Le donne aspettano Gorbaciov di Stefano Reggiani

Le donne aspettano Gorbaciov MOSTRA DI PESARO; la riforma sovietica e l'Europa dell'Est Le donne aspettano Gorbaciov Molti drammi intimisti con personaggi femminili, mentre in Russia scoppia la moda degli autori un tempo accusati di formalismo - D caso Sokurov; «Temo che mi rimandino a far l'assistente» DAL NOSTRO INVIATO PESARO — L'Urss e gU altri, 11 gorbaclovlstno difficile e 11 gorbaciovismo inesistente. 11 Paese che cerca di attuare la riforma e 1 Paesi che ne hanno sentito parlare, la censura dei funzionari e il cinema di regime. «La nostra produzione ha dei problemi, corno in tutti i Paesi socialisti — dice il ministro responsabile del cinema nella Germania dell'Est —. Ma adesso contiamo di adeguarci anche noi alla nuova linea iniziata da Gorbaciov: Come se leggesse un ordine di servizio: impagabile duttilità e resistenza del cinema burocratico. La Germania Democratica, in questo panorama pesarese dedicato all'Esteuropa degli Anni Ottanta, è il contraltare più netto delrurss gorbaciovlana, non nel senso più immediatamente politico e polemico (si pensi ai giovani che manifestano contro 11 Muro inneggiando a Gorbaciov), ma per la mentalità e per le strutture, per la lunga storia di chiusura e diffidenza. La Germania dell'Est è l'esemplo del cinema di Stato inteso alla vecchia maniera socialista, cinema «per il popolo» regolato da funzionari su uno stanziamento fisso e sena* problemi di consenso, di pubblico. Attraverso l'esemplo estremo, in qualche modo difensivo della Germania dell'Est (molti film giungono dai tre canali televisivi della Germania Occidentale) si possono chiarire 1 problemi che la riforma af¬ fronta in un grande cinema di Stato come quello sovietico. Se in Germania «non abbiamo film censurati in magazzino, abbiamo proibito quando non se ne poteva fare a meno, non ci permettiamo il lusso di film sperimentali,, in Unione Sovietica la liberazione del film proibiti ha mostrato 1 diversi volti di un cinema di regime. La censura sui temi politici è solo la più evidente e clamorosa, ma più insidiosa per gli autori è la censura •estetica», il giudizio sulla qualità di un film (realizzato magari dopo grandi difficoltà) affidata al funzionari, la possibilità per i registi meno convenzionali di diventare invisibili, non distribuiti, neanche ai festival. Abbiamo accennato in una precedente occasione alla riscoperta di talenti come Larisa Sepltko (La patria dell'elettricità) e Kira Muratova (Brevi incontri) ma che dire quando il valore dell'opera è controverso? quando va comunque contro la concezione ufficiale del cinema? Una fonte per chi ha sete dell'ucraino Jurij Henko arriva a Pesaro dopo una esclusione di vent'anni. E' troppo •formalista»? Certo, TJenlco, che e stato anche operatore del grande Paradjanov, ha raccolto intorno a un vecchio contadino e all'acqua ristoratrice del SUO pozzo, schegge di vita e di storia della sua gente ordì' nate secondo una scansione lirica che si può anche doti nlre formalistica. Ma che colpa è, se a Pesaro il film è piaciuto a molti? Cosi adesso, potenza della riforma, sembra aperta la caccia al formalista per esibirla Aleksandr Sokurov è un caso, forse il più sintomatico: a lungo boicottato come •inaccettabile» e impedito di lavorare, regista visionario e documentarista geniale, è stato Inviato a Berlino a esporre la sua interpretazione di Casa Cuorinfranti di 8haw, fino a un momento prima contestatissima e ora a Pesaro è con una bellissi¬ ma Elegia, documentarlo fantastico su Saljapln, grande cantante lirico e attore di Pabst nel Don Chisciotte. Sokurov a Pesaro va idealmente insieme con l'ex antipopolare e formalista Aleksandr Rechvlasvili de La tappa e con l'esordiente spavaldo Tejmuraz Babluani de Il vo(o dei passeri. Lui, Sokurov. non è tranquillo: «Sono ancora un regista di terza categoria, e possono benissimo da un momento all'altro mandarmi a fare l'assistente». Perché, come dicevamo, la scommessa per un cinema di Stato 6 auto riformarsi per via burocratica, rispettando l'autonomia degli artisti Come si sa, spesso •alla ristrutturazione si affrettano a mettere mano gli ipocriti e l carrieristi». Se nell'Orse la riforma corre Inevitabilmente il rischio di una nuova burocratizzazione, se nel resto dell'Est le strutture sono più forti delle paventate riforme, come si comportano gli autori? Sembra che all'Est gli anni recenti abbiano segnato, nel clima burocratico, un Illanguidimento della qualità, ma un accentuarsi del conflitti privati, del problemi Individuali. L'aspirante cantante sconfitta dalla droga nella Ragnatela del cecoslovacco Zdenek Zaoral, la difficile convivenza di una donna indipendente e di un uomo sognatore in Un amore meraviglioso dal tedesco orientale Lothar Warnecke, un'altra ragazza in cerca di successo come cantante nel secondo film della Rdt Sunny diventa solista di Konrad Wolf e Wolgang Kohlaase. Ma bisogna aggiungere la crisi di una donna emancipata nel bulgaro Ritorno a terra di Roumyana Pe trova e i fallimenti familiari di una donna giudice nell'ungherese Diritto alla speranza di Zsolt Kezdi Kovacs, il migliore del gruppo. Come se toccasse alle donne affrontare le contraddizioni dell'Est, eroine di un cinema sofferente e prudente, in attesa di «riformarsi». Stefano Reggiani