Sì o no alla «benzina verde» la Cee non riesce a decidere di Fabio Galvano

Sì o no alla «benzina verde» la Cee non riesce a decidere Bruxelles presa in contropiede dal via libera della Francia Sì o no alla «benzina verde» la Cee non riesce a decidere Assorbirebbe le eccedenze agricole - Ma c'è chi teme una nuova corsa alle sovvenzioni DAL NOSTRO CORRISPONDENTI BRUXELLES — La sfida di Parigi sul fronte dell'etanolo — la «benzina verde» — ha colto Bruxelles in contropiede. La seconda edizione di un approfondito studio commissionato dalla Cee, volto a stabilire la fattibilità del programma che ha in Raul Cardini e nel gruppo Ferruzzi 11 maggiore sostegno a livello industriale, è attualmente all'esame della Commissione. Il documento — 140 fitte pagine, precedute da una breve sintesi «politica. — esiste per ora In una ventina di copie, tutte con li timbro «top secret» e sotto chiave negli uffici dei servizi tecnici: frutto di una collaborazione fra quattro società di altrettanti Paesi europei, fra le quali l'italiana Parpinelli Tecnon di Milano, fa seguito a una prima edizione che a fine gennaio era stata ritenuta «Insufficiente, dall'esecutivo comunitario e In cui 11 progetto etanolo era stato giudicato poco competitivo. n nuovo studio è avvolto dal massimo riserbo; ma non si esclude, a Bruxelles, che esso possa contenere sostanziali Innovazioni e addirittura che possa incorporare alcune delle considerazioni che hanno spinto Il premier francese Jacques Chlrac ad avviare l'operazione «benzina verde» senza attendere un'Intesa a Dodici. Certo è che la decisione di Parigi può avere spiazzato la Cee, costringendola a una laboriosa rincorsa. Infatti se 11 problema delle eccedenze cerealicole riguarda soprattutto francesi, tedeschi e Inglesi, è l'Intera Comunità — anche l'Italia, quindi, che potrebbe riciclare la sua produzione di barbabietole — ad essere coinvolta attraverso 1 costi della politica agricola comune. «Ci riserviamo di valutare à fondo gli sgravi fiscali accordati dal governo francese», ha detto Ieri un portavoce. Quello che 1 sostenitori della «benzina verde» chiedono alla Cee è di poter usufruire delle stesse restituzioni attualmente elargite al produttori per la vendita delle eccedenze al Paesi terzi, che sono di 140 Ecu (210 mila lire) la tonnellata. LI ragionamento fila: le •montagne» di cereali (a fine maggio risultavano Invenduti 13 milioni di tonnellate) scomparirebbero senza aggravi supplementari per l'Europa agricola; e Indirettamente si risolverebbe uno dei maggiori motivi di attrito, la «guerra delle sovvenzioni», con gli Stati Uniti. Ma il timore è che, una volta avviato, il meccanismo della distillazione dei cereali costringa la Cee ad incoraggiare la produzione, perpetuando sovvenzioni a pioggia per l'agricoltura; proprio ora che si sta cercando, invece, di porre un freno alle produzioni eccedentarie. La domanda di fondo a cui Bruxelles si propone di rispondere riguarda la competitività della «benzina verde». Il primo studio aveva precisato che ci vorrebbe 11 petrolio a 40 dollari il barile per rendere competitivo 11 bioetanolo. Oggi, Invece, 11 greggio è sul 20 dollari: l'unica via possibile appare allora quella delle sovvenzioni e della defiscalizzazione. Ed è. in sostanza, la via seguita da Parigi. I conti sono presto fatti. Il costo di produzione di un litro di etanolo, in Francia, e di circa 700 lire; quello della benzina 200 lire. La differenza già si riduce per la diversa imposizione fiscale: 280 lire per l'etanolo (come per il gasolio, ha deciso Chlrac), 575 per la benzina. Rimane una differenza di circa 205 lire: più o meno il valore delle potenziali restituzioni comunitarie. Con un vantaggio, dicono le organizzazioni agricole francesi: che la prevista produzione di 12 milioni d'ettolitri l'anno (l'etanolo sarebbe miscelato alla benzina nella misura del 5 per cento) si tradurrebbe nel salvataggio di 6-8 mila posti di lavoro e In un considerevole risparmio di valuta per le forniture petrolifere. Sono le stesse argomentazioni con le quali Gardlnl sostiene la sua battaglia per il bioetanolo, che In ItaIla ha fra 1 maggiori sostenitori Il ministro degli Esteri Giulio Andreotti («Finiamola di piangere sulle eccedenze agricole — ha detto un mese fa a Parigi, alla riunione dell'Ocse — e pensiamo piuttosto a usarle in campo energetico») e il ministro dell'Agricoltura Filippo Maria Pandori. Ma Gardlnl considera anche altre ragioni: sociali, perché 11 riciclaggio dei cereali consentirebbe di non arrestare lo sviluppo agricolo; ecologiche, perché l'etanolo nella benzina svolgerebbe una funzione antidetonante oggi affidata all'Inquinante piombo tetraetlle •A Bruxelles — ha detto Gardlnl — c'è un in billsmo che sorprende avvilisce. Fa difetto la fantasia». Gli Stati Uniti stanno per approvare una legge che imporrà l'aggiunta del 10 per cento di etanolo nella benzina e 11 Colorado, per motivi ecologici, applicherà un'analoga norma già dall'inverno prossimo. In Brasile la «benzina verde» rappresenta già il 20 per cento dei consumi. Fabio Galvano

Persone citate: Filippo Maria Pandori, Giulio Andreotti, Jacques Chlrac, Raul Cardini