Frank, un addio sottovoce di Paolo Lingua
Frank, un addio sottovoce Sinatra conclude stasera a Santa Margherita la tournée italiana Frank, un addio sottovoce Cinquemila spettatori l'altra sera al concerto di Genova - Il cantante appariva in condizioni non perfette a causa del recente raffreddore - Tuttavia ha dominato la situazione col suo grande mestiere: note filate e prudente emissione vocale - Fra il pubblico, Roger Moore e la moglie GENOVA — Buon successo, discreta affluenza di pubblico, modeste «punte» di entusiasmo spinto (uno sparuto gruppetto di maturi fans ha accennato a qualche spintone con le forze dell'ordine, al termine), una perfetta performance di altissima e consumata professionalità: questa la radiografia dello show che Frank Sinatra ha tenuto l'altra sera al Palasport di Genova, penultima tappa della tournée cominciata allo Stadio della Favorita di Palermo e proseguita a Bari. Roma e Verona. Stasera, la grande festa conclusiva al «Covo» di Santa Margherita Ligure. Genova aveva, per Sinatra, un significato di pellegrinaggio. Dopo l'esordio di Palermo (il padre di Frank era siciliano), era d'obbligo la tappa in Liguria, terra d'origine della madre, Natalina Gara venta, nata nel 1896 a Rossi, una frazione dell'entroterra genovese. Sinatra,-dopo aver tenuto segreti, com'è d'abitudine, modalità, orari e mezzi di locomozione relativi al suo trasferimento da Montecarlo al capoluogo ligure, s'è presentato al cancelli «della Fiera del Mare, attorno alle 20,30 con la sua piccola squadra di vetture di grossa cilindrata, una Mercedes nera pullman e una Roll's Royce argentata. Oltre la moglie erano con lui l'impresario Pier Quinto Carriaggi, ac¬ compagnato a sua volta dalla consorte, Lara Saint Paul. Roger Moore, ex 007, con la moglie e la figlia, è giunto invece da Nizza su un jet privato. L'esibizione di Sinatra è stata seguita da circa cinquemila spettatori, un po' meno di quanti erano stati annunciati nel pomeriggio dagli organizzatori: la platea del Palasport presentava, rispetto alla sua capienza massima (7 mila posti a sedere) qualche vuoto qua e là, anche nei posti da 20 mila lire (1 più abbordabili). Gre¬ mite le sedie (scomode e sporche) da 150 mila lire, ma in quel settore erano fioccati gli omaggi, «The voice, comincia con prudenza, perché i postumi dell'infreddatura non sono ancora superati. Frena le tonalità, accorcia la durata delle canzoni e si fa coprire abilissimamente dall'orchestra quando le corde vocali rischiano di cedere, dosa con estrema padronanza remissione delle note, attento a evitare i «filati» a tutto tono in coda all'ultimo refrain. Insomma, il «mestiere», quello serio, viene fuori proprio a mettere in luce la bravura d'un interprete di leggenda, che deve lottare con gli anni e una mezza infreddatura. E' prudente all'inizio con brani meno impegnativi come Fly me the mooon e My kind of town. Ma il pubblico vuole le cose risapute. E' la condanna dei grandi divi. E allora Frank canta All the way e Macie the knife. Chiude, dopo un'ora e dieci (con un solo brevissimo •stacco» per presentare, mercè una spaurita interprete, la moglie, Moore e l'orchestra, oltre che ricordare che genovesi sono Cristoforo Colombo e la propria madre), con Strangers in the night, n pubblico si alza in piedi a applaude generosamente. L'uomo dagli occhi azzurri si inchina con la mano sul cuore ed esce, senza bis, come tutti sanno. Mezz'ora dopo, quando la folla è ormai diradata, le «ammiraglie» del clan Sinatra imboccano già l'Autostrada del Fiori alla volta del Principato di Monaco, Paolo Lingua
Luoghi citati: Bari, Genova, Liguria, Montecarlo, Nizza, Principato Di Monaco, Roma, Santa Margherita Ligure, Verona
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