Il Cremlino freddo su Rust di Alfredo Venturi

Il Cremlino freddo su Rust Non sembra più imminente la liberazione del pilota del Cessna Il Cremlino freddo su Rust Ma la Ostpolitik dà i suoi frutti - Dopo il colloquio Gorbaciov-Weizsaecker, firmati accordi nei campi nucleare, sanitario e agricolo - Shevardnadze andrà a Bonn - Resta il nodo dei missili DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BONN — Nel salone dell'Imperatrice Caterina, Mikhail Oorbaciov si è Intrattenuto per due ore e mezzo con Richard von Weizsaecker. AUa fine, l'ospite tedesco ha parlato di colloquio «serio, intenso, aperto e fiducioso-. E di rapporti sempre più intensi fra i due Paesi. Per esemplo, è ormai certa, e imminente, la visita a Bonn del ministro sovietico Shevardnadze. E un Incontro Kohl-Gorbaciov? Non c'è niente in vista, dice 11 presidente federale: ma credo che prima o poi questo incontro si farà. Intanto, il segretario generale Incarica 11 presidente di portare al cancelliere i suoi •cordiali saluti-. Quanto a Rust, la questione resta per ora irrisolta. Le speranze di una imminente liberazione del pilota del Cessna atterrato sulla piazza Rossa si sono afflosciate, ieri, quando Boris Ptadishev, portavoce al ministero degli Esteri, ha detto che non su questo va misurato il successo della visita di Weizsaecker. n nuovo disgelo è la conferma che Gorbaciov considera chiuso l'incidente Goebbels. Era l'ottobre scorso, un'intervista di Kohl uscita su Newsweek alla vigilia del viaggio in America del Cancelliere. A proposito del capo del Cremlino, un avventuroso accostamento: la sua capacità di gestire la propria immagine attraverso i mezzi di comunicazione, disse Kohl in sostanza, richiama 11 talento di Goebbels, il ministro della Propaganda nazista. Mosca reagì con estrema durezza: congelando 1 contatti bilaterali e gli accordi di cooperazione che si stavano definendo. Fu una battuta d'arresto per la paziente diplomazia di Hans-Dietrich Oenscher, tesa all'obiettivo di un rapporto intenso con l'Est, sia pure nel quadro della più rigorosa fedeltà occidentale. Ma la crisi si è progressivamente risolta, e ieri Oenscher ha potuto cogliere il frutto delle sue fatiche. Al termine di un nuovo incontro ha firmato con Shevardnadze, rendendoli operativi, i famosi accordi che erano stati congelati al tempo della gaffe. Un accordo-qua¬ dro, Intese per la cooperazione nell'Industria nucleare, nella politica sanitaria, nelle ricerche in agricoltura. E' stata Invece rinviata la firma di un'altra intesa, consacrata alla cooperazione in materia di protezione ambientale. C'è un ostacolo, una clausola che riguarda l'estensione della validità dell'Intesa a Berlino Ovest. Tradizionalmente 1 sovietici escludono la metropoli divisa da ogni Intesa con la Repubblica federale. Sono dunque i problemi di sempre a pesare nelle relazioni russotedesche. Ieri la Pravda, pubblicando 11 discorso che Weizsaecker aveva pronunciato la sera prima, al termine del pranzo d'onore al Cremlino, ha fatto alcune omissioni che non si possono certo considerare casuali. Sono saltati due passaggi, dove 11 presidente auspicava più libertà di movimento per i cittadini sovietici di lingua tedesca, e dove affrontava 11 tema spinoso dell'unità germanica. Weizsaecker aveva detto che 1 tedeschi, pur rispettando 1 confini, non possono rinunciare a considerarsi una nazione sola. Oenscher non ha mancato di lagnarsi, parlando con Shevardnadze, di questa censura cosi significativamente selettiva. Il ministro liberale sa che la destra tedesca lo attende al varco, ansiosa di mettere in discussione la sua Ostpolitik: e sa anche che questo dell'unità, per la destra, è il boccone prediletto. Proprio ieri, mentre Weizsaecker era a colloquio con Oorbaciov e Oenscher con Shevardnadze, il consigliere diplomatico di Kohl, Horst Teltschik, ha sferrato un aspro attacco all'Unione Sovietica e alla sua immutata -strategia offensiva». L'occasione della sparata di Teltschik, uno del falchi nel governo tedesco, era la presentazione di un libro di questioni strategiche: ma la coincidenza con la visita del presidente a Mosca rende l'intervento politicamente significativo. DI temi militari, ovviamente, si è discusso anche a Mosca: e a quanto si dice nella delegazione tedesca sul problema dei Pershing 1A non si è fatto nessun passo. Le due parti hanno riaffermato le posizioni rispettive. Mosca sostiene che 1 settantadue missili, con testata atomica in mano americana, devono ricadere sotto la scure della doppia opzione zero. Bonn ribatte che i vettori sono suol, e quindi non rientrano negli arsenali delle superpotenze in discussione a Ginevra. Alfredo Venturi Mosca. Il presidente tedesco Richard von Weizsaecker (Tel.)