Tre milioni di mutuati perderanno il medico di Gian Carlo Fossi

Tre milioni di mutuati perderanno il medico A giorni in vigore i massimali sugli assistiti Tre milioni di mutuati perderanno il medico Avranno tempo fino a settembre per indicare quello nuovo ROMA — Al rientro dalle vacanze, oltre tre milioni di assistiti dal Servizio sanitario nazionale dovranno cercarsi un nuovo medico di fiducia da indicare alle Usi entro la fine di settembre. E' imminente, infatti, la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della recente convenzione, che impone al -medici di famiglia- di ricusare entro sessanta giorni un numero di assistiti pari a quello che supera 1 massimali previsti dal precedenti accordi. Ad esempio, un medico che ha 2130 scelte e ne dovrebbe avere 1800, dovrà metterne «a disposisi one. 330; chi, invece, ne ha 1685 e ne dovrebbe avere 1500, dovrà rinunciare a 185. Se 1 medici non provvederanno direttamente a sfoltire 1 loro elenchi, toccherà alle Usi Inviare una lettera al mutuati con l'Invito ad optare per un nuovo sanitario convenzionato con il Servizio sanitario nazionale. Mentre è evidente l'imbarazzo del medici nello «scaricare» una parte degli assistiti seguiti anche per molti anni, le Usi incontreranno grosse difficoltà nell'applicare per loro conto questa norma, data la quasi generale mancanza di liste aggiornate del medici e degli assistiti attribuiti a ciascuno di essi. La situazione si presenta grave soprattutto In alcune regioni, dove vi è un numero elevato di medici con «super-massimali.. In Lombardia, ad esempio, saranno coinvolti 800 mila mutuati, quasi 11 10% del totale, nel Lazio 400 mila, In Sicilia 350 mila, in Campania 300 mila, qualche decina di migliaia per regione in Piemonte. Liguria, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana, Puglia ecc. La brevità del termine di due mesi, soprattutto in considerazione del periodo estivo, ha spinto 1 medici quasi ovunque a chiedere una proroga, che alla fine sarà anche sollecitata a livello nazionale. D'altra parte, la determinazione rigida del massimale di assistiti si è resa necessaria dopo un periodo di transizione protrattosi per dieci anni, durante il quale i sanitari avrebbero dovuto rientrare nel limiti previsti: 1800 per 1 medici che provenivano dal vecchio sistema mutualistico, 1500 per gli altri. 500 per i medici che hanno incarichi ospedalieri o di altro genere. Insieme alla revisione degli elenchi, la nuova convenzione stabilisce l'abolizione della figura del .medico associato, che aveva consentito ai .supermassimalisti.. titolari del contratto con l'Usi, di conservare un numero di mutuati eccedente i tetti: ne consegue che l'assistito, can¬ cellato dagli elenchi di ciascun .supermassimalista.. dovrà cercarsi un nuovo medico di fiducia. Potrà scegliere lo stesso .medico associato., con il quale forse ha giù avuto qualche rapporto, sempre che risulti iscritto negli appositi elenchi e che decida di sottoscrivere la convenzione. In caso contrario, la preferenza dovrà andare ai medici che non superano il massimale: fra questi, ve ne sono numerosi che hanno acquisito una fascia di assistiti fra 1400 e gli 800, e quindi hanno un margine per poter accrescere il loro impegno professionale. Questa redistribuzione non porterebbe quasi nessun vantaggio alla maggior parte dei 70 mila giovani medici disoccupati. La questione, comunque, inserisce un ulteriore motivo di confusione e incertezza nel tormentato settore dell'assistenza pubblica, proprio nel periodo in cui si rilevano disservizi e difficoltà ancor piti gravi rispetto agli altri mesi dell'anno. Anche quest'anno, precisa Paci, vi saranno reparti ospedalieri costretti a chiudere in questo scorcio di luglio e in agosto per insufficienza dei ricambi e deficienze del personale. Gian Carlo Fossi

Persone citate: Paci