Un filosofo «anema core e humour» di Donata Gianeri

Il divulgatore Luciano De Crescenzo tra libri, televisione e cinema Il divulgatore Luciano De Crescenzo tra libri, televisione e cinema Un filosofo «anema, core e humour» Gira un film sulla re -Mi intervista per la pagina dello spettacolo o per quella letteraria? Glielo chiedo perché questa doppia natura di scrittore e showman rende sempre difficile una mia collocazione-, dice giulivo Luciano De Crescenzo. Eppure, basta poco per capire come l'uomo di spettacolo prevalga continuamente sullo scrittore: è uno molto bravo nell'in te rpre tare sé stesso, 'tutto cinema, core e humour», uomo dal multiforme ingegno baciato in fronte dalla fortuna all'età di 51 anni o giù di li. quand'era ingegnere alla Ibm e non lo conosceva nessuno. Per caso, dice, scrisse un libro dal titolo Cosi parlò Bellavista e ne vendette 350 mila copie. Per caso davvero? .Non certo per vocazione: all'inizio scrivere non mi piaceva neppure. Semplicemente, mi annoiavo a lavorare: cosi, ci ho provato. Mi è andata bene: il successo, mi creda, è come estrarre un numero al lotto-. Dopodiché ci provò con la televisione e fu un terno secco anche U. Da quel momento in poi, Luciano De Crescenzo non si è più fermato, continuando ad alternare le due attività, da un lato trasmissioni ad altissimo indice di gradimento, dall'altro best-sellers dal titoli onerosi e non certo allettanti come Storta della filosofia greca e Oi dialogoi, che si vendono come panini in Italia e all'estero. Ultimamente, si è improvvisato anche regista: con successo, ovvio. Ma è proprio questo suo voler far troppo, voler piacere troppo e riuscire a vendersi troppo bene gli ha alienato le simpatie di molti. I critici letterari lo ignorano, gl'intellettuali gli rimproverano di essere onnivoro, approssimativo, eclettico: •Io l'eclettismo lo considero una virtù: ritrovarmi con l'esperto in francobolli che parla solo e sempre di A Firenze latività del tempo che s' Luciano De Crescenzo: francobolli mi sembra allucinante: a me piace spaziare, da un argomento all'altro-. Il che è indice di poca serietà, di scarso approfondimento, di dilettantismo. «Non creda: per preparare un libro mi ci vogliono come minimo tre o quattro anni di studio. Ora, per l'appunto, sto studiando: e per approfittare dell'intervallo vorrei scrivere qualcosa su Maradona, personaggio che mi affascina-. Lo vede? Da Platone a Maradona: non a caso i critici la giudicano frivolo come una farfalla. -Da tempo, guardi, ho imparato a non prendermela più per il giudizio dei critici. Aggiunga che recentemente ho avuto un incontro molto significativo a Mixer-Cultura con Cotroneo, Vattimo, Severino ed altri e tutti mi hanno dimostrato una simpatia certo al di sopra dei miei meriti intitola «Trentadue dice «La mia storia della filosofia è ad perché io, lo riconosco, non sono uno storico, né un filosofo, semplicemente un divulgatore. Che divulgatore, però! Ogni anno, a settembre si vendono almeno SO mila copie della mia Storia della filosofia greca che in molte scuole è stato adottato addirittura come testo complementare.- Lei pensa che questo successo sia legato alla sua popolarità televisiva? -Una volta si, lo pensavo: poi quando ho scoperto che i miei libri si vendono in Inghilterra, Spagna, Giappone e che in Germania sono l'unico autore con tre titoli tra i primi 50 best-seller, ho cambiato idea. Sarà invece perché mi esprimo con gran semplicità, spiegando alle masse cose che, di primo acchito sembrano astruse-. Si considera anche bello, affascinante, irresistibile come dicono? •Bello? Non lo so: certamente, sono molto telegenico. Dal vivo, magari, mbre», «l'opposto della " rendo meno. D'altronde ormai ho un'età al di fuori di ogni sospetto: non possono certo considerarmi un tombeur des femmes-. Soldi, popolarità, successo hanno cambiato la sua vita? • Io mi sento praticamente uguale a prima anche perché non ho modificato per nulla il mio tenore di vita: secondo me è molto importante in questi casi mantenersi normali, non perdere il controllo della situazione. Abito nella stessa casa in cui vivevo prima, ho sempre la stessa domestica, guido un'automobile di media cilindrata, mangio in trattoria. I soldi mi servono soltanto a comprare la libertà di poter dire no alle cose che non mi va di fare. Così ho detto no alla Rai che mi offriva di prendere il posto della Corrà, ho detto no a un film con Verdone e no detto no a chi voleva che mi candidassi a Napoli, per le elezioni. Era una vittoria scontata, troppo facile. Ma sarebbe stato sleale perché dopo non avrei avuto tempo per difendere gl'interessi dei miei elettori. Io non faccio il politico, faccio lo scrittore-. E quando non scrive, come ora, cosa fa? • Questo momento, sto preparando un film sulla relatività del tempo: si intitola Trentadue dicembre e vuol essere esattamente l'opposto della Famiglia di Scola, tutto centrato sul tempo che passa. Nel mio, invece, il tempo non passa mai. Si tratta di tre episodi con tre protagonisti, ciascuno dei quali ha uno sfalsamento di secoli, anni, ore rispetto alla normalità. Perché, vede, esiste un tempo esterno che scorre e un tempo interno che è invece immobile, per cui non si cresce, non s'invecchia, non si muove. Basta riuscire a vivere secondo il tempo interno-. ottata anche nei licei» Famiglia" di Scola» Donata Gianeri

Luoghi citati: Firenze, Germania, Giappone, Inghilterra, Italia, Napoli, Spagna