Grace Kelly nello specchio dei pettegolezzi

Amori, debolezze e solitudini in una discutibile biografia contro il mito della diva-principessa Amori, debolezze e solitudini in una discutibile biografia contro il mito della diva-principessa Grace Kelly nello specchio dei pettegolezzi Lo scrittore ci parla di scienza e fantascienza mentre esce in Italia il suo nuovo romanzo Lyons, attore, Impegnato con lei in una tournée teatrale estiva ;Oary Cooper, suo partner in •Mezzogiorno di fuoco» ;Ray Milland; William Holden, suo partner In «I ponti di Toko-Rl»; Bing Crosby, suo partner in «La ragazza di campagna»; David Niven; Oleg Cassini, sarto playboy. «Quasi sempre Grace si portava a letto 1 protagonisti, era famosa per questo. Uno del pochi con cui non riuscì è Clark Oable», dichiara Gore VI-. dal. Tutto qui? No, lo storico sessuale registra altri eventi: sempre nello stesso periodo Grace Kelly subisce un'aggressione con tentativo di stupro da parte di Al Capp, 11 disegnatore di fumetti creatore di Ll'l Abner; viene amata moltissimo, di passione unilaterale e fin dal primo film realizzato Insieme, «Finestra sul cortile», da Alfred Hltchcock, sedotto dalla «eleganza sessuale» di lei; vieni, scelta come bersaglio dal settimanale americano di pettegolezzo-ricatto «Conflderitial», tanto che suo padre e suo fratello prendono d'assalto la redazione, malmenando duramente editore e direttore. E poi? Poi, dal ventisei anni, basta: nel maggio 1955, mentre era sulla Costa Azzurra per partecipare al festival di Cannes, In un'occasione pubblicitario-giornalistica organizzata dal settimanale francese .Paris-Match»,Grace Kelly Incontra Ranieri di Monaco. Nell'aprile 1956 si sposano, e da allora di amanti non si parla più: appena d'una simpatia sentimentale negli Anni Settanta, poco più di un flirt, con Robert Dornhelm, trentenne ungherese emigrato In Austria, regista d'un documentario televisivo di cui Grace Kelly era la narratrice e più tardi autore del film «Echo Park». Dal matrimonio In poi, non più amanti ma frequenti Infelicità. All'inizio, nell'estraneità e nell'Isolamento del suo nuovo regno, cosi diverso, provinciale, doverlstlco e burocratico rispetto al mondo del cinema, «passava gran parte del tempo a letto, immersa in un triste letargo». Dopo 11 rifiuto opposto dal marito al suo desiderio di tornare al cinema (le avevano offerto, naturalmente, la parte della Madonna: In due film, «La più grande storia mai raccontata» e «Il Re dei re»), «rimase senza parlare per giorni, a volte per settimane di seguito». Con l'avvento doloroso della mezza età, vanamente esauriti tutti gli sforzi che donne simili fanno per resistere al vuoto della vita, alla perdita della giovinezza e alla mancanza di senso (realizzazione di «collages» con petali secchi di fiori, piccole toumées americane di letture di poesia, conflitti con le figlie, evasioni a Parigi, impegni televisivi), il ricorso all'alcol: «beveva troppo, si lasciava andare, Ingrassava molto, le si gonfiavano le occhiaie...quando era ubriaca diventava noncurante delle sue azioni, del¬ meggiava, la fredda bionda era ardente, il matrimonio di Grace Kelly sembrava perfetto? Invece no: un inferno. La sua vita famigliare era presentata come esemplare? Invece no: una rissa continua. La principessa bella ricca e famosa pareva contenta? Invece no: soffriva. Al¬ trettanto banali risultano le motivazioni psicologiche addotte dall'autore come «giustificazione»: la troppo rigida educazione che provoca ribellione e disordine sessuale; l'Influenza dello zio George, teatrante omosessuale; 11 disprezzo del padre che Induce la figlia a cercarne in o'.,.:. modo l'approvazione e a innamorarsi quasi sempre di uomini più anziani... Banale e tipica l'unzione ipocrita dello storico sessuale: «La mia Intenzione non è mai stata quella di far del male alla principessa Grace, spero di aver rivelato la verità della sua vita con compassione». La «verità della sua vita» è almeno dubbia e certo non bisognosa di pietà né di giustificazione. Travestito e slungato con noiose zeppe di ultranote informazioni storico-cronistico-clnemato grafiche, il libro resta In parte misterioso: difficile capire come sia scritto. La traduzione è in pessimo italiano sgangherato, e offre pure interessanti errori: la stampa