Paura per la nube tossica

Paura per la nube tossica Carmagnola, nell'incendio d'una serra bruciano chili di anticrittogamici Paura per la nube tossica Il rogo è divampato l'altra notte nella società «Pietro Marino» attaccando uffici e un capannone di mille metri quadrati - Allarme: si avverte la gente che dorme con le finestre aperte - Trentatré vigili del fuoco portati all'ospedale e dimessi dopo alcune ore - Un'inchiesta dei carabinieri e dell'Usi Notte di paura a Carmagnola, con trentatré vigili del fuoco in ospedale, dopo lo spegnimento d'un Incendio in una serra: avevano respirato vapori di insetticidi molto velenosi. Il rogo, che secondo 1 carabinieri potrebbe essere doloso, ha provocato danni per 200 milioni, distrugga ido anche 1 libri contabili dell'azienda. I cinque dipendenti e 1 lavoratori saltuari temono, ora, di perdere 11 lavoro. n misterioso episodio è avvenuto alle 0,30, nella notte fra martedì e mercoledì in frazione Bossola, via Racconigi 707. Le fiamme hanno Intaccato gli uffici e un capannone adibito a officina, della società Pietro Marino srl, 1 cui impianti ed 11 marchio erano stati affittati un anno fa da Pietro Marino a Carmelo Mennella Faraone. Amministratore delegato è Salvatore Scalzo, via Monginevro 174, Torino. I due amministratori, fino a poco prima del rogo, erano rimasti negli uffici a discutere di lavoro. In questi capannoni (ottomila metri quadri) si coltivano fiori, che vengono spediti In tutta Italia. Le fiamme hanno trovato facile esca negli arredi degli uffici, attaccando, poi, 11 capannone adiacente, dov'erano due autocarri e alcuni computer. Dopo l'allarme dato dal vicini, sono arrivati 1 vigili del fuoco di Carmagnola, Torino, Vlnovo: una quarantina di uomini In tutto. Hanno circoscrìtto le fiamme limitando ì danni, ma subito sono stati colpiti da bruciori a occhi e gola, conati di vomito, difficoltà di respiro mentre, Intorno, si diffondeva un odore nauseabondo. I soccorritori hanno dovuti far ricorso alla maschere antigas; poi, visto che la nube tossica non si dissolveva, hanno dato l'allarme alle autorità. Sono arrivati il sindaco di Carmagnola, Oiraudon ed i funzionari dell'Uls, Valenza e Polizzl. Spente le fiamme si è scoperto che nel capannone (mille metri quadri) vi erano anticrittogamici usati come insetticidi e acaricidi contro 1 pidocchi dei fiori. Nel rogo sono bruciati circa sei chili di methomyl sulfotep (un velenoslslmo fumigante in pastiglie in grado di avvelenare per quattro ore 21 mila metri cubi d'aria) e di parathion. Si tratta di prodotti altamente tossici, classificati di prima classe, che vanno dosati con la massima cautela. C'erano, Inoltre, anche una dozzina di chili di altri anticrittogamici meno pericolosi. n sindaco, i vigili urbani e i funzionari dell'Usi, vista la situazione, nella notte hanno svegliato gli abitanti delle case vicine che dormivano con le finestre aperte nel timore che la «nube» potesse provocare avvelenamenti. Individuata la tossicità dei prodotti volatilizzati (specialmente del sulfotep, una sorta di candelotto fumogeno che, acceso, emana gas) 1 vigili del fuoco sono stati portati al Cto, nel reparto di Medicina del lavoro, per accertamenti. Fortunatamente non ci sono state intossicazioni gravi (solo qualche malessere passeggero) e tutti sono stati dimessi in giornata. I carabinieri e l'Usi hanno aperto un'inchiesta. Giuliano Dolfini I vigili del fuoco, muniti di maschere antigas, rimuovono gli ultimi focolai dell'incendio che ha devastato il vivaio. Sotto, il fumigante che ha causato le intossicazioni e il proprietario della ditta Marino, Carmelo Mennella. A destra, il sindaco di Carmagnola sul luogo del disastro

Persone citate: Carmelo Mennella, Carmelo Mennella Faraone, Giuliano Dolfini, Salvatore Scalzo

Luoghi citati: Carmagnola, Italia, Polizzl, Torino, Valenza, Vlnovo