Più bocciati che promossi nel bel partito dello sport

Più bocciati che promossi nel bel partito dello sport Sportineria di Gian Paolo (Dimezzano Più bocciati che promossi nel bel partito dello sport Le felicitazioni e gli auguri al neodeputato democristiano Gianni Rivera hanno fatto scordare quanti sportivi sono stati bocciati nelle recenti elezioni. Parliamo di gente che vive di sport e nello sport, non di politici o di industriali che in qualche modo si agganciano allo sport o vengono da esso agganciati. Insomma qui non ci interessa la bocciatura di Claudio Pontello o l'elezione di Gianni De MicheUS. Ci interessa la bocciatura di Oliva, di Dossena, di De Magistris, di Pamich, di Altafini, di Menicucci, di Brera, di Valenti, di Mangiarotti, di Carpaneda, gente che in qualche modo sta ben dentro allo sport. La percentuale di bocciati è assai alta. Sembrerebbe quasi che i responsabili delle varie liste si siano clamorosamente sbagliati nel valutare le possibilità di certi sportivi come acchlappavoti. Per Oliva ""Ut. addirittura di ùn errore clampn>-l IS fase di InfarWmme:'e cioè molli1 napoletani lo pensavano candidato al Comune, non alla Camera. Non si tratta comunque della prima tornata elettorale con queste bocciature: si pensi a Torrioni, non eletto benché fosse appoggiato nei cornisi da Bartali, negli anni dorati del ciclismo. E non sarà l'ultima, perché i rapporti fra lo sportivo e la massa dei votanti sono vaghi: e la stessa affermazione di Rivera ha stupito per la vastità dei consensi, quasi 37.000 preferenze. Lo sport d'altronde patisce in Italia un difetto di connotazione, nella realtà sociale, ed è fisiologicamente giusto che lo patisca anche quando è tempo di elezioni, con alcuni suoi uomini impegnati. Non si sa bene cosa è per noi, fra di noi lo sportse spettacolo, lavoro, salute, salutismo, tempo libero, moda, vetrina, obbligo sociale, nazionalismo, ecumenismo, progresso, natura, o tutte le cose insieme, o nessuna di queste cose chiaramente, o una due dieci altre cose ancora. Non ha un ministero, casomai sta un po' sotto a quello detto del turismo e dello spettacolo, peraltro rifiutato dai politici impor¬ tanti, perché ritenuto dicastero di serie B e anche C. I suoi rappresentanti più vistosi oscillano fra il banditismo dei contratti sottobanco, del denaro rapinato a dirigenti o dementi o ipercalcolatori, e il senso della missione. Lo sport in Italia permea quasi tutti, è permeato da quasi tutto. L'ultimo numero de •L'Espresso» reca, a pag. 176 e 177, una pubblicità di Ravenna, che «Ih arte è realtà». Su una pagina il viso mosaicato di Teodora imperatrice, sull'altra il viso di Manti Benellt bandiera della Teodora di pallavolo. Una scritta dice: «V Secolo d.C. — L'imperatrice Teodora nella Basilica di San Vitale: la nostra storia». L'altra: «Settimo scudetto — Teodora, sette volte campione italiana di pallavolo serie A: la nostra squadra». Non è una novità all'estero, città inglesi, statunitensi, brasiliane si connotano con la loro squadra, magari soltanto con''te loro squadre',1'àh-., che^pefcWnMhànno i mosaici bizantini!11 Nella politica intesa come vita della polis lo sport si smarrisce, è manipolato, patisce molte avventure, ne gode alcune. Sarà sempre cosi, sempre piU anzi, visto che lo sport cresce di importanza e cala di conoscenza di se stesso, forse per la vastità sempre crescente del suo fenomeno: e non parliamo poi di conoscenza che gli altri hanno di esso. Elezioni o no, è destinato ad essere usato, sempre più. • Unica sua speranza per rintracciare una identità politica, ammesso che lo voglia, è l'identificazione in un partito. Stupisce che i verdi non abbiano ancora pensato allo sport, e lo sport al verdi. A parte gli sport dei motori, gli altri sono tutti arcadici, disinquinanti. E perché non far nascere un partito apposito, di soli sportivi? Il colore c'è già, è l'azzurro. Si dirà che una delle prerogative dello sport è quella di non tener conto della fede politica dei suoi praticanti. A parte il fatto che non è vero (si pensi al Sudafrica, discriminato giustamente ma discriminato), la conclamata non politica non è forse un atteggiamento squisitamente politico?

Luoghi citati: Dossena, Italia, Ravenna, Sudafrica, Torrioni