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Per colpa dello standolo Usi rischiano di perdere II posto Dal giudice una delegazione di dipendenti del Cdc Per colpa dello standolo Usi rischiano di perdere II posto Ferie forzate e avvisi di licenziamento dopo la chiusura delle sedi irregolari Il magistrato indaga, scopre i laboratori che lavorano senza convenzione o con strutture inadeguate, la Regione dispone la chiusura dei centri e i dipendenti rischiano di perdere il posto. Le conseguenze più gravi provocate dall'inchiesta sui rimborsi illeciti pagati dall'Usi ai laboratori privati per ora si fanno sentire al Cdc, il Centro diagnostico di via Cernaia. Una delegazione di lavoratori, in rappresentanza dei 110 dipendenti delle 13 sedi dell'istituto, si è recata dal magistrato: «A molti di noi è stato imposto di metterci in ferie; ad altri è stato preannunciato il licenziamento-. Il giudice Cuva ha ricevuto il gruppo ed ha spiegato che il loro «interlocutore» è la Regione. In seguito all'inchiesta disposta dall'Usi, la giunta regionale ha disposto la sospensione dell'attività di laboratorio di tutte le succursali del Cdc che risultano irregolari: per strutture ina¬ deguate le sedi di via Cernaia 20. via Fabro 10, piazza Sabotino 1. Corso Toscana 139, via Sansovino 3; perché non convenzionate, quelle di Moncalieri. Rivoli e Asti. Restano invece aperti e funzionanti i laboratori del Cdc di Vercelli, Novara. Cuneo e Alessandria. Sui dipendenti del Cdc pende un'altra spada di Damocle. Oggi dovrebbe riunirsi il Coresa (Comitato regionale sanità e assistenza), che deve dare un parere sulla nomina dei direttori tecnici del Cdc, per molti dei quali sta per scadere l'incarico. Le precedenti riunioni del Coresa sono state tutte rinviate per mancanza del numero legale. Molti dei componenti sono inquisiti. Frattanto, proseguono gli interrogatori per la convenzione al Las, Laboratorio analisi Susa, che vedono coinvolti, tra gli altri, l'assesore regionale pll Sergio Marchini e il professor Camillo Rosso.