Nella dc cova il mugugno dei «vecchi» di Marcello Sorgi

Nella de cova il mugugno dei «vecchi» Con Goria si rompe la tradizione dei grandi nomi e si apre il ricambio generazionale nel partito Nella de cova il mugugno dei «vecchi» Forlani: «E' difficile immaginare U.ritorno a un'altra leva di presidenti del Consiglio» - Andreotti ai suoi collaboratori: «Dobbiamo stare molto attenti a evitare rivolte che farebbero il gioco di De Mita» - Alcuni de mi ti ani avrebbero preferito insistere sulla candidatura del segretario ROMA — Alle dieci e quaranta, dopo una notte Insonne (.Ne ho passate di migliori.). Giovanni Goria varca il portone di piazza del Gesù, attraversa svelto la folla dell'atrio e trova sulla porta dell'ascensore Arnaldo Forlani. .Presidente, accomodati., dice Forlani, dandogli la precedenza. .Per carità, tocca a te., sorride Goria con un pizzico di imbarazzo. Per quelle cento facce democristiane, di portieri, autisti, clienti accaldati, è la consegna dello scettro: quel ricambio generazionale smentito, rifiutato e accantonato dai vecchi leader di un partito eterno come la de si compie sotto i loro occhi, in diretta. Per la prima volta nella storia de l'-abito invisibile» del comando si posa sulle spalle di un giovane; rompe la tradizione consolidata del «grandi nomi, del partito e quella liturgia del rispetto che aleggia attorno agli expresidenti del Consiglio de, con gli uscieri del primo plano pronti a ricevere il soprabito e 1 pochi funzionari attenti alle vecchie abitudini, dall'acqua minerale al posto fisso nella sala della direzione. Silenziosa, a sorpresa, covata nel segreto del triangolo De Mita-Cossiga-Craxi, la scelta di Goria come Incaricato ha preso tutti in contropiede nella de. C'è il timore (di Forlani e Andreotti) che 11 taglio orizzontale nella piramide del potere interno chiuda per sempre la strada di Palazzo Chigi al «senato, del partito. C'è il contraccolpo del gruppo demitlano del quarantenni che assiste all'ascesa di un «pari, decisa sopra le loro teste. C'è la conferma dello stesso De Mita: .Me ne sono accorto — ammette 11 segretario —. C'è chi dice che la mia rinuncia è servita a tagliar fuori altri autorevoli aspiranti. La verità è che li ha bocciati Craxi, prima con ti suo no al segretario della democrazia cristiana e poi cercando di imporre i "suoi" nomi. Chi ha qualcosa da lamentare oggi nella de dovrebbe chiederne conto al leader del psi.. Per ora invece la strategia decisa dal vecchi capi de è tutta Improntata alla cautela. Forlani, che fino all'ulti¬ mo ha cercato di far partire | una candidatura Andreotti, finge di niente. «Certo — spiega — è difficile immaginare dopo Goria il ritorno a un'altra leva di presidenti del Consiglio. Ma non vedo un processo di ricambio generazionale. Nella de, superati i quarantanni, siamo tutti adulti.. Più accorte, addirittura Impercettibili e coperte da un'assenza marcata sono le mosse di Andreotti, che ha spedito Evangelisti a mettere la sordina agli andreottiani in sommossa. .Nella de tutti sanno che è finita come voleva Craxi — ha detto al suoi collaboratori 11 ministro degli Esteri — ma noi dobbiamo stare molto attenti a evitare rivolte che farebbero il gioco di De Mita.. I conti, lascia Intendere Andreotti, li regoleremo al congresso. Ma ai suoi uomini le raccomandazioni del leader non bastano a nascondere la delusione per 11 mancato incarico al ministro degli Esteri, 1 dubbi su una soluzione «debole» nella quale — ha detto il delegato della corrente alla Camera, Paolo Cirino Pomicino — «li vero presi¬ dente del Consiglio sarà Amato.. .Non si capisce cosa ha ottenuto De Mita — Insiste Nino Crlstoforl, vicepresidente del gruppo del deputati alla Camera —. Ha puntato sulla sua candidatura secca e avuto la prova della sua inagibilità politica; ha scelto una strada non flessibile, senza ottenere un riavvicinamento con i partiti alleati; e all'incaricato, con dichiarazioni come quelle di Mancino, ha riservato un'accoglienza da "governo amico", quasi non si trattasse di un democristiano. Noi invece a Goria vogliamo che sia offerto il massimo appoggio.. Fin qui la reazione era nelle previsioni, specie davanti a una scelta che Introduce una grossa novità nella de. Ciò che De Mita non poteva aspettarsi è 11 mugugno di una parte del pattuglione che sostiene la segreteria. Sono voci sotterranee. A salutare l'avvento dell'.uomo nuovo» a Palazzo Chigi restano 1 «proconsoli demltiani», da Angelo Sanza che si aspetta «un'eco forte della scelta di Goria soprattutto in periferia, nella generazione più giovane del par¬ tito., a Gianni Fontana, convinto che «era il momento di dare un segnale di ricambio e di rinnovamento della classe dirigente democristiana.. Gli altri avrebbero preferito 1'. affondo, della candidatura De Mita, li chiarimento con il psi portato alle estreme conseguenze, e il necessario cambio di prospettiva politica che avrebbe messo da parte egualmente 1 vecchi custodi del rapporto stretto con 11 psi. « Un pre-incarico a De Mita avrebbe fatto maggiore chiarezza — continua a dire Nicola Mancino, presidente del senatori — e poi non credo che nella de il ricambio generazionale possa avvenire tout-court». «Goria va bene, ma la situazione non è affatto chiarita — conclude 11 vicesegretario Enzo Scotti — avevamo l'occasione per costringere i socialisti a scegliere. Cosi siamo rimasti ancora una volta a vegliare il cadavere del pentapartito. Sperando che risusciti; o aspettando di sentirlo puzzare di putrefazione per capire che è morto davvero!.. Marcello Sorgi

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