards, regista titolare della serie Pantera rosa, girò a ruota libera qualche anno dopo la morte di Peter Sellers, ineffabile protagonista delle disavventure del più imbranato tra i segugi della sarete. Per riportare Clouseau sullo schermo in un operazione commerciale discutibile, si è immaginato ch'egli sia sparito e che si affidi a un cervellone elettronico il compito di ritrovarlo. Il sempre arrabbiato Dreyfus, impersonato come d'uso da Herbert Lom. manomette il computer che. al posto del latitante, porta sullo schermo un ignoto sergente americano di polizia, ancor più imbecille (e meno divertente) del tipo originale. Scaraventato in un intrigo assurdo, il sostituto di Clouseau è immediato bersaglio d'una ghenga che cerca, In tutti i modi, di farlo fuori attraverso un assortimento di movimentati inseguimenti, con auto fracassate sulla Costa Azzurra e una tappa carnevalesca a Valencia che, con la collaborazione d'una bambola gonfiata e d'un finto cigno, è la parte più azzeccata del demenziale pastiche. In brevi spezzoni recuperati se non erriamo dalla prima Pantera rosa (1964), ricompare anche David Niven. mentre 1 titoli di testa fanno piacevolmente ritrovare la famosa immagine della «Plnk Panther» dalle gambe lunghissime, disegnata da Freleng. a. v.

Luoghi citati: Londra, Milano, Torino, Usa