Governo, incarico a Goria di Paolo Passarini

Governo, incarico a Goria Scelta a sorpresa in cui Cossiga ha svolto il ruolo di protagonista Governo, incarico a Goria E' un uomo di De Mita ed è stato preferito da Craxi a Fanfani - Nessun programma faraonico e impegno a far presto ROMA — Se Giovanni Goria, 44 anni a fine mese, che ha ricevuto ieri sera un mandato ' pieno dal Presidente della Repubblica, ce la farà a formare il governo, avrà stabilito un record: quello di più giovane presidente del Consiglio della storia d'Italia. Dovrà a quel punto darsi da fare per non stabilire anche un altro record: quello del governo più corto. La motivazione sulla base della quale gli è stato conferito l'incarico per costituire un governo che tutti chiamano «di tregua» o -di decantazione» fa riferimento alla sua carica presente (e passata, nel precedente ministero di Amintore Fanfani e nei due presieduti da Bettino Craxi) di ministro del Tesoro, l'uomo adatto, quindi, per condurre in porto la prossima e imminente legge finanziaria. E dopo? Goria, uscendo poco prima delle 20 e 30 dallo studio di Francesco Cossiga per informare di aver ricevuto un incarico che, secondo la formula d'uso, si è riservato di accettare, ha detto di voler Incarnare uno .spirito di servizio* volto a sfavorire il confronto tra le forse politiche in un momento particolarmente difficile'. Intanto dal gruppo dirigente de riunito in piazza del Gesù venivano coniate le prime etichette per il costituendo governo. Il vicesegretario Vincenzo Scotti ha parlato di «una soluzione di passaggio., dal momento che a Goria si è arrivati perché è stata scartata «la soluzione complessiva* proposta dalla de. II capogruppo al Senato, Nicola Mancino, ha parlato di «un governo per una fase di passaggio* che difficilmente avrà la forma del pentapartito che la de voleva. I portavoce del Quirinale hanno sottolineato come U Presidente, questa volta, abbia abbandonato 11 ruolo di «notaio* della crisi per assumere quello di «protagonista*. In effetti Cossiga nella giornata di domenica, a una de che lo spingeva a esplorare, ad acclarare e magari a preincaricare, ha risposto che quella era una via ragionevole nella crisi passata, a fine legislatura, ma impraticabile e rischiosa adesso, a legislatura da iniziare. Ha spiegato che, questa volta, era necessaria una decisione per sbloccare la situazione ed impedire che U contenzioso sul nome di Ciriaco De Mita provocasse una rottura irrepara bile. Cossiga ha quindi pregato De Mita di ritirare la propria candidatura ed ha proposto un de di seconda fila, ma demitiano. Questa decisione ha creato sconcerto all'interno della de, ma non si sa se e quanto De Mita In persona l'abbia avversata. Certo è che, con l'incarico a Goria, De Mita realizza un insuc cesso di fronte all'opinione pubblica, perché, propostosi, ha dovuto poi ritirarsi di fronte a un veto di Craxi ma ottiene anche un successo interno, lanciando per la poltrona di Palazzo Chigi un suo uomo invece che GiuUo Andreotti, dipin to come furioso, e Arnaldo Forlani, che ha manifestato la sua insoddisfazione nel comitato di segreteria de. E' molto probabile che Cossiga abbia convinto De Mita a recedere in cambio dell'accettazione di una nuova rosa di nomi. Infatti Craxi, arrivato alle 12 di ieri al Quirinale per un incontro informale, si è sentito proporre due nomi, quello di Fanfani c quello di Goria. Ha detto subito: Goria. «Abbiamo detto governo di profilo basso — è la battuta che circolava Ieri negli uffici della direzione del psi — ma non sotto il metro e sessanta*. Per U resto 1 socialisti non si sbilanciano. Claudio Martelli ha dichiarato ieri che «il psi non ha posto veti, ni avanzato candidature*, per spiegare che quella di De Mita non è una mediazione raggiunta, ma una scelta del Quirinale e della de. Vogliono tenersi le mani libere per poi «giudicare dal programma*. Dopodomani l'assemblea nazionale del psi produrrà le prime richieste programmatiche. Il repubblicano Oddo Biasini ha definito «positiva. l'indicazione di Goria, che, per U socialdemocratico Franco Nicolazzi, costituisce un «passo avanti*. Per il liberale Renato Altissimo nessuna pregiudiziale*: ci si confronterà sul programma. Difficilmente Goria tenterà di mettere a punto un programma faraonico, preferendo invece concentrarsi su pochi e non insidiosi punti. C'è chi dice che, se imboccherà la strada giusta, riuscirà e riuscirà in fretta. Ne discuterà comunque questa mattina con la delegazione del suo partito in piazza del Gesù. Ha già anticipato che procederà «sema perdite di tempo e senza a nulla rinunciare*. Ha aggiunto che darà il via alle sue consultazioni «al più presto*, forse a partire da domani. Mercoledì si riunirà la direzione democristiana e probabilmente si sentirà qualche voce più alta del solito. Paolo Passarini

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