Il figlio di Ellington? Buona tromba ma copia troppo il padre

Classica Classica H figlio di Ellington? B Buona tromba ma copia troppo il padre ne) ci si accorge che i nove notissimi temi ellingtonlani ivi proposti vengono suonati tali e quali, come avviene — ma per ben altri motivi — nellinterpretazione classica, e quindi sono inutili, oppure possono acquistare un senso solamente nel clima emotivo di un concerto. Diciamo anzi, se vogliamo essere severi, che sono fuorvianti. Se prendiamo (assolutamente a caso) il tema che dà il titolo all'album, constatiamo che la nuova versione brilla assai più di quella del 1928 per la tecnica di registrazione, per la disinvoltura dei musicisti, per il loro stesso numero che è maggiore. Ma ciò che si perde irreparabilmente è il senso di gioiosa poesia che aveva l'Hot and bothered primigenio, e la patina 'Old style. che lo rendeva prezioso. L'eredità musicale di Duke Ellington, peraltro, consiste anche nel vasto corpus di registrazioni discografiche che egli ha lasciato, e da questo versante la situazione è ben più rosea. Infatti, gli appassionati che hanno avuto la costanza di fare delle ricerche pazienti, sistematiche e attente sono in grado oggi di possedere quasi tutto ciò che Ellington ha inciso, perfino le rarità che egli stesso dichiarava di non avere. E le riedizioni continuano con un ritmo incoraggiante. Le più recenti sono due. La Toshiba ha ripubblicato in compact disc, arricchito di quattro pezzi inediti che portano il totale a undici, l'album Money Jungle che la United Artiste licenziò nel 1962. Per comune opinione, si tratta del momento musicale più .avanzato, della carriera di Ellington, che in quella seduta suonò in trio con Charles Mingus al contrabbasso e con Max Roacli alla batteria, dialogando con loro su un piano di significativa affinità stilistica. La Crescendo, invece, ha pescato undici esecuzioni prima ignorate da un concerto che l'orchestra di Ellington tenne il 13 aprile 1954 presso l'Embassy Auditorium di Los Angeles. La musica è pregevole, ben registrata, e ci sono anche alcuni titoli di ascolto non frequente, come Smada di Billy Strayhorn, Serious serenarle di Ellington, Blue Jean beguine di Cat Anderson e Theme for trumbean di Jimmy Hamilton. Franco Fayenz SONO trascorsi tredici anni dalla morte di Duke Ellington, quanti bastano per chiedersi — tenuto conto della velocita di trasformazione del jass, tuttora notevole — a che punto sia la sua eredità musicale. Se con questo termine intendiamo riferirci a compositori e direttori d'orchestra che continuino in qualche modo il suo messaggio, è facile rispondere che non ce ne sono. Nella storia del jass, Ellington rappresenta il caso atipico di un grande artista che ha saputo seguire un indirizzo stilistico autonomo, al di fuori delle scuole che si sono avvicendate nel jass in circa cinquantanni, eppure tenendone conto. Si può riconoscere un Ellington arcaico, vicino negli Anni Venti allo stile di New York; e poi un Ellington che interpreta a modo suo i dettami dello swing, che successivamente sfiora il bebop, e cosi via. In altre parole, il suo lavoro ha avuto una tale impronta di originalità e di genialità, che il solo pensiero di porsi nel suo solco per dire qualcosa di.nuovo e di valido è preoccupante per chiunque. Solo Charles Mlngus, nei pochi anni in cui gli è sopravvissuto, ha concretato qualche ipotesi di lavoro interessante. Per il resto, si è assistito qua e là a una fioritura di orchestre che ripropongono le composizioni di Ellington con un minimo di libertà creativa (ce n'è una anche in Italia, la Duke Ellington Repertory Orchestra di Carlo Bagnoli). Infine, non ultima, esiste la formazione del figlio di Ellington, Mercer, che dovrebbe essere la custode più autorizzata delle partiture di Duke e che fino a poco tempo fa allineava anche qualcuno dei senatori dell'orchestra del padre. Ma Mercer ha scelto una strada improduttiva. Compositore egli stesso, ma poco dotato — se si eccettua l'exploit isolato del celebre Thlngs aln't what they used to be — e trombettista sufficiente soltanto per il lavoro di sezione, il suo timore reverenziale per l'ombra paterna è tale da non consentirgli alcun intervento sugli arrangiamenti originali. Se si ascolta il suo ultimo album per la Doctor Jass (Hot and bothered, prudentemente sottotitolato «a recreation», una reillustrazio¬ Mozart con la sua famiglia L'esecuzione della sinfonia ritrovata in Danimarca

Luoghi citati: Danimarca, Italia, Los Angeles, New York