La morale caduta

La morale caduta La morale caduta MASSIMO L. SALVADOR! Pare che fra i caduti delle elezioni del 14 giugno vi sia anche la gloriosa questione morale e insieme tutti coloro che i maestri di politica realistica considerano guastafèste, rompiscatole e in ultima analisi imbecilli. Gli elettori, infatti, premiando come hanno fatto de e soprattutto psi sembrano aver voluto dire che prima della questione morale vengono altre questioni fondamentali. Hanno avuto ragione o no? Prima di rispondete partiamo dalla constatazione che il pei dall'avere fatto della questione morale uno dei suoi cavalli di battaglia non ha certo tratto i vantaggi sperati; e che, entro l'area del governo, non è andata meglio al pri, che pure teneva molto a presentarsi in particolar modo come un partito di galantuomini. Ci si deve dunque domandare se la questione morale non fosse politicamente un problema falso o quanto meno secondaria Oppure perché mai essa non abbia fruttato politicamente secondo le speranze dei partiIti «moralizzatori» nel caso in cui avesse in 'effetti un valore cruciale. L'interrogativo è rilevante in primo luogo, in relazione alla sconfitta che ha subito il pei, teso a conse;guire il successo di una alternativa di go'vcrno. Per parte mia, non credo affatto che agitare la questione morale sia stato di per sé uno sbaglio o che questa si presentasse 'come un problema minore. E neppure ritengo che la maggioranza della gente sia < indifferente di fronte all'inquinamento pub.fblico. Il fatto è un altro/Non vi è questioV. -— ne morale che di per se stessa possa agire da surrogato alle insufficienze generali di una strategia politica. Quel che evidentemente non ha convinto non è stato che il pei insistesse sulla questione morale, ma che coprisse con essa i. vuoti vistosi della sua linea politica. In questo è consistito il grande difetto di Berlinguer: un difetto che si è ripetuto anche in chi gli è succeduta La de e il psi, ciascuno a suo modo e con le proprie radici, sono stati sentiti come partiti complessivamente più vitali. Chi scrive è fra coloro che nell'ultimo decennio hanno costantemente criticato le contraddizioni della strategia comunista; ma anche fra coloro che non hanno mai ritenuto positiva, e meno che mai la ritengono ora, una ghettizzazione alla francese del pei. Essi sono andati nel tempo sostenendo che il pei poteva evitare il processo verso la ghettizzazione unicamente portando il suo eurocomunismo a diventare in pieno eurosocialismo. . La conferma di questa tesi, secondo cui i comunisti dovevano scegliere una identità tale da sciogliere le ambiguità della «terza via», di un comunismo che non è più se stesso ma non supera neppure se stesso, è uscita netta "dal voto. Ora è chiesto ai comunisti di dare prova di sé (una prova probabilmente senza appello), mettendo in atto un processo che li porti a diventate, anche nelle insegne, socialisti occidentali. Da ciò conseguirebbero frutti diversi; e fra questi anche il fatto che l'assunzione della questione morale come questione centrale della vita pubblica darebbe altri risultati.

Persone citate: Berlinguer