Nel pci il leader degli abusivi batte l'ecologista di Giuseppe Zaccaria

Nel pei il leader degli abusivi batte l'ecologista Promosso il sindaco di Vittoria, non passa Cederna; la de apre la polemica sui voti della mafia Nel pei il leader degli abusivi batte l'ecologista PALERMO — Leoluca Orlando Casclo, sindaco di una città che prova a rinnovarsi lancia a freddo una dichiarazione di guerra. Se nel voto 11 resto dell'Isola ha seguito più o meno gli orientamenti nazionali Palermo ancora una volte sembra dar segni di diversità: de e pel calano assieme, anche se In misura diversa (Intorno al quattro per cento i comunisti, la de dell'uno per cento circa), il psl diventa con un balzo 11 secondo partito cittadino, 1 radicali crescono più che In ogni parte d'Italia. . Qualcosa di slmile è accaduto anche a Catania e Messina, le altre due grandi città dell'isola, ma nella «capitele» è diverso. Qui adesso, gli equilibri paiono scon- volti dal nuovi risultati Schizofrenia di una città eletta suo malgrado a simbolo del male? Può essere, ma a giudizio del sindaco c'èuna spiegazione più precisa: la mafia, dice Orlando, ha semplicemente cambiato partito. Ancora una volta, a Palermo, sui vincitori delle' elezioni si abbatte l'ombra di un sospetto che non risparmia nessuno, e questa volta tocca a radicali e socialisti. La dichiarazione che viene fatta giungere al cronisti è articolata come si conviene, parla di «rinnovamento» e di nuove prospettive per 11 futuro della città, n veleno è In coda: in questo confortante quadro, afferma il sindaco, -desta però preoccupazione il riferirti compatto « partiti di aree di consenso tradizio¬ nalmente contigue alle organizzazioni mafiose». L'antica domanda riaffiora come una condanna Per chi hanno votato gli elettori di Brancaccio, corso dei Mille, dello Sperone, di Settecannoli o della Bandite, quelli che sostenevano la de più compromessa, quelli manovrati dalle cosche e sul quali 11 pei ha denunciato minacce e pressioni?' La «nuova» de palermitana, unica sconfitte in un contesto di vincitori, adesso finalmente può rovesciare le accuse tentando una rivincita storica In città abbiamo perso? E' vero, ma solo perché il partito è diverso, respinge 1 voti della mafia La replica di Antonino Buttitta, segretario regionale del pai è lapidaria: •Evi¬ dentemente, chi parla dei mafiosi li conosce bene. Non mi riferisco a Orlando, naturalmente, ma al suo partito...». La polemica sarà pure stantia, ma a poche ore dal voto pare già aspra e minaccia Immediati effetti sul futuro del Consiglio comunale e sulle prospettive di accordo alla Regione. «Va bene, a Palermo abbiamo trionfato — dice a muso duro Toni Lombardo, deputato regionale socialista —, ma a Bologna registriamo il tei per cento in più. Vuol dire che anche i bolognesi tono mafiosi?.. Sicuramente del «partito del carcerati» nei prossimi giorni si parlerà ancora. Gli spostamenti del voto sembrano equivalersi: la perdite di comunisti e democristiani è pressocché identica, in termini percentuali all'affermazione di socialisti e radicali cioè dei gruppi che più degli altri hanno combattuto la politica del «maxiprocessi». Ma nel rovesciare un'antica accusa la de palermitana In questo momento sembra anche voler mascherare alcune difficoltà. Se In Sicilia gli uomini di De Mita registrano un successo complessivo, a Palermo 11 gioco delle preferenze non sembra proprio aver favorito la «nuova» democrazia cristiana Fra 1 candidati della Sicilia occidentale, l'ex ministro Calogero Mannino con più di 152 mila voti distanzia di quasi 10 mila preferenze l'uomo di punte del •rinnovamento», quel Mat¬ tatila che pure gestisce da tempo come commissario le vicende de nell'isola In casa comuniste al complessivo insuccesso si cerca di contrapporre l'affermazione in qualche zona della Sicilia Orientale. Vittoria, per esempio, un Importante centro In provincia di Ragusa: l'ex sindaco della cittadina. Paolo Monello (quelle che un anno e mezzo fa aveva capeggiato 11 movimento degli «abusivi») ce l'ha fatte. Da ieri è deputato, a Vittoria 11 pd ha ottenuto quasi 11 65 per cento dei voti II parar dosso (ma forse non tento) consiste nel fatto che nella stessa Uste il pd ha visto bocciata la candidatura di un ecologiste come Antonio Cederna Giuseppe Zaccaria

Persone citate: Antonino Buttitta, Antonio Cederna, Brancaccio, Calogero Mannino, Cederna, De Mita, Leoluca Orlando, Paolo Monello, Toni Lombardo