Statali, neanche 5 ore in ufficio di Emilio Pucci

Statali, neanche 5 ore in ufficio Studio del Formez: gli impiegati lavorano 4 ore e 20 minuti anziché 6 e mezzo Statali, neanche 5 ore in ufficio Il centro studi ha al 54% di Latina accertato che la media - Per il disbrigo delle nazionale della produttività è del 65,4% - Dall'84% di Novara pratiche utilizzato il doppio del tempo realmente necessario ROMA — Com'è svogliato, assenteista, improduttivo, lo statale. L'ultimo identikit, tracciato dal Formez (centro formazione e studi per il Mezzogiorno), è spietato: il nostro statale «ruberebbe» addirittura due ore di lavoro al giorno. Un'accusa che il Formez supporta con questo calcolo: in teoria, ogni pubblico dipendente dovrebbe lavorare 6 ore e 38 minuti giornalieri. Ma in realtà, tra i ritardi all'entrata, le uscite anticipate, 1 permessi, il tempo passato a leggere 1 giornali o al bar, 11 disbrigo di pratiche personali, il tempo -speso per il lavoro non supera le 4'ore e 20 minuti. il rapporto del Formez rientra nella più vasta indagine del centro studi bolognese Nomisma sulla produttività, presentato ieri al Cnel. Lo studio Nomisma nel suo insieme presenta un'Italia bifronte: da una parte i dipendenti dell'Industria privata che lavorano ormai a ritmi «giapponesi» e, dall'altra, una pubblica amministrazione indolente e indietro di almeno 15 anni rispetto al resto d'Europa, soprattutto in settori importanti come le ferrovie e le poste. La denuncia del Formez sulle due ore tolte al lavoro si riferisce ad un campione di uffici dell'amministrazione centrale. Ma le cose non cambiano molto se~ si prendono in considerazione i dati delle amministrazioni periferiche: va solo un po' meglio, perché rispetto ad un orario teorico di 6 ore e 26 minuti il lavoro effettivo non supera in realtà le 5 ore. C'è da dire però che in nessun posto di lavoro del mondo si può vantare una produttività del 100 per cento. L'indice medio di produttività nel pubblico impiego calcolato dal Formez è comunque pari al 65,4 per cento. Tradotta in esemplo numerico, questa percentuale significa che, per disbrigare un certo numero di pratiche, sarebbero state sufficienti 120 mila ore, mentre all'atto pratico i pubblici uffici ne hanno impiegate 257 mila. La media nazionale della produttività, nasconde però realtà diverse* A Novara, ad esempio, l'indicatore di efficienza sale all'84 per cento, mentre a Latina non si va oltre il 54 per cento. A questo punto, per 11 presidente del Formez, Sergio Zoppi, il discorso deve spo¬ starsi sul terreno politico, poiché le numerose ricerche sulla pubblica amministrazione .serviranno a ben poco se Parlamento, governo, sindacati, dipendenti pubblici non si daranno comportamenti adeguati al nuovo rapporto da costruire tra Stato, amministrazione e cittadino. Quanto più l'amministrazione è vicina al cittadino, tanto più la struttura pubblica appare elevata.. Ma l'efficienza della struttura pubblica, si replicava ieri sera in ambienti statali, s,i, acquista anche facendo giustizia di tanti luoghi'comuni é Hconoscehdo'lo' sfato di malessere di tutta la categoria. Pochi vogliono ricordare che l'esercito dei burocrati in Italia non è cosi sterminato. Da sedici anni a questa parte nel rapporto europeo pubblici dipendentipopolazione l'Italia è stabilmente all'ultimo posto. Le statistiche Istat e Cee relative al 1986 danno alla Gran Bretagna una percentuale del 9,5; al Belgio, del 7,2; alla Francia, del 6,9; alla Germania, del 6,1; e all'Italia, buon'ultima, del 6,1. Forse, gli statali del resto d'Europa saranno più efficienti, ma, osserva il segretario della Uil, Giorgio Benevento, si vedono puntualmente rispettati i contratti: .1,nostri statali, inve- ricevuto una l(ra del nuovo "■contratto sul pubblico' impiego siglato da mesi. La pubblica amministrazione è da ri/ormare, ma sarebbe da cacciare anche chi ignora gli impegni sottoscritti.. Emilio Pucci

Persone citate: Giorgio Benevento, Sergio Zoppi