Si cercano in convento tracce del prof. Caffè di Cesare Martinetti

Si cenano in convento tracce del prof* Caffè L'economista è scomparso da ottanta giorni Si cenano in convento tracce del prof* Caffè lì nipote: «Rispetteremmo una sua scelta religiosa» ROMA — Paolo Lupi, da Cura (Viterbo) si chiede In una lettera a Rinascita se «... saremo noi a sperimentare quella "solitudine del maratoneta" che ha accompagnato gran parte del suo impegno scientifico: Mario liberi, dalla cattedra di Politica Economica che fino a un anno fa fu di Caffè, dice che ormai «la frustrazione è assoluta perché in questi mesi non siamo riusciti ad afferrare un pezzetto di indizio». Enzo Leone, il nipote, dalla casa di Monte Mario, onestamente ammette: •Brancoliamo nel buio». Ma, certo, si spera ancora di ritrovare Federico Caffè vivo. Anzi, aggiunge Leone, •paradossalmente la mancanza di notizie totalmente negative ci consente, ad ogni giorno che passa, di continuare a sperare un po' di più», quasi che ci si volesse convincere che il professore ha scelto una misteriosa via per scomparire e che lo si possa ora trovare In un rifugio segreto. Federico Caffè, 72 anni, 11 più keynesiano degli economisti italiani, per lunghi anni docente di Politica economica all'Università di Roma, studioso acuto, stimatissimo, legato come pochi altri e in modo quasi monastico alla sua vita accademica, manca da casa da ottanta giorni. E' scomparso, inghiottito da un mistero senza soluzione, qualche giorno prima di Pasqua. Nessun messaggio, nessun perché. Il fratello Alfonso alle 7 del mattino ha trovato il suo letto disfatto, l'orologio sul tavolino, le chiavi di casa abbandonate come se avesse voluto non tornare più. Battute nella zona con cani poliziotto e con cavalli. Le ricerche della polizia, 1 rastrellamenti sulle sponde del Tevere, la ricerca nel fiume, ^indagini alle stazioni di . ^tom£~lunghi giripèiT la città'con in mano una fotografia di quest'uomo piccolo e minuto, riservatissimo. Una spulciatura pignola di tutti i suoi appunti, dei qua- derni dove con una grafia minuta e ordinalissima raccoglieva le Impressioni del giorno, fissava ciò che più gli interessava dalla lettura dei giornali. Nulla. Solo il senso di un pessimismo diventato acuto net ' ultimi mesi, la lettera a un editore amico in cui raccontava la stanchezza e la condivisione per la lunga malattia del fratello Alfonso che aveva voluto assistere personalmente. •Ricerche — dice ancora il nipote Enzo Leone — cui hanno partecipato gli amici e gli allievi. Abbiamo "battuto' per ore i prati di Monte Mario, le zone vicino al fiume, quell'angolo ai margini di Roma, sulla Cassia, intorno a Santa Maria della Pietà, dove arriva un autobus che parte vicino alla casa dello zio. Nulla». Dalla squadra mobile della questura 11 dottor Cavaliere dice che si è fatto «tutto il possibile». Ma fa capire che 11 caso è solo più «clamoroso» di molti altri, ma certo non isolato: «Sono centinaia le j^so^ scomparse^ Cqn d& -iscrezjqijet dice ,11 .nipote, si sono 'fatti «passi, presso organizzazioni religiose nella eventualità che, senza dire nulla a nessuno, l'anziano professore avesse scelto di •scomparire» in qualche monastero. Una scelta non annunciata, non prevedibile, ma che in un certo senso potrebbe essere coerente con lo stile di vita di Caffè e anche con le tradizioni profondamente cattoliche della famiglia. Tradizioni che sopravvivevano nel professore, se non nella pratica, certo nelle abitudini e nella cultura. Nella stanzetta della sua casa c'è un crocefisso alla parete, nel suo scrittoio, pensieri, riproduzioni, Immagini religiose. • Una scelta che rispetteremmo — dice il nipote —, ma ci basterebbe sapere, avere un cenno, un parola. Ecco, quello che più contraddice la vita di mio zio in questa sua scomparsa, è proprio la mancanza di informazioni alla famiglia. Sempre ci diceva dove andava, cosa faceva». Mario Tiberi e Nicola A cocella, 1 suoi assistenti all'Università, ieri hanno inviato una lettera ai giornali per esprimere •gratitudine a chi generosamente continua a partecipare alle ricerche» e per dare assicurazione a chi insistentemente chiede di lui che •nessun ragionevole tentativo viene trascurato». Una, due volte alla settimana, racconta Tiberi, il gruppo degli allievi più affezionati di Caffè (Roberto Schiattarono. Maurizio Franzini. Roberto Pizzuti, Luciano Milone, Guido Rey, Alberto Zevi, Anna Frinolli, Giancesare Romagnoli, Andrea Mancini) si Incontrano con 1 famigliari e studiano iniziative nuove. «Afa ci troviamo ormai su un sentiero strettissimo», confida Tiberi. C'è chi a loro chiede come •commemorare» il professore e si sente rispondere che bisogna continuare a sperare; c'è chi, come Antonio Lettieri, uno dei segretari della Cgll. senza dare per scontata nessuna soluzione KaJ. gusterò, decide dj affefflfì care'sulla rivista LgfieSTS intervento di Caffè a» un seminario sindacale. « Un modo per considerarlo presente». Cesare Martinetti Federico Caffè

Luoghi citati: Roma, Viterbo