Verso il Don con Ariosto nello zaino

Verso il Don con Ariosto nello zaino Verso il Don con Ariosto nello zaino compagni. Ed è l'Italia dopo la quarantena di Gorizia, massacrata dal bombardamenti; e la quasi natale — per l'autore — Messina, ridotta, come il suo cuore, a una facciata, dietro la quale la rovina ha scavato il vuoto. .Lettera da Kupiansk* sta fra le pagine migliori che la guerra ci abbia do' nato', dalla Russia ftèssct, dal deserto della Libia, dai Lager tedeschi, dalla Grecia, con Rigoni Stern, con Tóbtno, con Levi, con Blasion e altri ancora. Ed è, come quasi tutte queste pagine, intriso di spirito civile; la molla politica regge II raconto e nutre l'animo, detta II comportamento, la lettura del mondo sconvolto. Il Trìmbalt-Sptnella che poco a poco conquista II centro della scena è un antifascista e un comunista, ma un comunista che reca nello zaino l'Ariosto e nell'angolo più geloso della memoria Proust; e sogna non tanto la madre Russia di uno Stalin Ideale e della grande rivoluzione, quanto la patria di Tolstot e di Puskin. Sfolti l personaggi che gremiscono la scena; e non TERMINATA la lettura del romanzo di Spinella, quattrocento dense pagine, ho preso una carta e sono andato a cercare Kupiansk laggiù verso il Don, a Est di Harkov: e Pancraei con ragione diceva che Quando il lettore sente ti bisogno di cercare i luoghi evocati da un libro,£e^ajt]bjnè_wi_ buon segno. Non si sbagliava II dimenticato Pancraei; e io mi sono lasciato prendere da questa fitta narrazione, che mi ha portato in Russia, in mezzo all'Armtr, dopo un lungo viaggio attraverso mezza Europa. Laggiù a Kupiansk, lontano dal fronte, scorre la vita lenta e amara del poveri soldati italiani, mescolati al tedeschi e, per quanto possibile, alla popolazione. La guerra dipana II suo triste filo, che poco a poco torna su se stesso, verso la ritirata e la disfatta. I russi Infatti si riprendono, l'avanzata tedesca cessa, scende linvemo, la sorte si capovolge. Ed è ti ritorno, il •nostos-, come dice una parte del libro di Spinella, dopo che la morte ripetutamente ha mostrato ti suo ghigno e ha faldato tra i Altri premi Best seller americano — E' il romanzo di Pat Conroy «il principe delle maree» Bompiani, pp. 568, L. 25.000. La storia, ambientata fra New York e 11 South Carolina, ha per protagonisti tre fratelli segnati da un destino avverso e da un'esistenza fitta di delitti e passioni. Mentre morivo — E' il titolo del romanzo di William Faulkner scritto nel 1929 che esce da Studio Editoriale con un'intervista inedita del 1956 stilla genesi del libro (pp. 215, L. 24.000). Un povero contadino del Sud intraprende un viaggio avventuroso insieme al figli per dare alla moglie sepoltura in città accanto ai suoi cari. Un romanzo cecoslovacco — Storie grottesche e personaggi ridicoli o surreali nel libro di Bohumil Hrabal« Vuol vedere Praga d'oro?». Guanda PP- 223, L. 20.000. L'autore è considerato il maggiore scrittore ceco vivente. 1 cui padri spirituali sono stati Kafka e Hasek. Storia di un'analisi — Nel romanzo di Ferdinando Carnea «La malattia chiamata uomo» ristampato da Garzanti nella collana «gli elefanti» (pp. 173, Il 11.000), si racconta in una confessione totale il rapporto fra psicanalista e paziente. Il «fai da te* dell'esistenza — Una serie di racconti Soldati italiani durante la ritirata di Russia pochi quelli femminili, tra i migliori; e folta come un graffito la vicenda, scandita in tantissimi piccoli capitoli numerati come dall'ossessione di un precipizio imminente (e anche la salvezza può baluginare come un precipizio, quando si affacci sul vuoto prima esistenziale che ideologico). Talché più che l'epi¬ ca, evocata nel bel risvolto di Maria Corti, è la cronaca a delincarsi, col suo scrupolo del dettaglio e la rinuncia, o l'impossibilità, ad affidare a un motivo o a un personaggio il dominio tragico della scena; oppure, se non proprio la cronaca, una via di mezzo fra le . due, lungo una linea oscillante che mostra la natura del personaggio 'conduttore, la matrice del racconto e la funzione della letteratura chiamata all'interno del racconto stesso. C'è infatti dall'Inizio un Narratore con la maiuscola che regge t fili, guarda dall'alto come un falco, mette becco spesso, finché decide, a pagina 342, di diventare io narrante, scoprendo le carte. La letteratura, per troppo amore, può diventare vizio; e il lettore può assicurare l'ottimo Spinella che il suo racconto non Invoca tante interruzioni e digressioni, fosse pure accolto al livello minimo di una cronaca pur cosi viva. «Oh Narratore! Narratore I, che cosa pasticci, che cosa mescoli...» (p. Ì0S). Che è eccessivo, allargando l'esclamazione ad accusa; ma l'intrusione c'è e non aggiun¬ ge nulla a un racconto che ita in sé tutti i suoi motivi e che non rinuncia, e non può, a quell'oggettività che solo Spinella, nel suo inquieto travaglio intellettuale, sente minacciata e irraggiungibile. A meno che, nell'inconscio, essa semplicemente non mascheri fatali lacune della j memoria... Ma restano II viaggiOrH—| ritorno, il grande paesaggio del freddo e del gelo, la morte incontrata quotidianamente, il suicidio di Ingeborg, gli amici di sventura, quei ferraresi in particolare, e gli ufficiali presi uno per uno, e quei partigiani russi appena intravisti; e lui, il Trimball, con la sua lenta abulia, con la sua forza, col suo groviglio di pene e di sentimenti, con le sue illusioni e speranze, i suoi convincimenti, i sogni, i ricordi: il graffito (anche lui, come la scena del mondo) del suo cuore, in cui non è facile leggere, su cui la guerra sta scrivendo parole Indecifrabili. Claudio Marabinl Mario Spinella: «Lettera da Kupiansk», Mondadori, 400 pagine, 24.000 lire. L'ultimo bohémien — Una biografia su «Modigliani» scritta da Aldo Santini che ricostruisce il dramma umano ed esistenziale di questo grande artista del '000. Rizzoli, pp. 255, L. 24.000. Tutti da Fulvia — E" il libro Garzanti che raccoglie alcune delle migliori vignette di Tullio Pericoli e Emanuele Pirella uscite su Repubblica (pp. 143, L. 20.000). La Bussola — Storia fasti, vedettes e estati italiane alla Bussola il famosissimo locale della Versilia, raccontata dal suo creatore Sergio Bernardini nel libro «Non ho mai perso la Bussola», Vallardi, pp. 248, L. 19.000. L'importanza del tè inglese — Una serie di garbate ed esilaranti vicende tipicamente inglesi raccontate da Barbara Pym nel romanzo «Crampton Hodnet» (Sei, pp. 230, L. 18.000). Protagonista è la vita provinciale e pettegola ad Oxford coi suol riti accademici « il culto della rispettabUitu. Chiacchiere a tavola — Una serie di conversazioni fra il giornalista Luciano Rlspoli e alcuni personaggi della politica e dello spettacolo, come La Malfa Valerla Moriconi, Giovanni Minoli, Antonino Zichichi: «A pranzo con...», Eri, pp. 150, L. 18.000.