La sfida dell'Anonima continua rapita un'altra donna a Nuoro
La sfida dell'Anonima continua rapila un'altra donna a Nuoro In coincidenza con la visita del comandante dei carabinieri La sfida dell'Anonima continua rapila un'altra donna a Nuoro Si tratta della moglie di un noto proprietario terriero di Ozieri CAGLIARI — L'hanno rapita a 15 chilometri di distanza dalla foresta Burgos, dove il comandante generale dell'Arma dei carabinieri, Jucci, passava in rassegna 1 reparti di pronto intervento. La sfida dell'Anonima continua cosi, in coincidenza dell'entrata In funzione del dispositivi antisequestro, con i rinforzi inviati nel Nord dell'isola, i rastrellamenti, i controlli a tappeto. L'Anonima ha colpito poco dopo le 14, nella zona di Ozieri, nel Sassarese. Piera Maria Comlda Demurtas, 41 anni, moglie di un proprietario terriero ed allevatore, rientrava a casa insieme con una amica. Virginia Secci a bordo di una «Y IO». Sposata con Luigi Comlda, di 43 anni, due figli, la donna è segretaria comunale del municipio di Pattada, paese a 14 chilometri da Ozieri. L'agguato del fuorilegge è scattato in un tratto di strada tra Pattada e Ozieri, al bivio detto «di Baritine.. Erano in tre, bloccavano la strada. Dopo aver fatto scendere l'amica della Demurtas, 1 banditi hanno bloccato un'altra auto, una «Ford Escort», che sopraggiungeva in quel momento, con alla guida Lucio Fazzi, segretario della comunità montana del «Monte Acuto». I tre banditi hanno legato e imbavagliato l'uomo e la donna, poi due sono saliti con l'ostaggio sulla «Y 10», mentre l'altro 11 ha seguiti con la «Ford Escort». Fazzi e la Secci sono riusciti a liberarsi un'ora e mezzo dopo, intomo alle 15,30 e con un'auto di passaggio hanno raggiunto Ozieri, dando l'allarme al carabinieri che poco dopo, a breve distanza dal punto dove è avvenuto il sequestro, hanno ritrovato le due auto abbandonate. Poco distante, quindici chilometri più in là, il comandante generale del carabinieri, Jucci, aveva passato in rassegna i reparti speciali, nel quadro della visita alle forze dell'ordine In Sardegna, impegnate in una serie di rastrellamenti, proprio In considerazione della recrudescenza del rapimenti. Accolto dal colonnello Marino, 11 generale Jucci ha vi- sitato la legione e 11 gruppo di Cagliari, ove ha tenuto rapporto al comandanti ai vari livelli, intrattenendosi a lungo con il personale. Successivamente il generale Jucci si è spostato nella zona di «foresta Burgos», In provincia di Sassari dove, da alcuni giorni, sono all'opera reparti territoriali e speciali dei carabinieri, tra 1 quali militari del reggimento a cavallo e di alcuni battaglioni, con l'Impiego di unità cinoflle ed elicotteri, in azione di rastrellamento a vasto raggio alla ricerca di persone sequestrate e per la cattura di latitanti. Nel corso della sua permanenza nell'isola, Jucci si è anche incontrato con le autorità locali, tra cut il presidente della giunta regionale Melis, 11 presidente del Consiglio regionale Fanna, il presidente della corte d'appello Fenoglio e il Procuratore generale Viarengo. Appena scattato l'allarme sul luogo del rapimento sono confluiti 1 carabinieri del gruppo di Sassari e della compagnia di Ozieri mentre è scattato 11 dispositivo amisequestri. Con Piera Maria Demurtas sono due le donne in mano ai fuorilegge. Infatti dal 20 giugno scorso è prigioniera dei banditi l'insegnante Cristina Berardi, figlia del presidente dell'associazione degli industriali di Nuoro. n caso Berardi aveva riproposto drammaticamente all'attenzione il fenomeno dei sequestri. Dopo otto mesi di tregua, in cui si sperava che l'attività di prevenzione avesse dato i suoi frutti, e proprio alla vigilia dell'inizio della stagione turistica, quindi in un momento estremamente delicato, l'Anonima si era rifatta viva. Aveva preso di mira la famiglia di un grosso imprenditore. La sfida era aperta: attaccare' • i-'rajppresentantli' 'della Sardegnache produce'è^cla lavoro; parallelamente attaccare sempre piti di frequente rappresentanti dello Stato, i carabinieri e gli ammlnlstorì pubblici. il sequestro Berardi, tuttora senza soluzione né indizi positivi, faceva scattare l'allarme delle forze imprenditoriali. In una riunione a Nuoro si minacciava una serrata di proteste delle attività, 11 malcontento lasciava intravedere la possibilità che qualche industriale abbandonasse la Sardegna. Ma l'appello dello stesso Berardi Incanalava la protesta, sfociata in una manifestazione pubblica in cui si chiamava in causa lo Stato. Sia per la repressione, ma anche per lo sviluppo della regione, considerato strumento di prevenzione. Ieri la risposta dell'Anonima: la sfida continua. fcJ.Maddalena Caprera " I—w— — ■ —ir . J »
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