Quell'ammiraglia regala prestigio

Quell'ammiraglia regala prestìgio La Opel cerca con la «Senator» dì rilanciare in chiave moderna la sua immagine Quell'ammiraglia regala prestìgio La Casa tedesca, filiale della GM, punta sull'elettronica e sulla tecnologia - La nuova berlina in Italia nel prossimo autunno: prima una versione tre litri, poi motori a gasolio con turbo e a benzina di 2000 ce Nessun costruttore europeo è disposto a gettare la spugna. La sfida dell'auto è piU che mai accesa (dominata in questo periodo da Fiat e Volkswagen), all'orizzonte ci sono il •pericolo' giapponese e il rischio di un aumento del petrolio, ma tutti hanno propositi battaglieri. Chi sta bene vuol migliorare, chi è ammalato vuol guarire. Non fa eccezione la Opel, filiale tedesca della General Motors, che negli ultimi anni ha conosciuto momenti negativi, come vendite e bilanci, e che sta tentando di cambiare immagine. Da Casa produttrice di vetture solide ma un po' troppo tradizionali a costruttore di prodotti aggressivi, dal moderno design e ricchi di tecnologia. Quella tecnologia, elettronica e di derivazione spaziale, che dagli Usa finora non era arrivata che in minima parte. «Noi — sostiene John Fleming, vicepresidente della GM Europa, in occasione del lancio internazionale della nuova Opel "Senator" — pensiamo di chiudere l'anno in pareggio, assorbendo anche le perdite che nell'86 avevano colpito 11 settore veicoli Industriali Dovremmo raggiungere nel mercato europeo una quota dell'11,2%. La "Omega" è un successo, tanto che oggi occorrono 4/5 mesi per averne una, e la "Senator" dovrebbe Imitarla nel suo segmento.. L'unico problema sono gli scioperi in Spagna, dove a Saragozza produciamo la "Corsa". Tra maggio e giugno abbiamo perso 12 giorni di produzione». La Opel, che nel primi 5 mesi '87 ha venduto 594 mila auto e che conta a fine anno di arrivare a un milione 300 mila unità su un mercato stimato in 12 milioni di esemplari, punta sulla «Senator». Non è tanto un fatto di numeri (si parla di 20 mila pezzi all'anno) quanto di richiamo. Questa grossa berlina a tre volumi che nel design richiama molto la «Omega» è un concentrato di tecnologia con le sue so¬ spensioni elettroniche regolabili in tre diverse posizioni a seconda del tipo di guida, la gestione del motore, l'impianto ABS, lo sterzo a rigidità variabile e molti altri piccoli e grandi elementi. Un modo, insomma, per ringiovanire l'immagine Opel La • Senator' arriverà sul mercato italiano in autunno. Per ora è prevista soltanto la versione con motore sei cilindri tre litri di 177 CV (215 km/h, 0-100 l'ora in 10") penalizzata dalla pesante Iva al 38% (il prezzo sarà superiore ai 40 milioni), ma in gennaio sarà pronto un moderno 4 cilindri a gasolio con turbo e intercooler (2300 ce, 100 CV). •Dovremmo anche poter disporre di un due litri a benzina» sospira Sergio Mia, nuo- io numero uno della GM Italia. Mia, che conosce molto bene il mercato italiano, si è assunto il compito di ridare slancio alla società: che In Italia nei primi 5 mesi "87 ha venduto 29.787 auto (32%) e che si trova soltanto al 6° posto (dopo Renault, Volkswagen, Ford, Peugeot/ Talbot, Citroen) tra le marche estere. Con molto entusiasmo e la solita grinta dice: «Cercheremo di fare un balzo in avanti, abbiamo gli uomini e i mezzi per compierlo». Per la •Senator', che ha l'ambizioso compito di sfidare modelli come la «77tema», la Mercedes «190» e «200», la Bmw •Serie 5' e via discorrendo, si prevedono 800-900 unità all'anno (soprattutto a gasolio), che potrebbero salire a 1500 se la gamma si allargherà al due litri benzina. In ogni caso, la .Senator.. che continua nel campo delle ammiraglie una tradizione cominciata 71 anni fa con la Opel 50 HP (6 cilindri, 4700 ce), è una grossa, bella berlina silenziosa e potente. GulL darla è un piacere, in autostrada come sul •misto'. Ma ci pare in un certo senso un po' .vista*: colpa della •Omega'? Michele Fena Ecco la nuova Opel «Senator» con motore tre litri e (nel disegno) lo schema del sistema di sospensioni elettroniche regolabili

Persone citate: John Fleming, Michele Fena, Sergio Mia

Luoghi citati: Europa, Italia, Spagna, Usa