diventa il Quarto Stato anziché 11 Quarto Potere; a un pranzo a Palazzo Grimaldi, In piedi dietro la sedia di ogni commensale stanno, anziché due valletti, «due maggiordomi»; Ranieri di Monaco che chiede scusa per un ritardo assume «un atteggiamento apologetico»; l'attrice caratterista Celeste Holm, brillante interprete del film «Alta società», diventa un uomo. I sottolibri di pettegolezzo sessuale, si sa, non pretendono troppo d'essere creduti ma soltanto di divertire, incuriosire o emozionare manipolando le icone della celebrità contemporanea, raccontando favole piccanti a bambini invecchiati. Ma allora è più sottile l'immagine anomala di Grace Kelly offerta da Kenneth Anger In «Hollywood Babilonia il.: Hltchcock appostato al telescopio montato su un treppiedi nella sua casa californiana e la bionda meravigliosa che a un miglio di distanza, davanti alla finestra aperta e illuminata del suo appartamento In Laurei Canyon, si spoglia lentamente sino a denudarsi per lui, consapevole e complice dello sguardo lontano, adorante, del suo gran regista voyeur. le apparenze, della sua sicurezza personale». Insomma, un classico: ragazza promiscua, moglie infelice, cinquantenne alcolizzata, u ritratto di donna famosa non potrebbe essere più banale, né costruito più automaticamente in base all'applicazione di quel meccanismo del contrari tanto caro al rotocalco degli Anni Cinquanta, creatore di miti prontamente demistifica- j ti. Lo stile personale di] Grace Kelly era elegante, composto, distante? E Invece no, la verità è 11 contrarlo: quel ghiaccio fiam¬ j ] Lietta Tornabuoni I problemi di un'editoria in crescita in un convegno al Festival Pontino ROMA — «Quindicimila copie per ogni volume del Dizionario della Musica e dei Musicisti della Utet, circa 30.000 per la Storia della Musica della EDT. Il mio Frau Musika, che certo non è un tascabile a prezzo economico, ha superato le 6500 copie e si continua a vendere bene, ad ogni ristampa, la Breve storia della musica di Mila. All'estero le cose vanno peggio, se una casa prestigiosa come la Oxford University Press considera buono l'esito di un libro di musica quando raggiunge le 2000 copie». L'intervento di Alberto Basso al convegno sull'i Editoria musicale in Italia., che si è tenuto nei giorniscorsi a San Felice Circeo nell'ambito del XXIII Festival Pontino, è sembrato ottimista, quasi un controcanto alle riflessioni più preoccupate dei numerosi editori presenti. Un ragionato ottimismo prevaleva anche nell'introduzione di Luigi Pestalozza che ha ricondotto l'aumento dei titoli dedicati alla musica colta — oltre 300 ogni anno — al parallelo incremento del consumo di musica. Nel 1984, per la prima volta, si è compiuto il sorpasso: degli oltre 12 milioni di biglietti venduti per lo spettacolo musicale, il 52 per cento è andato alla musica classica, alla lirica e al balletto, il 48 alla musica leggera. E Marcello Ruggeri del Cidim, che stampa un volume indispensabile agli addetti ai lavori, l'Annuario Musicale Italiano (4000 copie), ha fornito altri dati: 32.000 iscritti ai conservatori (e quanti nelle tantissime Scuole di Musica?), 17.000 insegnanti di musica nella scuola dell'obbligo. Ma quali libri si pubblicano? Pestalozza ha rilevato che «i maggiori successi di consumo continuano ad essere, accanto alla pubblicistica di cattiva di -ulgaz»one, le opere di alta, rigorosa divulgazione; a conferma di un bisogno esteso di sapere musicale ben più maturo delle risposte troppo spesso mediocri deviami che gli sono date». La preoccupazione di vendere spesso frena il coraggio degli editori e penalizza quei tito.i e quelle ricerche su particolari argomenti del sapere musicale che appaiono o troppo tecnici o troppo settoriali, comunque lontani dalle esigenze del pubblico. Esige-■ «, tuttavia, il più delle volte immaginate, senza alrun preciso riscontro di mercato. Alla domanda di Pierluigi Petrobelli — «Sapete dirmi chi è, in Italia, 11 lettore medio di un -bro di musica?» — i direttori commerciali delle case editrici hanno dovuto ammetf re che manca una qualsiasi indagine e campionatura del •consumatore» dt musica colta, mentre abbondano statistiche più generali sui leti jri di romanzi e di

Luoghi citati: Austria, Cannes, Italia, Monaco, Parigi, Roma, San Felice Circeo