«Via dal Golfo tutte le flotte»

«via dal Golfo tutte le flotte» Mosca precisa il suo progetto «via dal Golfo tutte le flotte» MOSCA — L'Urss non intende lasciare campo libero agli Usa nel Golfo Persico, considerato dal Cremlino di «estrema» importanza per i suoi interessi. Mosca non fa della sua presenza militare in quella regione una questione di principio, ma al contempo non intende fare alcuna concessione all'altra superpotenza. Questo 11 senso delle dichiarazioni fatte ieri dal portavoce del ministero degli Esteri Boris Pjadjshev. In linea con la proposta sovietica lanciata venerdì, che prefigurava il ritiro delle forze navali non appartenenti agli Stati rivieraschi come un passo inteso ad allentare la tensione nella regione, l'esponente sovietico ha assicurato che il Cremlino è disponibile a richiamare le cinque unità sovietiche (tre dragamine, una fregata e una nave per comunicazioni) che pattugliano le acque del Golfo, ma solo in concomitanza con un'analoga decisione da parte degli Stati Uniti e degli altri Paesi extraregionali che vi mantengono una presenza militare (Francia e Gran Bretagna). Attraverso 11 capo di gabinetto Howard Baker, l'amministrazione Reagan ha manifestato la disponibilità a rivedere il progetto che prevede il cambio della bandiera per 11 petroliere del Kuwait e una scorta armata per le stesse, onde prevenire eventuali attacchi. PJadjshev ha preso atto di questa manifestazione di buona volontà da parte di Washington, ma in tono polemico ha rilevato che sono stati gli Usa a inviare per primi le loro navi da guerra nel Golfo e tocca ad essi fare il primo passo nella direzione opposta. Si è appreso frattanto da Nicosia che l'Iraq ha colpito lunedi sera, nello spazio di tre ore, due petroliere, una delle quali nel pressi del terminale petrolifero di Kharg.

Persone citate: Boris Pjadjshev, Howard Baker