Il ministero dà ragione alla sieropositiva

Il ministen dà ragione alla sieropositiva Il caso della donna che ha perso il lavoro: «Non si devono fare discriminazioni» Il ministen dà ragione alla sieropositiva MILANO — 'E' come se mi avessero violentata», dice Anna Maria Dadda, la donna di 29 anni di Melegnano che ha vinto 11 concorso per un lavoro in una casa di riposo, ma che si è vista revocare l'assunzione perché risultata sieropositiva al test dell'Aids, eseguito senza Informarla. 'Quando ho ricevuto la lettera nella quale mi si annunciava che non potevo prendere servizio ho stentato a credere a ciò che leggevo. Non avrei mai immaginato che mi potesse capitare una cosa del genere». Separata, madre di due bambini di 9 e 12 anni, Cristian e Suri, la signora Dadda conferma che In questa vicenda andrà sino in fondo e che •per nessun motivo al mondo rinuncerò al posto che mi spetta di diritto: •Non c'è — dice la donna — alcun motivo valido perché mi si possa negare l'opportunità di lavoro che ho faticosamente conquistato con un regolare concorso». Una precisazione Importante sul caso (ora all'esame del Tar) è giunta da Roma. •Non è giustificato alcun tipo di discriminazione sul lavoro nei confronti di soggetti sieropositivi, né tanto- meno nei riguardi di chi opera come assistente nelle comunità, poiché, questi, non corrono il rischio di trasmettere il virus dell'Aids»: cosi, in un comunicato, 11 ministero della Sanità interviene sulla vicenda di Anna Maria Dadda. Molto critico nel confronti della decisione presa dalla casa di riposo è Michele Bel- lomo, sindaco di Melegnano: •Sono meravigliato per quello che è successo, ancora non riesco a giustificare il comportamento della casa di cura. Spero che Anna Maria possa vincere il ricorso al Tar». Alla casa di riposo di Melegnano respingono l'accusa di aver rifiutato l'assunzione di Anna Maria Dadda, per la sua sieropositivltà. «La comunicazione inviata — ha detto Angelo Nervi, direttore dell'istituto — riguarda la complessità degli esami a cui vangano sottoposte tutte le persone che chiedono di lavorare come assistenti agli anziani: non abbiamo mai parlato solo di sieropositività; è la serie di test di Anna Maria Dadda che non rientrava nei limiti imposti dalle norme-. •Non è vero poi — aggiunge il direttore della casa di riposo — che la signora Dadda sia stata sottoposta, senza esserne messa al corrente, all'esame per la ricerca di anticorpi anti-Hiv dell'Aids: se avesse letto la lettera di richiesta delle analisi si sarebbe accorta che era prevista anche quella per l'accertamento del virus». Dopo 11 caso Dadda 1 deputati di dp Arnaboldi e Tantino hanno presentato un'lnterrogazlone ai ministri della Sanità e del Lavoro per chiedere un intervento •affinché sia subito fermato ogni tentativo di discriminare o impedire l'accesso al lavoro per coloro che risultino sieropositivi al test sull'Aids». (Adn-Kronos) Milano. Anna Maria Dadda nel giardino della sua casa (Tel. Ap)

Luoghi citati: Melegnano, Milano, Roma