Domenica da alpinista

Domenica da alpinista I consigli di una guida anche per brevi escursioni Domenica da alpinista Gian Carlo Grassi (ha aperto oltre 300 vie nuove nelle Alpi Occidentali) parla dei valloni torinesi che offrono possibilità di stupende passeggiate, senza troppa fatica e preparazione - Gli itinerari suggeriti CHIALAMBERTO — • Un giardino. Un giardino dimenticato'. Cosi Gian Carlo Grassi, professione alpinista, parla delle Valli di Lanzo e del versante canavesano del Gran Paradiso. Nelle soleggiate domeniche primaverili sono migliaia i torinesi che risalgono i solchi delle Graie meridionali, cosi comode da raggiungere dalla metropoli. Ma a soli pochi minuti dalle auto già non si trova più nessuno. .Qui esistono davvero angoli ancora incontaminati, dove è possibie riscoprire l'anima dolce e triste della montagna piemontese. Su per i valloni di floasclietta, in Val dell'Orco, o di Vassola, sopra Chialamberto, ci si sente immersi nella perfetta solitudine-. Grassi, torinese, 40 anni, guida alpina, ghiacciatore di grande tecnica e fantasia, ha all'attivo oltre 300 vie nuove nelle Alpi Occidentali ed una vasta esperienza extraeuropea sulle Ande, in Patagonia e nel Canada. Eppure sulle .sue* montagne ha vissuto le tappe fondamentali della sua evoluzione alpinistica. Qui non vi è vallone laterale, bastionata rocciosa, specchio granitico che non porti impressa l'impronta di Grassi. «Il terreno di gioco offre possibilità per tutti: per l'escursionista, per l'alpinista, per il colorato e dissacrante free climber», spiega con quegli occhi mobili che paiono finestre spalancate sul suo mondo di verde, roccia e ghiaccio. Per chi ama le classiche passeggiate, sui lunghi contrafforti che si staccano dalla catena principale non c'è che l'imbarazzo della scelta. Cosa consiglia Grassi? 'Risalire oltre Forno nel selvag¬ gio vallone di Sea, dove crescono gli spinaci selvatici. Sulle vertiginose pareti che incombono su Balma Massiet è possibile vedere gente che arrampica su difficoltà estreme'. Su queste tetre bastionate dai nomi enigmatici, quali Specchio di Iside, Trono di Osiride, Torre di Gandalf il Mago, La Sfinge, il nostro ha aperto decine e decine di nuovi itinerari fino al VII grado. «/Incora in Val Grande di Lanzo mi è sempre piaciuto il vallone di Trione, con le sue pinete e le sue leggende, con la Pera Cagna e il Bcc Ceresin. In pieno parco Gran Paradiso consiglierei, oltre il vallone di Noaschetta. una gita nel vallone di Valsoera, sopra S. Giacomo di Piantonetto: una lunghissima mulattiera sale fra le cascate e le balze rocciose». Mete suggestive, sugli antichi sentieri della religiosità, sono i candidi, umili santuari alpini: la cappella della Frassa, sospesa su un'alta balconata sopra Mottera, la Madonna del Ciavanls, che si staglia sul verde dei prati di Vonzo (entrambe in Val Grande), 11 santuario di S. Besso con la sua rupe incombente (partenza da Campiglla Soana). «Sono comode passeggiate su ottimo sentiero, che non richiedono più di due ore di marcia su percorso sempre panoramico'. Per chi ha qualche risorsa fisica in più da spendere, c'è il suggerimento di cogliere quelle gemme incastonate che sono gli specchi d'acqua alpini. «fra tutti sceglierei il lago di Viana dai Tornetti di Viù, il lago del Dres in una comba fantastica, sopra Ceresole, il lago Santanel, nel vallone che sbuca su Piamprato. E per finire i laghi d'Unghiasse: qui siamo davvero nel paradiso dell'escursionista!'. Chi va In cerca di avventura, chi dispone d'orientamento, si cimenti con queste due proposte di Grassi: «L'accesso alla Guglia del Frate, da Forzo, e la risalita del dirupato canalone del Cacciatori, all'inizio del vallone di Sea. Sono itinerari fuori sentiero, in ampliente selvaggio». E all'alpinista, cosa offrono queste montagne non certo alla moda, che non danno a chi le sale i riconoscimenti dell'elitario milieu dell'alpinismo? Le possibilità sono davvero Infinite (basti pensare alle Innumerevoli vie su roccia per ogni palato nel bacino di Piantonetto). Il consiglio di Grassi va ancora una volta contro corrente: 'Ritornare sui passi dei Barale, dei Corrà, dei Vaccarone, i signori del nascente alpinismo torinese che con le loro mitiche guide valligiane, Castagneti e Ricchiardi, hanno salito la spettacolare cresta Est della Ciamarella, l'affilata cresta rocciosa (III grado) dell'Uja della Gura, il grandioso versante canavesano del Gran Paradiso.. m, fas>

Luoghi citati: Canada, Chialamberto, Lanzo, Viù