«Carducci? Poeta del '700» risponde la futura maestra di Luciano Curino

«Carducci? Poeta del '700» risponde la futura maestra «Carducci? Poeta del '700» risponde la futura maestra sorprese dei primi colloqui: gravi lacune, amnesie, ma anche ottime prove . .. «. .. . Dopo un'oretta di colloquio il candidato e 1 compagni che sono stati ad ascoltare escono dall'aula e in gran segreto la commissione formula il giudizio di maturità. Una decina di minuti per decidere un'investitura. Si pensa a questa parola: maturo. Il suo contrario è immaturo, acerbo, somaro. In cosi poco tempo, il tempo di una sigaretta e di un caffè, la' commissione valuta un diciottenne che ha visto per la prima volta. E lo ha visto in stato di emozione e di tensione, perfino di panico. Dice il preside di una commissione: 'Non è che ci basiamo soltanto sulle prove"scritte e orali. Ci aiutiamo con le schede personali, con il membro interno. E teniamo conto dell'emozione e di tutto il resto'. Per valutare la maturità non c'è il mezzo infallibile, come c'è il termometro per misurare la temperatura; né si scopre in provetta come se si trattasse di una precipitazione chimica. Sicché non resta che l'esame, al quale nessuno pretende di attribuire valore risolutivo per l'accertamento delle reali capacità del candidato. E' il caso di ricordare quanti «sessanta» sono poi finiti nei rigagnoli della vita e i «somari» che invece sono riusciti strepitosamente? Dopo aver ascoltato qua e là un po' di colloqui nel primo giorno di orali, si ha l'impressione che i diciottenni di oggi dispongano di minori strumenti culturali, ma siano nella media più svegli di quelli della generazione precedente. Più disinvolti e maturi: senza dare un significato accademico alla parola maturo. Ce .. . . „ , n'è uno che quando non sa rispondere non finge amnesia né mostra angoscia, ma appare curioso e chiede come stanno le cose: lascia parlare il professore mostrandosi molto interessato, e annuisce benevolmente, sembra compiaciuto, alla fine dice «bravo/». C'è una ragazza che è un piacere ascoltarla, ed è anche bellina. Al colloquio di latino traduce una pagina degli Annali di Tacito senza un'esitazione e con eleganza, mentre il professore, che è cieco, la segue sfiorando, rapidamente il testo in Braille. E' un orale con i fiocchi, anche perché le domande sono sempre stimolanti. («Ora cerchiamo di definire la posizione politica di Tacito»). Da quella pagina degli Annali dove si parla di matricidio si arriva a Plinio 11 Giovane, poi a , M i .,< | „ „U« I Tertulliano, e sembra che la ragazza non aspettasse altro che essere interrogata su questi autori. Poi le tocca il professore di fisica che le domanda quanto pesa e lei risponde cinquanta chili. «No, quella è la sua massa'. Un compagno che è bravissimo in fisica ci sussurra che, misurata in Newton, lei pesa 50 chili moltiplicato 9,8 che è l'accelerazione di gravità, o qualcosa del genere: parla cosi piano che si capisce poco. Ora la ragazza sembra in difficoltà e il professore dice bonario: «Vediamo se la maturità servirà a farle conoscere il suo peso; e fa lezione. Gli esaminatori, in genere, tendono a sdrammatizzare. Colloqui in clima disteso, sereno. Vi è lo sforzo di scandagliare a fondo la preparazione dei ragazzi, pnrtm wanro e 1 f 11:17'.OI senza creare situazioni diblocco. -Scelga l'argomento che preferisce'. Visto un commissario versare un bicchiere d'acqua per un ragazzo arrivato tremante. Deve essere proprio un brav'uomo. In una magistrale una ragazza dice che Carducci è stato un mediocre poeta del Settecento. Dio buono, professore, che fate: bocciate? Un gesto desolato: eh, si. «Se da una scuola facile escono insegnanti male preparati, come pensare che costoro possano poi preparare bene gli allievi?'. Dice un commissario: .Non siamo sadici e bocciare è sempre triste. Bocciamo un ragazzo che nell'oretta passata insieme ci è stato anche simpatico. Decidendo è inevitabile pensare che gli stiamo bruciando un anno. Pensiamo al dolore che proverà e ci figuriamo anche il dramma familiare. Ma ci hanno chiamati per dare un giudizio, e questo è il nostro dovere. E bocciamo per non rinviare una selezione che prima o poi arriverà'. Si parla e si scrive molto degli studenti, ed è tutto vero: hanno un giugno e un luglio da esaurimento. Ma la madri e i padri stanno forse peggio. Almeno, questa è l'impressione che si ha vedendoli In strada, nell'atrio e nei corridoi. Pochi i genitori alle tecniche, più numerosi ai licei classici. Dice un padre: «/eri sera sono stato due ore con mia figlia su una pagina dell'Abbagnano che illustrava un principio di logica formale'. Un altro padre: 'Ricordo come un incubo la mia maturità, ma questa di mio figlio è peggio. Soffro di Piu'- Luciano Curino

Persone citate: Abbagnano, Carducci, Newton, Tacito