Il paesaggio del «Bel Paese»

Il paesaggio del «Bel Paese» LA MOSTRA A PALAZZO LASCARIS FINO AL 17 Il paesaggio del «Bel Paese» Siamo ancora il mgiardino d'Europa», il «Bel Paese»? Un tempo le glorie paesaggistiche dell'Italia trionfavano su cartoline ed oleografie turistiche, ma oggi, dopo anni di sviluppo incontrollato e spesso non rispettoso dell'ambiente, rischiamo di vedere quelle immagini amene solo sui libri. La prima Mostra internaeionale sulla progettatone paesaggistica, allestita fino al 17 luglio a Palazzo Lascarts (in via Alfieri 15, aperta tutti i giorni dalle 9 alle 19, lunedi chiusa), organizsata dalla Regione Piemonte (assessorato alla Pianificazione territoriale) e dall'Associazione italiana architetti del paesaggio (associata all'International Federation of Landscape Archi tee ts), offre immagini molto belle di parchi, giardini giapponesi, splendide zone residenziali, boschi e sentieri realizzati in ogni parte del mondo (dall'Australia al Venezuela, dalla Grecia al Portogallo), E' il caso di alcune vecchie banchine portuali di Londra, ad esempio, che venfannì fa erano usate come discariche, ed oggi sono state restaurate dai paesaggisti creando colline artificiali, canali, percorsi ed arce verdi. Oppure di una penisola lacustre nell'area urbana di Seattle (Usa) risistemata utilizzando addirittura una parte delle vecchie strutture industriali come parco giochi. Nelle università italiane, però, non esiste ancora una facoltà di progettazione e pianificazione paesaggistica che sensibilizzi i futuri professionisti del settore. Alcuni progetti esposti, comunque, fanno sperare per il futuro, come quello di inserimento ambientale della direttissima Firenze-Roma nel tratto vicino ad Arezzo, quello che si occupa della superstrada Lecco-Colico o del parco urbano alla confluenza tra Po e Stura. c. g.