« Di naja non si muore»

« Di nei ja non si muore D generale Ciro Di Martino parla della «sindrome da caserma» « Di nei ja non si muore Secondo il nuovo capo di Stato maggiore dell'Esercito «dimezzati i casi di suicidi dei militari» - «Sono pochi i soldati che cominciano a drogarsi durante il servizio» TORINO — «/I servizio militare s'inserisce nel delicato pendo della vita affettiva ed esistenziale che coincide con il passaggio dalla condizione giovanile a quella adulta-. Cosi Ciro Di Martino — 62 anni, generale a quattro stelle e capo di Stato maggiore dell'Esercito dal 16 maggio, in sostituzione del generale Luigi Poli eletto deputato nelle file democristiane — cerca di spiegare la •sindrome da caserma», un «male» che affligge 1 soldati di leva tanto che nell'86 ha fatto registare 23 casi di suicidio, 17 dei quali fra la truppa. « Un anno nero — ha ammesso l'alto ufficiale — comunque non sufficiente per dimostrare che di naja si muore-. E ha aggiunto: «Nel primo semestre dell'87 ci sono stati soltanto 4 casi contro gli otto segnalati nello stesso periodo dello scorso anno-. Napoletano di origine, laureato in giurisprudenza, il generale Di Martino ha parlato della condizione della vita militare nel nostro Pae¬ se durante una pausa della sua visita alla mostra «Soldati e pittori del Risorgimento italiano», allestita al Circolo ufficiali di Torino. «I quattro casi dell'87 — sotto- ! linea — provano invece che il tasso dei suicidi'nelle caserme italiane (nell'86 era di 8 per centomila) sta tornando a essere uno dei più bassi fra le principali Forze armate dell'Europa occidentale-: 45,7 per centomila in Belgio, 21 in Germania Ovest, 20 in Portogallo, 17,4 in Norvegia, 11 in Francia, 6,1 in Grecia. • Se di problemi di caserma bisogna parlare-, tutto deve essere inquadrato «nel disagio esistenziale che caratterizza i giovani. Ma, mentre la maggioranza si adatta con facilità alle nuove condizioni di vita, una piccola parte reagisce negativamente-. Intende dire che la divisa può scatenare patologie psichiatriche? «No. Voglio affermare che la caserma può accentuare certe forme di disadattamento. Ma attenzione: riguardano sempre soggetti che han¬ no problemi nella vita civile.. E per il problema droga? •Entra in caserma con il disagio esistenziale. Stiamo potenziando i consultori; ma credo che siano pochi i soldati che hanno cominciato a bucarsi durante il servizio mentre sono molti quelli che, utilizzando le nostre stmtture, hanno chiuso con il passato-. Sull'adattamento e 11 disadattamento nelle collettività militari 11 direttore della Sanità militare, generale Melorio, ha scritto recentemente un saggio, «Giovani e Forze armate», in cui conclude che è possibile prevenire la «sindrome della divisa» dando un senso ai 12 mesi di naja. ■ Stiamo stipulando con le autorità locali convenzioni che consentiranno ai soldati di utilizzare meglio il tempo libero, mentre abbiamo ottenuto che le specializzazioni conseguite durante il servizio siano riconosciute in ambito civile. Infine cercheremo di dare un senso morale all'impegno a cui sono stati chiamati, spiegando che non possiamo continuare ad affidare agli alleati la difesa della nostra democrazia-. La vita sembra sia difficile anche per gli ufficiali e i sottufficiali. Sono ancora In crisi di identità? ' ' , • Un momento di amarezza, superato dallo spirito di disciplina e di attaccamento alle istituzioni. Comunque il governo ha accolto molte delle nostre richieste con il recente decreto, valido soprattutto sul piano dei principi-, A proposito delle caserme: non possono essere alberghi a 5 stelle; ma neppure ruderi, come sembrano essere la maggior parte degli alloggiamenti costruiti nei secoli scorsi o ricavati da ex conventi. • C'è un plano di riammodernamento perché dei circa 500 edifici in uso solo il 10 per cento è stato costruito dopo il '45. Per quanto riguarda gli altri, 150 sono da demolire. Ci vorrà, purtroppo, del tempo-. Emanuele Monta

Persone citate: Ciro Di Martino, Di Martino, Luigi Poli

Luoghi citati: Belgio, Europa, Francia, Germania Ovest, Grecia, Norvegia, Portogallo, Torino