La pattuglia verde le opinioni del sabato

La pattuglia verde le opinioni illlilM del sabato^ La pattuglia verde MARIO FAZIO I voti per i verdi sarebbero voti di protesta secondo molti commentatori politici. Avendo una cena conoscenza dell'«arcipcla- ' go» penso piuttosto a un voto di speranza e di richiesta. Alla nuova pattuglia in Parlamento molti elettori giovani e adulti ancora capaci di guardare al futuro hanno affidato il compito di svolgere un'azione coerente, non fatta di sole parole, con obbiettivi ben definiti. Ne indico alcuni: referendum sul nucleare, nuovo piano energetico, urbanistica non più fondata sui condoni e sul cedimento sistematico, avvio della conversione dell'agricoltura asservita alla chimica, protezione effettiva dell'acqua e dell'aria. «Sono ambigui. Vedremo da quale parte staranno in Variamento», dicono i politici abituati alla logica degli schieramenti c convinti che i temi ambientali siano secondari (da utilizzare nelle campagne elettorali e poi dimenticare). Martelli, quasi avesse una patente di giudice qualificato, gli riconosce un «pedigree di sinistra e antinucleare» per in eluderli in un'ipotetica maggioranza, contrapposta (pur platonicamente) a quella con predominio democristiano. Ma non ha importanza la parte dell'emiciclo in cui andranno a sedere i deputati verdi. Sarà rivelatrice la loro scelta di comportamento nei confronti dei partiti e del governo quando si tratterà di atrazina nelle falde acquifere e di fumi dell'Enel nell'atmosfera. II movimento genericamente definito verde, che ha matrici culturali e ideologi che in parte divergenti, è stato influenzato finora da associazioni di tutela come Italia Nostra, Wwf, Lega Ambiente. Pur nella loro diversità queste associazioni hanno mantenuto un atteggiamento sostanzialmente analogo: collaborare con le Istituzioni quando si muovono nel rispetto della natura e dell'eredità storico-artistica, opporsi quando è il caso contrario. Ai verdi in Parlamento si chiede dunque di stare all'opposizione se il governo spende migliaia di miliardi in opere pubbliche rovinóse e rimane passivo di fronte alle piogge acide, al degrado dei beni culturali, al dissesto idrogeologico. Si chiede di aiutare una maggioranza che finanzi il recupero corretto dei centri storici e la creazione dei parchi nazionali, tenuti nell'armadio come un lusso superfluo anche negli anni di governo stabile e di ripresa economica. Politologi e capi di partito mostrano di non aver capito che è cresciuto il numero di italiani ecologicamente maturi, anche tra gli operai in passato sottoposti al dilemma 'inquinamento-disoccupazione. Non hanno capito che molti dei voti verdi, non dico tutti, confermano la diffusione di una filosofia dello sviluppo fondata sui limiti imposti dalla biosfera alla continua espansione dei consumi, sul rifiuto della valutazione del benessere affidata al solo metto del reddito nazionale lordo, sulla ricerca di nuovi equilibri tra economia, ecologia, progresso tecnico-scientifico. La pattuglia verde è chiamata a un compito arduo: trasferire in -Parlamento una nuova cultura, non utopistica, e battersi per risultati concreti, da contrapporre alle de ciamazioni ecologiche di convertiti recenti. Le grandi insidie possono venire da divisioni interne, da estremismi in funzione spettacolare, dalle lusinghe del potere.

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