E' rottura tra Cee e Uefa di Giorgio Viglino

E'rottura tra Cee e Uefa L'incontro di Bruxelles sugli stranieri è divenuto uno scontro E'rottura tra Cee e Uefa La comunità europea impone dal 1988-89 tre giocatori d'oltre frontiera e minaccia sanzioni di centinaia di milioni - Il commissario Marin rivela: «Ho ricevuto forti pressioni da società di Milano e Torino» DAL NOSTRO INVIATO BRUXELLES — E' proprio guerra, guerra aperta. 'Passa parola, abbiamo rotto', sussurra Wouters, ex presidente belga, all'amico giornalista di Bruxelles. Non sa, l'anziano notabile, che si è aperto un nuovo fronte: la Cee non agirà più soltanto per assicurare la libera circolazione dei calciatori, ma anche per garantire la Ubera concorrenza fra «imprese». Le società di calcio potranno essere multate direttamente dalla Cee senza passare per il filtro dei governi nazionali. E sono multe salate, di centinaia di milioni, come è accaduto di recente, ed è solo un esempio, alla Moriteci ison. Franco Carraro esce per ultimo. E' il più calmo, ma non esita a dire: •Non ci è stato consentito di discutere. Con un po' di fantasia si poteva giungere ad una soluzione, invece la conclusione è stata affrettata e negativa. Adesso la parola passa ai go¬ verni: vanno cosi d'accordo su tutto che troveranno un punto comune anche qui'. Il commissario Marin apre la conferenza stampa e il suo segretario Gomez-Reyna, con discreto cattivo gusto, allontana Carraro dalla sala. 'Abbiamo proposto un procedimento graduale — dice Marin — per permettere al calcio europeo di rientrare nella legalità: sono 10 anni che si trascina questo problema. Abbiamo stilato un documento comune, poi lo abbiamo modificato, mai che andasse bene. Cosa potevamo fare*? 'Ci hanno messo due condizioni capestro — afferma Carraro —. La prima riguarda la scadenza dei due campionati f88-'89 e '89-'90) con tre giocatori comunitari in ogni Paese europeo. Noi chiedevamo una deroga per chi aveva contratti in essere con stranieri non comunitari: faccio un esempio, se il Napoli che ha Careca e Maradona mi tessera tre europei ha cinque stranieri in totale ed è avvantaggiato sul Milan o sulla Juventus che i due che hanno li hanno scelti in Europa e possono arrivare al massimo a tre. La seconda è la scadenza formale del '92, con la liberalizzazione totale decisa fin d'ora. Abbiamo provato a discutere, ci hanno messi fuori*. Il commissario Marin ha fatto subito polemica. «Ho conosciuto persone di valore nel mondo del calcio, ma sul piano della trattativa mancano di duttilità. Non hanno voluto capire che il principio del Trattato di Roma non poteva essere messo in discussione. Questo problema non riguarda tanto l'identità del calcio nazionale, questioni di bilancio o altro: è in gioco il mantenimento del potere all'interno, l'affermazione non della propria autorità ma il far prevalere un certo autoritarismo*. Lo spagnolo Marin fa una pausa poi decide di aggiungere un bel carico: 'Molti hanno visto l'intervento della commissione come una contrapposizione al potere del calcio. E invece no. Noi abbiamo fatto da cuscinetto, da ammortizzatore. Abbiamo subito pressioni fortissime da parte dei club professionistici italiani, e anche del sindacato calciatori*. — Quali sono i club? E poi i, calciatori erano allineati con la federazione. ',"„"." «iVon vi dico i nomjSttt&'basta guardare alle grandi città industriali, Milano e Torino. Il sindacato può anc!ie mandare un telegramma di allineamento se sta con il martello del presidente sospeso sopra la testa, ma come la pensa realmente a diverso*. — E adesso cosa succederà? La replica di Marin: *Noi informiamo la commissione nella riunione di domani (ndr: oggi 1° luglio) e visto che il dialogo non ha funzionato faremo sapere ai club e alle associazioni nazionali che vivono nell'illegalità comunitaria. Poi non mi sento di escludere la possibilità che ci siano club, associazioni di calciatori o chiunque sia interessato per ragioni diverse, che vogliano ricorrere alla Corte di Lussemburgo. Per il calcio europeo sarà la confusione totale'. •Non mi piace la confusione — chiude Carraro —. Adesso vedremo e valuteremo, ma un fatto è certo: le nostre società debbono sapere con buon anticipo cosa possono fare nella stagione '88-'89. Pertanto, entro un paio di mesi, diciamo entro il. 15 di settembre considerando le vacanze, emanerò le regole. per il campionato seguente'. Giorgio Viglino

Persone citate: Careca, Carraro, Franco Carraro, Gomez, Maradona, Reyna, Wouters

Luoghi citati: Bruxelles, Europa, Lussemburgo, Milano, Roma, Torino