«Carboni ordinò di uccidere Rosone»

«Carboni ordinò di uccidere Rosone » «Carboni ordinò di uccidere Rosone » Chiesto il rinvìo a giudizio del costruttore e del boss Diotallevi - Sarebbero i mandanti del tentato omicidio del collaboratore di Calvi, ex vicepresidente dell'Ambrosiano MILANO — Il costruttore Flavio Carboni e il boss della malavita romana Ernesto Diotallevi sarebbero i mandanti del tentato omicidio di Roberto Rosone, all'epoca (1982) vicepresidente e direttore generale del Banco Ambrosiano di Roberto Calvi. Questa la convinzione dei sostituti procuratori della Repubblica di Milano Pier Luigi Dell'Osso e Alfonso Marra, che hanno Inviato gli atti, con la richiesta del rinvio a giudizio per i due Imputati, al giudice istruttore Matteo Mazzlotti. Rosone subì l'attentato la mattina del 27 aprile 1982 In via Oldofrenl, vicino alla sua abitazione. Da una motocicletta su cui si trovavano due persone furono sparati alcuni colpi che raggiunsero a una gamba il collaboratore di Calvi. Rimasero ferite, non gravemente, anche oltre due persone: Franco Gianni e Giovanni Fattorelli. Da qui l'ulteriore accusa di le¬ sioni contestata agli imputati. Una guardia reagì facendo fuoco sui motociclisti, uccidendone uno: Danilo Abbruciati. Il compagno che riuscì a scappare sarebbe Bruno Nieddu, ma questi ha sempre negato l'addebito. Già processato in primo grado in un precedente stralcio della causa è ora in attesa del giudizio d'appello. L'attentato a Rosone si inquadrerebbe nella più ampia vicenda giudiziaria connessa all'insolvenza del vecchio Banco Ambrosiano. Secondo gli inquirenti sarebbero emersi legami inequivocabili tra Carboni e Diotallevi (l'uomo che in occasione della fuga dall'Italia consegnò a Trieste a Calvi 11 falso passaporto con cui il presidente dell'Ambrosiano entrò prima in Austria e poi In Inghilterra, dove fu trovato impiccato ad un traliccio sotto un ponte del Tamigi). Legami sarebbero emersi anche tra Diotallevi e Ab¬ bruciati (quest'ultimo quando fu raccolto privo di vita aveva in tasca un biglietto col numero telefonico di Diotallevi). Secondo la ricostruzione fatta dai magistrati, esecutori materiali de* ferimento sarebbero stati Nieddu e Abbruciati, su commissione di Carboni che da tempo si sarebbe trovato in difficoltà non potendo — cosi sosteneva — più prelevare denaro, causa 1 controlli di Rosone. Altro elemento di prova per 1 magistrati sarebbe rappresentato da un versamento effettuato da Carboni il giorno dopo l'attentato sul conto di Diotallevi in una banca di Lugano (530 mila dollari, pari a 690 milioni di lire). Carboni si giustificò sostenendo che il passaggio di denaro riguardava 11 pagamento di un pacchetto di buoni del Tesoro acquistati in precedenza, ma dei titoli non si è mal trovata trac- cla- (Ansa-Agi)

Luoghi citati: Austria, Inghilterra, Italia, Milano, Trieste